News

Imprenditoria metropolitana

di Lamberto Vallarino Gancia

Come si beveva il vino nel 1988, come lo si beve oggi, nel 2021

Torino, autunno 2021

Il mondo del vino in 33 anni è cambiato in modo epocale. Negli anni ’80, quando ho cominciato a lavorare nella mia omonima azienda, tornato dai miei studi enologici alla UC Davis in California, e quando, nel 1988, nasce Torino Magazine, si bevevano molti più vini, spumanti e spirit, ma con una qualità e cura dei prodotti nettamente inferiore rispetto al 2021. L’unico spumante italiano veramente internazionale era l’Asti, il prosecco aveva un mercato marginale e i grandi leader in Italia erano Pinot di Pinot, Président e Pinot Chardonnay.

Il mercato internazionale era dominato da Soave, Valpolicella, Chianti e Lambrusco. Ma il settore iniziava e continuava a investire e progettare, così nacque in Piemonte il progetto che oggi si chiama Alta Langa, restituendo la primogenitura che fu di Carlo Gancia nel 1865. Barolo, Barbaresco e Brunello di Montalcino erano già grandi vini, ma con ancora potenziale di crescita, e, proprio negli anni ’80 e ’90, si affacciarono i vignaioli emergenti e venne utilizzata la barrique in modo esponenziale, come contenitore di maturazione già molto amato dai francesi, che rappresentavano nel mondo il mercato di qualità con Bordeaux, Borgogna e Champagne. In alcuni casi si è anche esagerato e si sono omologati i vini così detti “del falegname”, ma questa tecnica è stata anche il preludio di un nuovo rinascimento.

Proprio nel 1988 inizio i primi dialoghi con Torino Magazine, come veicolo per dare contenuti e messaggi di educazione al consumatore guidandolo alla qualità. E anche i produttori iniziano un importante percorso di educazione partendo dalla loro storia, tipicità, unicità e passione

La qualità parte delle vigne e dai territori, si cominciano a mappare le zone, si lavora sui disciplinari e sul tipo di vitigni tra autoctoni e internazionali, sulla produzione della pianta… Le vigne diventano dei giardini e vengono sempre meglio curate. La biodiversità dei grandi vitigni del nostro paese – Nebbiolo, Nero d’Avola, Falanghina, Aglianico, Pinot Grigio, Barbera d’Asti, Dolcetto, Moscato e tanti altri – si sposa bene con quelli internazionali come Cabernet, Sauvignon Blanc, Merlot, Shiraz e Chardonnay, che si divulgano producendo qualità in tutta Italia, e a Bolgheri in particolare.

La seconda rivoluzione rinascimentale del vino che arriva ai giorni d’oggi riguarda l’evoluzione della tecnologia, la pulizia, le attrezzature e anche l’estetica della cantina, con grandi archistar coinvolti. Migliorano i processi, le tecnologie, l’uso del freddo con fermentazioni controllate, arriva in cantina uva più sana, si pigia in modo più soffice e si punta molto sulla qualità. La dicotomia tra il vino del contadino e quello dell’industriale che ho vissuto con Gino Veronelli converge su una maggiore qualità per tutti, anche agevolata da un altro evento epocale che sconvolgerà per sempre il mondo del vino spazzando di colpo via tutti i sofisticatori e prodotti di bassa qualità: lo scandalo del metanolo del 1986.

Proprio nel 1988 inizio anch’io i primi dialoghi con Torino Magazine, come veicolo anche per dare contenuti e messaggi di educazione al consumatore guidandolo a bere meno ma meglio, e quindi alla qualità. Dal consumo nelle osterie e nei bar, e solo legato al Natale per le bollicine, si passa all’aperitivo, al tutto pasto con la bottiglia proposta nelle ricche carte dei vini. I produttori iniziano un importante percorso di educazione partendo dalla loro storia, tipicità, unicità e passione per il frutto del loro lavoro. Molti prendono la valigia, anche figli di patriarchi, e iniziano a girare il mondo per affermare il made in Italy, sfruttando il boom del cibo italiano, un altro grande settore in crescita.

Oggi, noi e i nostri figli possiamo dirci fortunati perché beviamo prodotti italiani, e vini di tutto il mondo, eccellenti, provenienti da ogni regione, con storie straordinarie, prodotti unici e speciali di qualità incredibile se li paragoniamo a 33 anni fa.