PER CHI GIÀ CONOSCE PALAZZO ARSENALE, QUESTA È UN’OCCASIONE PER RISCOPRIRLO. CHI, INVECE, ANCORA NON HA AVUTO MODO DI AMMIRARLO, ORA POTRÀ COMPRENDERE COSA RAPPRESENTA PER LA CITTÀ E QUALI OPPORTUNITÀ È IN GRADO DI OFFRIRE AI CITTADINI. PER UN VIAGGIO NEL CUORE DEL CENTRO DI TORINO, GUARDANDO A UNA RINASCITA CHE, TRA QUESTE MURA, È GIÀ COMINCIATA
Al primo sguardo, le alte pareti dai decori rigorosi, che delineano il quadrilatero compreso tra via Arsenale, via dell’Arcivescovado, via Biancamano e via Minzoni, possono dare l’idea che Palazzo Arsenale sia una fortificazione austera chiusa in se stessa. Ma basta cambiare leggermente l’angolazione per comprendere che talvolta le apparenze ingannano (e l’architettura è capace di magici accorgimenti): provate, ad esempio, a porvi all’angolo tra via Arsenale e via dell’Arcivescovado e a sbirciare attraverso il solenne portone d’ingresso. Le vetrate colorate che introducono alla corte interna e la corte stessa (la più grande piazza interna di Torino) fanno immediatamente percepire che è l’accoglienza a guidare in realtà il racconto quotidiano di Palazzo Arsenale. Soprattutto oggi.
Il Palazzo è infatti la sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, pronta a ospitare annualmente circa 1500 allievi, di cui 300 civili. Ciò data la scelta, adottata da qualche anno, di “restituire” il Palazzo alla città e ai cittadini, con la volontà di far riscoprire questo gioiello architettonico a chi, pur conoscendolo per fama, ancora non ha avuto modo di ammirarlo in prima persona.
Il Comandante per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, Generale di Divisione Salvatore Cuoci, afferma con orgoglio: «Era da molto tempo che sentivamo il desiderio di ridare alla città questo rilevante bene culturale. Il rifacimento della piazza interna, reso possibile grazie al contributo di Compagnia di San Paolo, Intesa Sanpaolo e della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, per noi è stato il punto di svolta per rendere concreto questo progetto. Grazie alla ristrutturazione, nel cuore di Palazzo Arsenale ora splende una piazza elegante e accogliente, con il pavimento ricoperto da lastre di pietra di Luserna, un’illuminazione scenografica e, al centro, il grande stemma della Scuola di Applicazione. Così è cominciata una nuova era che unisce tradizione ed evoluzione».
La storia è stata fatta tra queste mura e continua oggi con un rinascimento del Palazzo, in termini architettonici ma anche come segno di ripresa dopo un periodo difficile
I lavori si sono svolti proprio in questi tempi di pandemia, quasi a testimoniare, tra i primi, la voglia di guardare al futuro. Chiarisce il Capo di Stato Maggiore, Generale di Brigata Roberto De Masi: «La storia dell’Arsenale è la storia dell’Italia. Qui è nato l’Esercito, qui è stato costituito il primo insediamento industriale, qui si sono formati quegli insegnanti che hanno poi dato vita all’Accademia delle Scienze e al Politecnico di Torino. Insomma, la storia è stata fatta tra queste mura e continua oggi con un rinascimento del Palazzo, in termini architettonici ma anche come segno di ripresa dopo un periodo difficile. La ristrutturazione della piazza acquisisce quindi un valore simbolico: è un punto di partenza per risvegliare una parte del centro di Torino a volte dormiente, collegandosi con quel ramo che unisce piazza San Carlo al Grattacielo Intesa Sanpaolo, e, al contempo, rappresenta un’occasione per porre le basi di sinergie importanti, come esempio quelle siglate con la Consulta per il restauro e con il Teatro Regio per l’opportunità di interpretare l’architettura l Palazzo in modo nuovo, ottimo per comunicare la ripartenza».
L’edificazione dell’Arsenale, approvata il 23 agosto 1736 da Carlo Emanuele III, prese avvio due anni dopo sotto la direzione del Capitano di Artiglieria Antonio Felice De Vincenti.
Il Palazzo inglobò, inizialmente, la fonderia, realizzata a partire dal 1659 su progetto di Carlo Morello, in sostituzione di quella esistente in piazza Castello. I lavori si conclusero nel 1783. L’ingresso monumentale fu ultimato solo nel 1890 dal Capitano del Genio Emilio Marrullier.
Il complesso ha ospitato le Regie Scuole Teoriche e Pratiche di Artiglieria e Fortificazione, lì trasferite prima del 1781, il Museo di Artiglieria, le cui collezioni furono trasportate nel Mastio della Cittadella nel 1893, e il Laboratorio di Precisione, istituito nel 1861 per sperimentare nuove armi. Danneggiato dai bombardamenti nel 1942-1943 e restaurato, l’Arsenale divenne sede della Scuola d’Applicazione di Artiglieria e Genio Militare. Oggi ospita il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito.
11mila testi originali datati tra il 1483 e il 1829. È quanto offre la Biblioteca Monumentale situata all’interno di Palazzo Arsenale. Qui si possono ammirare, con visita guidata su prenotazione, i libri che furono materiale di studio dei cadetti dell’epoca, ma anche manoscritti, seicenteschi e settecenteschi, e centinaia di cinquecentine; inoltre, si può consultare L’Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des metiers di Denis Diderot e Jean-Baptiste Le Rond d’Alembert, o apprezzare opere acquerellate di fine ’500. Tra i pezzi più curiosi c’è anche la pagella appartenuta a Camillo Benso, conte di Cavour, che qui fu studente.
La Biblioteca entrerà a far parte del percorso delle visite guidate in programma per l’autunno e, a breve, il catalogo sarà inserito all’interno delle Biblioteche Civiche Torinesi.
Per tutta l’estate, infatti, la piazza ospita la rassegna estiva del Teatro Regio: mille persone a serata per assistere al fitto calendario organizzato da uno dei più importanti teatri operistici italiani. Sarà la prima occasione, per i presenti, per ammirare la corte rinnovata di Palazzo Arsenale. Ma la scoperta delle sue bellezze non finirà con la stagione estiva. Da novembre sono previste visite guidate, due o tre volte al mese, per un tour che comprenderà anche la Biblioteca Monumentale; il Palazzo tornerà inoltre a essere una delle tappe nelle giornate del FAI e, non ultimo, potrà essere location per eventi culturali.
Spiega il Generale di Divisione Salvatore Cuoci: «Ci preme rimarcare quanto stia cambiando la percezione che i cittadini hanno dell’Esercito, una Forza Armata che si fa emblema di ripartenza, che è al servizio della città, che desidera fortemente aprirsi a Torino. Anche il fatto di aver scelto di collaborare con il Regio ne è una chiara testimonianza, l’iniziativa A Difesa della Cultura, infatti, è un’ulteriore dimostrazione del fatto che preservare il nostro patrimonio è anche un nostro compito, evidenziando come la storia di un Paese parta anche dalla cultura».
Non è dunque un caso che Palazzo Arsenale sia sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, esempio di eccellenza accademica e universitaria.
Il Generale di Brigata Roberto De Masi precisa: «La Scuola di Applicazione dell’Esercito, grazie alla stretta collaborazione con il sistema universitario e il mondo civile torinese, è di fatto un polo culturale e didattico d’eccellenza. Le più moderne tecnologie sono, infatti, messe a disposizione e utilizzate dagli ufficiali che la frequentano, e che tuttavia non dimenticano l’esistenza e il rispetto dei valori e delle tradizioni fondanti del- l’Esercito Italiano. Impegno etico e principi morali, formazione evoluta, preparazione consapevole: sono questi gli asset della formazione militare. Per rispondere ai mutevoli scenari e ai veloci cambiamenti geopolitici, i nostri uomini affrontano compiti specifici e missioni con efficienza e competenza grazie a una formazione basata sulla preparazione psicofisica e su metodologie all’avanguardia. La nostra Scuola, un esempio di riferimento per altri atenei, è il luogo dove si formano i futuri comandanti dell’Esercito e dove, grazie all’apertura annuale a 60 studenti esterni, si realizza un modello di integrazione tra mondo militare e mondo civile. A tal proposito, è una grande soddisfazione rilevare come i tassi di occupazione in seguito al conseguimento della nostra laurea siano rimarchevoli».
Nella Scuola è inserito anche il Centro Studi Post Conflict Operations, che conduce attività di studio, ricerca e formazione nel settore della Stabilizzazione e Ricostruzione. Collabora con centri di ricerca in tutto il mondo e comprende un’offerta formativa in lingua inglese. Ogni anno frequentano la Scuola di Applicazione circa 40 studenti militari stranieri. L’attività di internazionalizzazione, oltre che nel Centro Studi, si concretizza attraverso diversi tirocini internazionali, con il programma Erasmus ed Erasmus militare.
Palazzo Arsenale, così, diventa un solo luogo di memoria ma anche futuro, grazie ai tanti giovani che ogni anno arrivano qui per frequentare corsi di Scienze Strategiche. Un caso emblematico di edificio storico capace di vivere la contemporaneità integrarsi con il presente, rispondendo alla voglia di scoperta dei cittadini e ospitando eventi in uno scenario grande fascino. Mettendosi, dunque, al servizio della città.
(Foto di PINO DELL’AQUILA)