Home > People > Editoriali > Imprenditoria metropolitana > Il futuro dell’economia cittadina, dove stiamo andando: tecnologia, cultura, industria
Torino, Speciale Torino Futura 2022
L’economia cittadina e del nostro territorio si sta dimostrando capace di reagire in modo positivo e, non perché io sia un instancabile ottimista, si vedono premesse e segnali molto incoraggianti per una ripresa della spesa e della produttività. Abbiamo vissuto un periodo anomalo, chiusi in casa e con forti limitazioni, ma una volta tornati a una graduale e costante normalità, le imprese hanno ricominciato a produrre e i consumi a crescere. La ripartenza delle attività è stata piuttosto rapida, al punto che, contrariamente a tutte le previsioni, alcuni settori, come la logistica, si sono ingolfati. Nonostante questo, l’avvento di una guerra inaspettata, quella fra Russia e Ucraina, ha contribuito ad acuire le criticità, portando all’aumento dei prezzi di energia e gas, oltre alla scarsità e all’aumento dei costi di molte materie prime anche particolarmente strategiche. Il tema diventa quindi quello di che cosa ci riserveranno il futuro, il mercato e di come reagiranno imprese e consumatori. Quello che riscontro, in base alla mia esperienza, è che proprio nei periodi di crisi e difficoltà, benché sia innegabile che nel breve periodo aumentino le differenze tra le classi sociali, le imprese continuano a investire e quelle che hanno un atteggiamento di sfida costruttiva, che rivedono i loro modelli di business, che investono in efficienza produttiva, che sono attente al welfare aziendale, alle risorse umane, che lavorano in team e puntano sulla qualità globale e sulle eccellenze, riescono ad avere successo, rimettendo in moto l’economia. In questo quadro si aggiunge un altro tassello fondamentale che è quello della qualità della vita che si trova e si sviluppa sul territorio e in cui hanno un ruolo fondamentale la scuola, la formazione, i trasporti, il supporto sanitario, la sicurezza e, non ultima, la cultura. Cultura che vuol anche dire poter godere di emozioni, ristoro, momenti di condivisione e di socialità davvero importanti.
La nostra città ospiterà grandi eventi, come l’Eurovision e, nuovamente, le ATP Finals, mentre i collegamenti turistici, con le alleanze strategiche con Ryanair e Trenitalia, possono rappresentare un salto di qualità per rendere Torino ancora più attrattiva
Sto apprezzando molto la ripresa nell’ambito dello spettacolo dal vivo: è bello constatare che i teatri si sono riempiti grazie a una buona programmazione con bei titoli, grandi attori, registi autorevoli, e al lavoro di tutti coloro che agiscono in questo settore. La vita culturale del nostro territorio si sta arricchendo grazie alle grandi proposte museali, artistiche e agli eventi che la città e il territorio riescono ad offrire in tutti i settori e anche questo porterà forti ricadute economiche. Inoltre, la città e le imprese che qui agiscono hanno saputo anche convergere per far fronte alla crisi investendo sui giovani, in tecnologie, in progetti con le università per favorire start-up. Nuovi imprenditori, anche stranieri, si sono fatti avanti per valorizzare alcune eccellenze come l’aerospazio e gli hub di innovazione tecnologica, supportati anche dalle fondazioni bancarie che hanno investito. Dobbiamo, insomma, essere orgogliosi delle capacità che abbiamo, delle eccellenze che ci sono sul nostro territorio e dobbiamo iniziare a dialogare in modo costruttivo e positivo focalizzandoci sulle cose buone fatte e sui nuovi progetti. Credo sia sterile continuare a evidenziare solo gli aspetti negativi che non portano da nessuna parte e non sono la soluzione per far ripatire il paese. Dobbiamo sfruttare la ripresa che c’è e sarà sempre più evidente. Anche nelle tragedie, infatti, c’è chi sa emergere e investire, generando effetti positivi per la comunità e il territorio.