Una commedia divertente e profonda con Piero Nuti e Miriam Mesturino pervasa, nella migliore tradizione yiddish, da un umorismo sagace: è 'Oh Dio mio!' di Anat Gov, trasposto nella sua versione teatrale con la regia di Girolamo Angione.
La psicologa Ella, laica, ma desiderosa di una fede, madre single di un ragazzino autistico, riceve un paziente speciale, che dice di essere Dio. La donna inizialmente è perplessa ma poi realizza di trovarsi veramente di fronte a Dio, un dio depresso, malato da 2000 anni, fragile seppur onnipotente, che sta meditando di spazzare il mondo con un nuovo diluvio universale.
In un dialogo-terapia scoppiettante, ricco di battute divertenti e acute, Nuti e Mesturino affrontano problemi esistenziali, il mistero della creazione, la vita umana, le ingiustizie, i dolori, da due punti di vista contrapposti, quello di dio , deluso, e dell’uomo, schiacciato da un dio crudele. Entrambi i personaggi sono forti ma estremamente fragili e trovano nella comprensione e nell’amore la via per affrontare dolori e delusioni, con un’apertura finale verso l’ottimismo, la fiducia e la speranza di momenti migliori, con il figlio di Ella, Lior (Gabriele Racca), che per la prima volta riesce a dire «mamma».