COME COSTRUIRE UN EFFICACE PIANO DI WELFARE? COME APPLICARE CORRETTAMENTE LA NORMATIVA? QUESTE E TANTE ALTRE DOMANDE A CUI HANNO RISPOSTO GLI OSPITI QUALIFICATI DI FALGAR AI RONCHIVERDI
In un mondo del lavoro in costante evoluzione, conoscere vantaggi e opportunità offerte dal welfare aziendale diventa fondamentale per le imprese. E proprio in quest’ottica, il 30 maggio, allo sport & business club Ronchiverdi, è andato in scena il secondo appuntamento voluto e organizzato da Falgar, agenzia Reale Mutua torinese esperta in consulenze assicurative e assistenziali e specializzata in gestione del welfare aziendale.
Ma andiamo con ordine. Welfare non significa genericamente prendersi cura dei propri lavoratori. Non significa essere più gentili o magnanimi o larghi di manica, tant’è vero che la leva economica (aumenti salariali o affini) spesso non è una voce del piano. Welfare aziendale significa analizzare esigenze e caratteristiche dei lavoratori e del luogo di lavoro, e strutturare di conseguenza strategie e implementazioni per migliorarle il più possibile. È un patto di integrazione per la crescita, l’aumento della produttività e del profitto aziendale che si può ottenere attraverso il benessere e la soddisfazione dei dipendenti.
Il welfare necessita quindi di competenze approfondite che richiedono una formazione costante anche per i professionisti. Ed è proprio per questo che Gianfranco Garrone ‒ socio fondatore insieme a Marco Falcetto di Falgar, che per l’occasione ha vestito anche i panni di moderatore ‒ ha voluto organizzare questo evento informativo durante il quale cercare di dare insieme risposte serie a tutti i dubbi relativi al welfare aziendale, al come costruire un efficace piano di welfare e presentare normativa e regole per aderire allo stesso.
Tante, e lecite, questioni, a cui hanno provato a rispondere gli ospiti del talk: Marco Mazzucco (direttore Vita Welfare Reale Mutua e amministratore delegato Blue Assistance), Manuel Conterio (specialista welfare corporate Reale Mutua), Andrea Ceccon (titolare dello Studio Ceccon & Associati, commercialisti e consulenti del lavoro), Riccardo Fiandesio (dottore commercialista Studio Fiandesio Piras) e Marco Goia (responsabile sviluppo Business Blue Assistance).
Ospiti diversi da ambiti affini e quindi con competenze ed esperienze complementari e utili al dibattito.
Il punto di vista di Marco Mazzucco è stato fondamentale per chiarire come, per fidelizzare le persone e attirare nuovi talenti, bisogna guardare a nuove strategie. Le ricerche confermano che, ad oggi, i lavoratori sono più propensi a scegliere un’azienda che offre opportunità di formazione, smart working, flessibilità e welfare aziendale.
In questo ambito si inseriscono le agevolazioni sanitarie, come quella fornita da Blue Assistance, una piattaforma per l’assistenza sanitaria, uno strumento che dà accesso a consulenze con specialisti, visite in strutture convenzionate sempre di alta qualità, agevolazioni economiche importanti… «Insomma disponibilità h24 di un medico (che può anche rilasciare una prescrizione), il contatto con il paziente e l’utilizzo del digitale sono elementi di valore» che rendono Blue Assistance uno strumento che «orienta l’utente nell’identificazione dei corretti percorsi su qualsiasi tematica sanitaria, organizza e digitalizza la gestione della salute di tutta la famiglia ed eroga servizi di natura sanitaria all’utente finale» conclude Marco Goia.
Le opportunità assicurative e assistenziali sono tante e possono vivere di vita propria o coesistere per offrire una copertura completa. Per scegliere la più adatta serve quindi cognizione di causa. Proprio per questo Manuel Conterio ha sottolineato la necessità di ricevere una consulenza professionale, per offrire a dipendenti e azienda la migliore copertura in base alle esigenze: «L’azienda ottiene così sgravi fiscali, i dipendenti la tranquillità… E un dipendente tranquillo lavora meglio».
A proposito di consulenza è intervenuto Andrea Ceccon che, partendo da esempi concreti, ha sostenuto l’importanza di costruire un piano di welfare in modo sensato, rispettando regole formali: «Non serve a niente un piano di welfare che io, imprenditore, decido in base alle mie sensazioni. Bisogna analizzare necessità e desideri dei propri lavoratori, comprendere le aree di intervento e da lì partire con la costruzione del Piano. Punto essenziale: il welfare deve essere fatto per la generalità dei lavoratori o per categorie omogenee di lavoratori».
Giusto chiarificare che il welfare aziendale non sia un vantaggio unicamente per i dipendenti, ma anche per l’azienda. Lo conferma Riccardo Fiandesio: «A livello fiscale ciò che spende l’azienda è inferiore a quello che ottiene il dipendente. Rispetto al fringe benefit (molto più marginale ed episodico, erogabile solo in alcuni casi e momenti specifici), il welfare è più stabile a livello legislativo, di normativa e proprio perché è supportato da un piano di welfare».
Questi interventi qualificati hanno portato, ognuno con la propria voce, sempre più elementi utili alla comprensione del mondo del welfare, consolidando l’obiettivo di Falgar di guidare persone e aziende in un percorso che ricerca sicurezza e benessere delle risorse umane.
Chiosa Gianfranco Garrone: «Da questo evento ci portiamo a casa maggiore consapevolezza su cosa sia un piano welfare e sull’importanza di farsi guidare da consulenti qualificati per la direzione da prendere. Si parla di persone e oggi, la cosa più importante, è curarsi delle persone. Quindi mettete a budget un piano di welfare».