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Giorgio Barbieri

L’automotive come chiave per la Smart City del futuro.

di Redazione

Speciale Torino Futura 2022

Giorgio Barbieri, partner di riferimento per l’ufficio di Torino di Deloitte & Touche S.P.A., è una dei nostri Piloti Metropolitani per un futuro vincente.

Gli obiettivi da raggiungere per Torino: indichiamo un traguardo. Quali saranno le sfide improcrastinabili che cambieranno il volto di Torino?

«Considerando il mio ambito professionale, permettetemi di focalizzarmi prima di tutto su quello che è il settore dell’automotive. Credo che un passo imprescindibile sia quello di attivare politiche e azioni per il rilancio dei distretti Automotive di eccellenza e la valorizzazione del made in Italy in una logica di ecosistema e di open innovation. Con questo mi riferisco a innovazione di prodotto, design, attività R&D, condivisione di know-how e competenze, con una forte interconnessione fra mondo imprenditoriale e centri di formazione/ricerca/specializzazione. Strettamente legato a questo punto principale, vedo il potenziamento delle tecnologie 4.0 (non solo per le grandi aziende ma anche per le PMI) per una filiera industriale all’avanguardia e innovativa, in grado di rendere l’Italia un Paese leader in Europa nel settore automotive. Ovviamente tutto questo deve collocarsi in un progetto di ridisegno urbano – pensiamo ad esempio a tutto ciò che concerne una “Smart City” – per attrarre investimenti, imprese, start up, talenti e partner internazionali. E in questo contesto giocano un ruolo primario la sostenibilità ambientale e la transizione energetica, quali condizioni essenziali per un rilancio industriale di ampio respiro, duraturo e capace di coniugare priorità economiche, sociali e ambientali».

Giorgio Barbieri - Deloitte Studio

Il rilancio economico della città: da dove cominciare, quali gli attori da coinvolgere e come?

«In generale credo nella partnership fra attori privati e pubblici affinché, insieme, ci si impegni per l’ottimizzazione delle risorse PNRR, l’identificazione delle priorità del mercato e la massimizzazione del valore/ritorno degli investimenti. La complessità delle sfide richiede un dialogo costante anche nell’automotive fra tutti i rappresentanti della filiera industriale: dai fornitori alle case produttrici, fino ad arrivare ai grandi gruppi di distribuzione commerciale. Occorre una visione di insieme per coordinare e conciliare gli interessi spesso divergenti dei molteplici stakeholder coinvolti (imprese, istituzioni, università, consumatori e cittadini) e conciliare gli inevitabili trade-off. Grazie a questo sistema Torino potrà riproporsi come “bandiera” e città simbolo del rilancio dell’industria automobilistica italiana e, in questo modo, delineare una vera e propria “politica nazionale dell’auto” con una visione di crescita di lungo periodo».

Pro

Il bagaglio costruito negli anni come città dell’automotive

La presenza di stakeholder che insieme possono fare sistema

La disponibilità dei fondi PNRR

Contro

X

Servono più politiche a favore di una Smart City

X

La mobilità è tutta da migliorare

X

Fondamentale implementare la tecnologia 4.0

Quali sono secondo lei gli scenari sui quali puntare?

«Ritengo si possa pensare a una città polidimensionale in cui siano però individuabili 4 concetti chiave su cui puntare per quel che riguarda l’automotive: l’Ambiente (proprio il settore auto e mobilità deve avere un ruolo guida nella transizione verso un modello di sostenibilità a emissioni zero e “carbon neutral”); la Connettività – e con questo intendo il potenziamento delle componenti software a bordo dei veicoli e della loro capacità di comunicazione/interconnessione con l’ambiente esterno e con altri dispositivi, macchine o infrastrutture; torniamo al discorso di Smart City, insomma. Poi la Multimodalità e lo Sharing, cioè il ripensamento dei modelli di mobilità da parte dei produttori e delle istituzioni, nell’ottica di favorire soluzioni di trasporto sempre più integrate, multimodali e focalizzate sulle specifiche esigenze dell’utente. Esistono già formule flessibili come Mobility as a Service e Subscription/Pay-Per-Use. Infine l’Energia, creando le condizioni per offrire supporto alla transizione energetica e la creazione di competenze, tecnologie e innovazioni essenziali per lo sviluppo della filiera elettrica e la riduzione della dipendenza tecnologica dai paesi asiatici. Torino potrebbe diventare il polo  dell’auto elettrica, perché no?».

A che punto siamo nell’offrire un habitat metropolitano inclusivo e una città attrattiva

«Credo che la mobilità rientri in uno di quei focus che devono essere presi in considerazione se vogliamo una Torino inclusiva e attrattiva. Pensiamo a quanto valore potrebbe offrire il potenziamento dell’accessibilità ai servizi di trasporto/mobilità, ad esempio studiando abbonamenti integrati o dando incentivi a sharing di veicoli. Ci vorrebbe, allo stesso tempo, il potenziamento delle infrastrutture urbane di mobilità per favorire l’interconnessione fra veicoli differenti. Occorrono anche standard e misure ambientali all’avanguardia e ambiziose per ridurre le emissioni inquinanti del 55% entro il 2030 (come delineato dagli obiettivi europei) e ciò vale in particolare per le metropoli, Torino compresa. Infine, se vogliamo attrarre investimenti e persone, sono convinto che incentivare la strutturazione di start-up al servizio del mondo dell’auto potrebbe essere una componente strategica: software, energy, R&D, sharing mobility, tanti ambiti, tutti che guardano al futuro».

Giorgio Barbieri - Galleria San Federico

 

Giorgio Barbieri e altri 15 sono i nostri Piloti Metropolitani:

Partner della società di revisione Deloitte & Touche S.P.A., Giorgio Barbieri ha una laurea in economia e commercio presso l’Università degli studi di Torino ed è iscritto all’albo dei revisori contabili. Ha maturato significative esperienze nel coordinamento di attività di revisione su gruppi multinazionali, quotati e non, principalmente nel settore automotive, retail, e telecomunicazioni. Ha oggi la responsabilità per il settore automotive per il nord e sud Europa. Dal 2012 è parte del comitato esecutivo con la responsabilità per l’Audit & Assurance dell’area Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta della Deloitte & Touche S.P.A.

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(Foto DELOITTE e MARCO CARULLI)