Home > People > Editoriali > Imprenditoria metropolitana > Brand e sponsorizzazioni nello sport: opportunità per il territorio
Torino, Primavera 2023
Lo sport in tutte le sue declinazioni ha sempre rappresentato una grandissima opportunità per le imprese: legare il proprio brand ai campioni, alle scuderie, alle squadre, alle nazionali, alle società sportive delle diverse discipline favorisce la riconoscibilità delle aziende, e costituisce un’ottima strategia di marketing che consente all’impresa di raggiungere un più vasto pubblico.
Per costruire un brand, svilupparlo, valorizzarlo o consolidarlo sicuramente le sponsorizzazioni sono una grande occasione. Associare la propria immagine ai valori portati da un atleta o da un’organizzazione sportiva è sicuramente un buon modo per comunicare, l’importante è strutturare la sponsorship in base ai propri obiettivi e al target che si vuole raggiungere. Al fine di ottimizzare un rapporto di sponsorizzazione di questo tipo è però importante che l’investimento non si limiti alla sola presenza del marchio su un veicolo sportivo, ma che sia valutato tutto quello che si può costruire intorno a tale presenza: dalla comunicazione stampa agli spot pubblicitari a supporto, dal merchandising al digital. Il mondo del web e dei social è, da questo punto di vista, una grande opportunità in più rispetto a quanto ho vissuto io negli anni ’80, quando ho iniziato a occuparmi di sponsorizzazioni per la mia azienda del tempo.
Venendo al nostro territorio ci sono brand che hanno fatto la storia del rally come Martini, e del tennis come Lavazza, o Balocco con la Juventus, Kappa con lo sci e tante squadre di calcio
In quegli anni il nostro marchio era associato a una squadra di atletica, al motocross, al Giro d’Italia di ciclismo, alla F1 con l’allora Benetton, al calcio con la Coppa Italia, al primo stadio con un mono marchio, oltre alla maglia della squadra del Canelli e alla boxe con il primo ring tutto sponsorizzato. Una case history di incredibile successo, per me, è quella legata al marchio Pinot di Pinot e Gancia dei Gancia: infatti nell’offshore ho vinto il campionato Italiano ed europeo di classe 1 nel 1987 e il mondiale con il compianto amico.
Il ritorno è sempre stato molto elevato ed è stato raggiunto anche grazie a tutta una serie di iniziative come tende, motor-home, podi sponsorizzati, visite in azienda, coinvolgimento di importatori, agenti, clienti e alla presenza nei contenitori televisivi come la Domenica sportiva, Dribbling, Grand Prix.
Venendo al nostro territorio ci sono brand che hanno fatto la storia del rally come Martini, e del tennis come Lavazza, o Balocco con la Juventus, Kappa con lo sci e tante squadre di calcio, Ferrino per gli sport di montagna estremi, e il consorzio dell’Asti e Acqua Sparea con le ATP Finals, solo per ricordarne alcuni dei più vincenti. Avere campioni piemontesi di grande successo, anche mondiali, come Pecco Bagnaia, o altri fuoriclasse come Marta Bassino, Celestino Vietti, Sonego, Casse, i fratelli Bosca e, a suo tempo, dei miti come Pierino Gross o Paolo De Chiesa, Dario Cerrato, Cerase e Alex Fiorio, Livio Berruti, Roby Rolfo e tanti altri, è sicuramente una grande opportunità per il presente e per il futuro; così come avere due squadre vincenti di calcio come Toro e Juve.
Gli eventi sportivi – come le ultime ATP Finals, le passate Olimpiadi o le future Universiadi – e la notorietà degli atleti locali sono veicolo del nome di Torino e del Piemonte nel mondo; e il nostro territorio deve saper sfruttare queste opportunità e i suoi campioni per creare un indotto che sia sinergico anche con l’offerta culturale, enogastronomica, paesaggistica, di viabilità e di ospitalità.