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IL CONSORZIO DELL'ASTI SPUMANTE E DEL MOSCATO HA COMPIUTO NOVANT'ANNI, FESTEGGIATI ALLA GRANDE. NOVE DECADI DI QUALITÀ, EVOLUZIONE, TRADIZIONE, APPARTENENZA A UN TERRITORIO UNICO ED ESPORTAZIONE D'ECCELLENZA A OGNI LATITUDINE
L’ha detto Ernest Hemingway: «Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo». E aveva ragione: cura, dedizione, fatica, condivisione, il desiderio di creare qualcosa di speciale; in un bicchiere di vino c’è tutto questo, c’è l’anima dell’essere umano. II 17 dicembre 1932, ben novant’anni fa, degli uomini, fatti di sguardi al cielo e piedi nella terra, creavano il Consorzio per la Difesa dei Vini Tipici Moscato d’Asti Spumante e Asti Spumante, adottando come marchio il patrono di Asti, San Secondo a cavallo. L’idea, o meglio la volontà era, prima di ogni altra cosa, di preservare il loro lavoro, ciò che nel tempo avevano faticosamente costruito. E allo stesso tempo porre delle basi per la tutela del loro futuro e di quello delle generazioni a venire. Una sensibilità antica e pionieristica, ed è proprio in quei sentimenti che bisogna ricercare il successo contemporaneo di uno dei vini più famosi ed esportati, testimonial e buon ambasciatore dell’eccellenza italiana nel mondo.
Oggi il Consorzio per la tutela dell’Asti (denominazione attuale) opera per la tutela, la valorizzazione e la promozione dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti in Italia e nel resto del mondo. Svolge anche funzione di controllo sull’intera filiera e vigila sulle contraffazioni della denominazione. Dal 1932 molte cose sono cambiate, non la passione per questi vitigni e questo territorio, vanto di un Paese intero.
II territorio d’origine e coltivazione dell’uva Moscato bianco si estende per circa 10.000 ettari in un’area che comprende 51 Comuni delle province di Alessandria, Asti e Cuneo. Oltre 1400 ettari hanno una pendenza superiore al 40% e, di questi, 330 ettari hanno una pendenza maggiore del 50%: si tratta dei vigneti storicamente soprannominati Sori, luoghi “aspri” nei quali, a causa dell’elevata pendenza, non è possibile utilizzare mezzi meccanici e il lavoro può essere svolto solo a mano. Altro elemento che rende le bottiglie provenienti da queste terre veramente speciali. Le prime colline del vino a essere inserite nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco sono state proprio quelle dell’Asti Spumante, e a oggi le aziende consorziate sono 1013 divise tra 50 case spumantiere, 778 aziende viticole, 153 aziende vitivinicole, 17 aziende vinificatrici, 15 cantine cooperative. La produzione annuale si aggira mediamente attorno ai 102 milioni di bottiglie, di cui circa 62 milioni di Asti Spumante DOCG e i restanti 40 milioni di Moscato d’Asti DOCG. II 90% della produzione viene esportata all’estero. Il mondo beve l’Asti: un po’ di numeri. Lo Spumante Asti DOCG viene maggiormente consumato tra Europa e Russia (77%), con gli Stati Uniti che da soli però importano il 17% della produzione totale. Per quanto riguarda il Moscato d’Asti DOCG invece l’importazione è un plebiscito a stelle e strisce: il 71% delle bottiglie finisce nella terra che ha inventato il jazz, i jeans e il sogno americano. A testimonianza dell’amore degli americani per questo eccezionale prodotto.
Grazie al suo profumo fragrante e floreale con sentori di tiglio e acacia, al sapore delicatamente aromatico ed equilibrato, e alla sua moderata alcolicità, l’Asti Spumante DOCG si abbina facilmente a salumi, formaggi freschi, carni bianche, pesce, crostacei e primi piatti. Inoltre, è ottimo come aperitivo e può essere impiegato in mixologia come base di gustosi cocktail. Elegante, versatile, inconfondibile: potrebbero essere queste (riassunte) le chiavi del successo di un vino che ha veramente nei decenni conquistato il mondo.
Un viaggio nel passato, nel presente e nel futuro della Denominazione, pioniera della tradizione spumantistica italiana nel mondo.Allo stesso modo il Moscato d’Asti DOCG, fragrante e floreale (anche lui), con i tipici sentori di salvia, il sapore delicatamente dolce e aromatico, il basso grado alcolico, ha saputo ritagliarsi uno spazio di prestigio veramente internazionale. Oggi l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti possono armonicamente essere abbinati con ogni portata: dai primi ai secondi piatti, dalla carne al pesce, dagli antipasti ai dessert. Insomma, parliamo di spumanti e un vino che in giro per il mondo non hanno più bisogno di particolari presentazioni, veri e propri cult del panorama enologico mondiale. L’Asti era ed è il calice delle feste, delle grandi occasioni, da celebrare al meglio; ma non solo: è sempre un’ottima scelta, un fedele compagno, un abito che sa essere adatto tanto alle serate indimenticabili, quanto al piacere di ogni giorno.
Plauso assoluto va sì agli uomini che in quasi un secolo di storia se ne sono presi cura, ma anche al terroir che caratterizza l’Asti: luoghi generosi, dove regna l’armonia ma allo stesso tempo paesaggi aspri, duri, impervi. Terre che non si fanno dimenticare facilmente e alle quali l’uomo si è dovuto adattare, rispettandone l’anima profonda. Da questo “patto” ha ricevuto in cambio preziosi frutti, la base di questi vini. Terreni speciali proprio perché simili ma con caratteristiche differenti che li rendono unici e fascinosi, ognuno a modo suo. Le colline langarole hanno forma allungata e crinali lunghi e leggermente ripidi. I colli monferrini sono invece tondeggianti, più morbidi allo sguardo. Paesaggi diversi in cui nulla si ripete.
Dove la vite prospera in filari ordinati. curati a mano come una volta, mentre i colori mutano con il cambiare delle stagioni, coronati dalle Alpi e da un orizzonte infinito. Dove ogni dettaglio stupisce e rimane nel cuore per sempre. Tutto molto poetico. La tecnologia del futuro non sarà in antitesi con la poesia che contraddistingue gli uomini e le loro creazioni, anzi la valorizzerà aiutandoci a distinguere l’autorialità dalla copia, l’originale dalle imitazioni. In questo senso il Laboratorio del Consorzio rappresenta un patrimonio per l’intero territorio e un’eccellenza a livello nazionale, in particolare nel campo della ricerca sui vini aromatici. La sua missione principale è verificare l’idoneità analitica di partite di vino per le quali è stata richiesta la DOCG. Inoltre si prende cura costantemente dei vitigni attraverso analisi strumentali e controlli micro-biologici. Opera nella sede distaccata di Isola d’Asti ed è autorizzato al rilascio dei certificati di analisi nel settore vitivinicolo; fornisce servizi di certificazione per l’esportazione e svolge studi scientifici in collaborazione con enti di ricerca e aziende. Un impeccabile sguardo sul futuro del settore!
La storica Casa dell’Asti è dal 1965 Palazzo Gastaldi, sede operativa del Consorzio e anch’esso simbolo dell’Asti Spumante e del Moscato nel mondo. L’intesa tra palazzi di prestigio e queste uve è pressoché immediata: si sposano subito per affinità intellettuali ed elettive. Così è successo anche con il Museo del Risorgimento di Torino dove, in qualità di Official Sparkling Wine delle Nitto ATP Finals, il Consorzio ha esposto, dal 16 novembre all’8 gennaio 2023, Novant’anni di bollicine. Un viaggio nel passato, nel presente e nel futuro della Denominazione, pioniera della tradizione spumantistica italiana nel mondo.Un percorso tra i momenti celebri ed emozionanti della storia del Consorzio, ritratto come uno dei protagonisti del panorama vitivinicolo italiano e internazionale. Particolarmente emozionanti le locandine vintage delle case spumantiere facenti parte del Consorzio (vere e proprie opere d’arte) e gli spot delle pubblicità iconiche delle bollicine italiane per eccellenza. Novant’anni dunque festeggiati alla grandissima tra caroselli, talk, iniziative, appuntamenti imperdibili (e non poteva essere il contrario).
L’avvicinamento al Natale è stato scandito ancora una volta dall’evento Happy Natale Happy Panettone. Tanti i golosi appuntamenti andati in scena il 3 e 4 dicembre a Palazzo Castiglioni (Confcommercio Milano), in corso Venezia 47, che hanno visto le bollicine aromatiche piemontesi accanto ai migliori Maestri Pasticceri italiani, in purezza e in miscelazione: dagli abbinamenti coi panettoni in degustazione ai momenti istituzionali e alle prestigiose premiazioni. Giacomo Pondini, direttore del Consorzio dell’Asti, infatti, ha premiato sul palco il presidente AMPI Salvatore De Riso della pasticceria Sal De Riso di Minori (SA), vincitore di Artisti del Panettone 2022 grazie al suo panettone tradizionale classico eletto Miglior Panettone d’Italia. Inoltre, nel talk di chiusura della due giorni più dolce dell’anno, il flair bartender e ambassador della Denominazione Giorgio Facchinetti ha raccontato la versatilità dell’Asti Soumante e del Moscato d’Asti in mixologia, presentando i twist natalizi dell’iconico Asti Signature.
In occasione dei 90 anni del Consorzio e delle Nitto ATP Finals, è stato girato uno spot con protagonisti due campioni, di tennis e di cucina, Lorenzo Sonego e Alessandro Borghese: un torinese e un romano chiamati a raccontare l’eccellenza di questa lunga storia, ci sono riusciti alla grande: «L’Asti Vibe è una sensazione indescrivibile a parole. È la gioia di stare insieme. È ritmo e spensieratezza. È tenacia e perseveranza. È senso di appartenenza. È estro e innovazione». È semplicemente tutto il meglio che un Consorzio di uomini e idee potessero mettere, in novant’anni, dentro a un calice di bollicine. Auguri.
II 17 dicembre 1932, novant’anni fa, degli uomini creavano il Consorzio per la Difesa dei Vini Tipici Moscato d’Asti Spumante e Asti Spumante, adottando come marchio il patrono di Asti, San Secondo a cavallo.
Il Consorzio per la tutela dell’Asti opera per la tutela, la valorizzazione e la promozione dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti in Italia e nel resto del mondo.
CONSORZIO DELL’ASTI DOCG
(foto FRANCO BORRELLI e CONSORZIO DELL’ASTI DOCG)
(Servizio publiredazionale)