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FonARCom e CIFA da Pigreco

terzo e ultimo capitolo

IL 5 DICEMBRE È ANDATO IN SCENA IL TERZO E ULTIMO APPUNTAMENTO SUL BENESSERE AZIENDALE A 360° ORGANIZZATO DALLO E NELLO STUDIO DI CONSULENZA PIGRECO ADVISOR, IN CORSO ROSSELLI 73, COME DEGNA CONCLUSIONE DI UN PERCORSO INTRAPRESO CON FONARCOM

La sera di martedì 5 dicembre è andato in scena l’ultimo capitolo di una trilogia iniziata questo luglio. Protagonisti, ancora una volta, Pigreco Advisor, CIFA e FonARCom. L’obiettivo? Sempre lo stesso: dare la migliore informazione possibile riguardo ciò che le imprese possono fare e ciò che significa welfare aziendale a 360°. Moderatore imprescindibile Giorgio Massimiliano Grasso, fondatore di Pigreco insieme al socio Luigi Mennella, e padrone di casa. Un format rodato e di successo caratterizzato da dialogo e scambio di idee capace di portare al pubblico presente «sia esperienze nazionali del mondo finanziario che esperienze internazionali. Una grande ricchezza nel momento in cui ci si confronta per valutare e analizzare come aiutare le aziende e come progettare per le stesse un piano e un progetto di crescita – sottolinea Grasso ‒ FonARCom è un fondamentale alleato, perché aiuta le imprese a investire, fornendo loro le risorse per farlo».

Il 5 dicembre è andata in scena la terza e ultima puntata del percorso intrapreso da Pigreco in collaborazione con FonARCom per offrire la migliore informazione possibile su tutto ciò che significa benessere aziendale a 360°

Ma di cosa si tratta nello specifico? Ce lo hanno raccontato Mauro Battaglino, responsabile CIFA Piemonte, e Davide Resmini, responsabile dello sviluppo nazionale di FonARCom e CIFA. Quest’ultimo in collegamento web: «Sono orgoglioso di poter parlare degli strumenti e delle opportunità del sistema bilaterale CIFA e Confsal, nel quale convergono gli interessi delle imprese e dei lavoratori. CIFA è un’associazione di rappresentanza delle imprese, mentre Confsal, confederazione di natura sindacale, rappresenta gli interessi dei lavoratori. Dall’unione di queste due anime nascono tutta una serie di strumenti che vanno in favore di aziende e lavoratori per cercare di mettere a frutto gli interessi e i bisogni di entrambe le parti, tutto nell’ottica del superamento del conflitto tradizionale tra lavoratore e azienda. Al centro di tutto c’è la formazione continua fornita dal fondo FonARCom: una sorta di grande salvadanaio all’interno del quale convergono i versamenti dello 0,30% sulla paga mensile di ogni lavoratore delle aziende che decidono di aderire».

Specialista in compliance aziendale, Maria Gloria Boni aiuta le aziende ad allinearsi rispetto alle necessità normative e organizzative. In particolare, in tale occasione, ha sottolineato che: «È nostro dovere raccontare e spiegare le applicazioni concrete e pratiche derivate dall’usufrutto dei fondi, delle agevolazioni di FonARCom negli adempimenti che le normative richiedono per poter essere a norma con le proprie organizzazioni. Che siano piccole imprese, PMI, imprese di grandi dimensioni o gruppi di imprese, le società, oggi hanno l’esigenza di possedere la cosiddetta accountability: dimostrare di aver fatto tutto quanto è necessario e possibile per essere in regola con quello che la norma chiede. L’imprenditore deve possedere adeguati assetti organizzativi e strumenti finanziari di analisi per evitare e saper prevenire un eventuale default dell’organizzazione. Tutto ciò significa che l’imprenditore deve avere una serie di strumenti che sono sostanzialmente degli indicatori di natura contabile, amministrativa, ma soprattutto finanziaria, per poter anticipare l’eventuale crisi di impresa. Strumenti che consentono di capire dove si è esposti al rischio, soprattutto in prospettiva futura. Ed è necessario che la formazione preveda l’apprendimento di questi strumenti».

Ma il welfare aziendale non passa solo dalla formazione. Lo ha raccontato Fabio Cassone di Gudol: «Il nostro è un progetto nato nell’università di Palazzo Nuovo per dare una risposta a una non equa distribuzione dei valori di beni e servizi. Noi siamo in grado di raggiungere il piccolo imprenditore e offrirgli sia dei buoni pasto, sia dei servizi welfare, sanitari e tanti altri, fatti ad hoc per il piccolo imprenditore. Abbiamo la possibilità di andare a strutturare un piano dedicato per ciascuno». Perché il welfare passa anche e soprattutto dalle idee, specie se sono giovani e utili, come in questo caso. Non casuale la scelta: l’obiettivo di questi tre incontri è stato sicuramente anche quello di mettere “sul palco” pensieri ed esempi positivi; perché, insieme, è sicuramente possibile disegnare un’idea di lavoro migliore per tutti.

Al termine di questo ultimo workshop, i partecipanti hanno potuto fare rete, come una vera community, che è poi il messaggio sottinteso dell’incontro: creare momenti di dialogo e informazione che vivano e scorrano tra le persone, tra chi lavora, tra chi vuole creare valore.