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di Silvia Caroline Schirinzi

Riscoprirsi ‘conscious’ è la nuova vera tendenza

Torino, primavera 2021

La moda da sempre cambia e si evolve molto velocemente. Sulle passerelle le modelle indossano la collezione primavera/estate, e il momento successivo è già tempo di cappotti in lana e stivali scamosciati; mentre noi, nel frattempo, un po’ sballotati, ci stiamo ancora abituando, desiderosi di essere al passo con le collezioni che stagione dopo stagione propongono stili rinnovati, ma anche nuove consapevolezze. Consapevolezze ora con una sfumatura decisamente green, perché la moda, oggi più che mai, si sta avvicinando e adeguando alle necessità che il nostro pianeta richiede; le ultime stagioni di fashion week lo hanno confermato. Nello scacchiere di stile globale troviamo infatti la moda nordica al primo posto, nello specifico quella scandinava, che si muove sul palcoscenico della Copenaghen Fashion Week, evento biannuale tenutosi questo febbraio, per la maggior parte in forma digitale.

La rassegna ha posto il focus sulla ‘fashion industry sustainable’, proponendo nuovi piani di azione e tracciando la direzione per il futuro. Un’iniziativa ben accolta da stilisti e case di moda tra le più importanti del mondo, alle quali fa eco Zalando, piattaforma e-commerce tedesca multibrand, uno dei pionieri della linea verde nella nuova moda. Progetti, obiettivi e domande che la fashion industry ha deciso di porsi di qui in avanti. Come può la moda guidare il pensiero delle persone verso uno sguardo più attento all’ecosostenibilità? Quali piccoli accorgimenti possiamo suggerire, così da modificare la nostra quotidianità in chiave più consapevole? Sì a capi che durano nel tempo, materiali e manifattura di qualità: cerchiamo di consegnare una nuova vita agli indumenti che non indossiamo più, portandoli anche nei mercatini dell’usato; investiamo sul prodotto, un prodotto che però ci accompagni nel tempo senza portarci a spendere e ‘sprecare’, ogni mese, abiti che probabilmente dureranno come un battito di ciglia.

Come può la moda guidare il pensiero delle persone verso uno sguardo più attento all'ecosostenibilità? Quali piccoli accorgimenti possiamo suggerire, così da modificare la nostra quotidianità in chiave più consapevole?

Ci sono varie realtà, come ad esempio Vestiaire Collective, un’app, fra tante altre certificate, in cui poter vendere e acquistare capi di lusso second hand, soprattutto accessori e calzature; in alternativa, sostenendo tra l’altro il made in Italy, Brunello Cucinelli propone la riscoperta di artigianalità e manualità attraverso l’impiego di tessuti preziosi (e duraturi), come il cashmere, ricercando con le nuove linee la semplicità e il calore della nostra quotidianità. Dalla Scandinavia voliamo in Italia, nello specifico giungiamo a Torino, dove la moda green viaggia a vele spiegate.

Infatti, grazie a Green Pea abbiamo avuto la possibilità di visualizzare, tra i primi al mondo, un tipo di impresa totalmente volta all’ecosostenibilità. Inaugurato da Francesco Farinetti, in zona circuito Lingotto, si tratta di un mercato dedicato interamente al sostenibile, che oltre a ospitare food & beverage e oggettistica/interior design per ambienti, propone ovviamente molti brand moda che hanno deciso di voltare pagina, e aprire le porte a prodotti quasi o completamente eco-friendly.

Le idee sono varie, come le ambizioni; le proposte ci sono e si concretizzano un pezzo per volta, ora tocca a noi cittadini mobilitarci, nella nostra quotidianità, verso un futuro disposto a piccoli compromessi, tutto tranne che invasivi, e soprattutto benevoli nei confronti del nostro pianeta.