20 ANNI DALLA MORTE DI PRIMO NEBIOLO, 60 DALLA PRIMA UNIVERSIADE. MA LA REALTÀ DELLO SPORT UNIVERSITARIO NON HA MAI SMESSO DI CRESCERE, ANCHE E SOPRATTUTTO GRAZIE AL CUS TORINO: ATTRAVERSO UN PERCORSO VIRTUOSO, HA GIÀ CONTRIBUITO AFFINCHÉ LE UNIVERSITÀ TORINESI VENGANO APPREZZATE IN TUTTO IL MONDO. ORA, UNA NUOVA SFIDA LO ATTENDE: IL PROGETTO AGON COME PROPULSORE DI UNA NUOVA, ENERGICA, TORINO
Quest’anno ricorre l’anniversario dei 20 anni dalla morte di Primo Nebiolo, figura torinese di spicco nel mondo dell’atletica per oltre 50 anni: l’occasione ideale per riflettere su quanto lo sport sia da sempre un pezzo importante della nostra città. Racconta il presidente del CUS Torino Riccardo D’Elicio: «Primo Nebiolo è stato una figura instancabile, entusiasta, geniale. Fece dell’atletica uno sport da prima pagina, pieno di star e di record, uno spettacolo meraviglioso. Non inventò i Mondiali di atletica, ma all’Olimpico, per la seconda edizione della competizione, fece aggiungere una nona corsia. Nel ’90 si batté perché, in occasione dei Mondiali di calcio, gli stadi venissero ristrutturati con la pista d’atletica.
Primo Nebiolo è stato una figura instancabile, a lui è da attribuire la nascita della prima Universiade, nel 1959
Se da Torino sono partite tutte le fasi più significative dello sport italiano e se la città è da sempre nota per la sua vocazione universitaria (una fama tutt’oggi confermata da un +7% di iscrizioni per entrambi gli atenei, sia il Politecnico che l’Università degli Studi di Torino), allora è venuto il momento di fare del sistema universitario uno dei propulsori della Torino del futuro. Continua D’Elicio: «Il CUS Torino è una grande risorsa per gli atenei, ma sono anche le università a rappresentare per noi un terreno fertile, aperto e stimolante su cui poter lavorare. Per questo ringrazio il magnifico rettore dell’Università degli Studi di Torino, Gianmaria Ajani, per il suo contributo in questi sei anni di mandato, e il magnifico rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco, che fin dal suo arrivo ha dimostrato uno straordinario interesse verso i nostri progetti.
È vero: gli studenti cercano formazione di qualità e residenze adeguate, ma cercano anche servizi e occasioni, come quelle che può offrire lo sport. Il mio sogno è arrivare a 150mila studenti universitari: significherebbe riaprire la città ai giovani, riempire gli appartamenti sfitti, dare nuova spinta all’economia in diversi settori; e, di conseguenza, proporre Torino come città internazionale, rendendo questi nostri ‘ospiti’ degli ambasciatori nelle loro nazioni. La città si riempirebbe di energia e vivacità. Lo sport apre infatti delle porte inimmaginabili. È per questo che non credo che il mio resterà solo un sogno».
Uno dei progetti più sentiti dal CUS Torino è Agon, nato per sostenere atleti che sappiano cogliere la carriera sportiva come un momento di transito, riuscendo a capitalizzare gli insegnamenti che lo sport sa trasmettere come metafora della vita. Attraverso la partnership con Università degli Studi e Politecnico di Torino, nel 2018 il progetto Agon ha assegnato ad atleti universitari 24 borse di studio per frequentare gratuitamente corsi e master universitari negli atenei torinesi. Da quest’anno è nato anche il progetto della legacy Agon, rivolto a tutte quelle aziende e organizzazioni private che decidono di sostenere gli atleti diventando ambasciatori di un modello sportivo volto a creare valore educativo attraverso lo sport e la carriera universitaria. Un modo per regalare un futuro ai tanti atleti che, una volta terminata la carriera sportiva, si troverebbero senza un percorso formativo adeguato.
Il magnifico rettore dell’Università degli Studi di Torino, Gianmaria Ajani: «La presenza dell’attività sportiva all’interno dei nostri campus e atenei deve essere alla base del nostro sviluppo. L’obiettivo deve essere quello di implementare questo binomio, questa ‘utilitas’, per formare in tutto e per tutto i nostri studenti. Avere lo sport ‘in casa’, avere il CUS Torino vicino, ci permette di proseguire in questo progetto, fornendoci tutti gli strumenti per crescere. Sport e cultura sono un binomio perfetto, proprio come lo è quello tra CUS Torino e atenei. Tutti uniti verso un unico obiettivo, quello di migliorare il futuro dei nostri studenti».
Guido Saracco, magnifico rettore del Politecnico di Torino, conferma: «La valenza formativa di questo progetto è davvero incredibile, perché offre un’opportunità enorme agli studenti. Condivido il pensiero del magnifico rettore dell’Università di Torino: è importante che all’interno dei poli universitari ci sia la possibilità di praticare attività sportiva a chilometro zero. Investire sullo sport per investire sui cittadini del futuro, perché una sana attività sportiva migliora la vita di ognuno di noi e il progetto Agon sposa in pieno questa strada da intraprendere. Stiamo parlando di eccellenze sportive e, in quanto eccellenze, meritano il massimo sforzo perché possano raggiungere i migliori risultati in ambito sportivo e universitario».
Il CUS Torino rappresenta lo sport universitario, ma anche la capacità di essere presente sul territorio a 360 gradi. Oggi si può dire che Torino sta alle Universiadi come Atene alle Olimpiadi. Oggi come un tempo, infatti, lo sport unisce ed è il migliore veicolo di integrazione. CUS Torino, atenei e città insieme, dunque, per favorire il lavoro della polisportiva su tutto il territorio. Ha dichiarato la sindaca della Città di Torino Chiara Appendino: «Il CUS è riuscito a creare intorno a sé una comunità non indifferente, e l’esempio più lampante è quello legato a Just The Woman I Am, che ha coinvolto oltre 20mila cittadini. Lo stesso Progetto Agon ha una valenza notevole da un punto di vista sia qualitativo che quantitativo, perché offre un’opportunità importante a tanti studenti, molti dei quali fuori sede. Cultura e sport ad alto livello: ecco ciò che uno studente con grandi ambizioni vorrebbe sempre avere a disposizione, e il CUS Torino li offre».
A proposito di come lo sport può e deve essere motore di un sistema economico e culturale, a novembre si terrà l’assemblea elettiva della FISU internazionale, organizzata in città in concomitanza con il ventennale dalla morte di Nebiolo e i 60 anni dell’Universiade: per l’occasione, arriveranno a Torino oltre 500 rappresentanti della federazione. Inoltre, il capoluogo piemontese è destinato a essere per sempre il centro del sistema sportivo universitario: a ogni edizione delle Universiadi gli atleti sbarcano a Torino per raccogliere la Fiaccola del Sapere e portarla nella nazione dove si svolgeranno i giochi. Sono terminati da poco quelli di Krasnojarsk, in Russia; prossima tappa Napoli. E tutto grazie a Primo Nebiolo.
CUS Torino in numeri ‘vincenti’
(Foto di CUS TORINO)