LO DICIAMO SUBITO: IL SALONE DEL VERMOUTH CI È PIACIUTO. TRASCORSA LA DUE GIORNI, CONCLUSO IL FUORI SALONE, È PERÒ TEMPO DI NUMERI E CONSIDERAZIONI
Si è conclusa la prima edizione del Salone del Vermouth al Museo del Risorgimento di Torino. Una prima edizione tanto attesa perché, nell’epoca della rivoluzione dell’anima industriale di Torino, dell’importanza cruciale del food (sopratutto a livello economico), delle eccellenze gastronomiche brand ambassador dei propri territori… mancava un salone dedicato alla magia del vermouth.
E insomma, eccolo qui, 24 e 25 febbraio, in una splendida location, con 24 produttori coinvolti, oltre 5.000 ingressi, dicono 40.000 degustazioni di vermouth in due giorni, centinaia di ospiti ai talk, oltre 500 bottiglie vendute al To Be Shop, più di 150 articoli scritti sul tema… Numeri che testimoniano un successo sicuramente non insperato, ma che in ogni caso hanno soddisfatto Laura Carello, ideatrice e curatrice del Salone, che ha confermato proprio in questi giorni l’edizione 2025.
Anche il Fuori Salone è stato un successo oltre le aspettative, con una trentina tra locali e ristoranti coinvolti per cene, talk e degustazioni andati tutti sold out, anche grazie alla presenza di grandissimi ospiti e alla bella sinergia tra produttori e ristoratori.
A noi il Salone è piaciuto. Perché? Anzitutto perché, come detto, ci sembrava perlomeno anacronistico non averne uno a tema vermouth in città; e poi perché abbiamo rilevato una bella coerenza tra l’eleganza del Museo del Risorgimento (sempre affascinante) e l’eccellenza di un prodotto nobile come il Vermouth (peraltro conosciuto ma non conosciutissimo).
Ecco perché la prima edizione del Salone del Vermouth ci è piaciutaAvere 24 produttori dislocati negli spazi del Museo ci ha permesso di girare senza troppi problemi, e non “pigiati” come spesso capita in fiere simili. Bella l’idea del cocktail-bar per degustare drink base vermouth di tutti i produttori. Comodo il To Be Shop per acquistare le bottiglie in tranquillità senza congestionare gli stand. Insomma, ce lo siamo goduti, anche con quel pizzico di calma utile per parlare con i produttori, assaggiare vermouth senza doversi spintonare, partecipare a masterclass senza ore di coda.
Chiaro, essendo una prima edizione ha sicuramente degli aspetti di cui prendere coscienza e da limare di conseguenza. C’è un Fuori Salone bello ma che immaginiamo ancora più inclusivo, magari per allargare la bella cultura del vermouth a una platea ulteriormente estesa. E speriamo anche in un sostegno sia privato che Istituzionale ancora più forte per eventi come questo Salone che sono anche ottime occasioni di visibilità e branding per un’intera regione e le sue eccellenze.
Detto questo, saliamo sul carro delle buone parole rivolte a questo Salone del Vermouth 2024, cominciamo già oggi ad aspettarne l’edizione 2025 e facciamo i nostri auguri per un roseo futuro. Salute!