News

Museo del Cinema

tra record e un futuro da scrivere

di Paolo Patrito

Inverno 2023

IL 2023 È STATO UN ANNO ECCEZIONALE PER IL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA DI TORINO, MAI COSÌ ATTIVO E VISITATO. LE SFIDE PER IL FUTURO PERÒ SONO ANCORA PIÙ GRANDI. NE ABBIAMO PARLATO CON I DUE PROTAGONISTI DI QUESTO PERCORSO, IL PRESIDENTE ENZO GHIGO E IL DIRETTORE DOMENICO DE GAETANO

Quando li incontriamo, la mattina presto di un giorno di fine novembre, il Torino Film Festival è in pieno svolgimento, reduce da un primo weekend da tutto esaurito. Esattamente un anno fa avevamo lasciato Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino, alle prese con il rilancio del museo dopo la pandemia. Oggi li ritroviamo dentro una Mole Antonelliana in festa per la mostra di Tim Burton che sta macinando record di visitatori. Il Mondo di Tim Burton, l’esposizione dedicata al visionario regista americano autore tra gli altri di Nightmare Before Christmas e della recente serie Netflix Mercoledì, è stata inaugurata l’11 ottobre e ha fatto registrare 98.000 presenze nel primo mese di apertura, spingendo il Museo del Cinema verso quello che si prospetta come un anno da record.

Intervista - Il presidente Enzo Ghigo De Gaetano e Ghigo insieme a Tim Burton

Il presidente Enzo Ghigo De Gaetano e Ghigo insieme a Tim Burton

Se il 2022 è stato l’anno in cui si è rivista la luce dopo le restrizioni per la pandemia, possiamo dire che il 2023 è quello del definitivo rilancio del Museo?

Presidente Ghigo

«Certamente sì. Il Museo era già ripartito bene nel 2022, quando avevamo fatto registrare 567 mila visitatori contro i 236 mila del 2021 e i 163 mila del precedente, gli anni peggiori. Quest’anno a fine novembre siamo già a 663 mila e contiamo di chiudere a dicembre con circa 730 mila ingressi, che sarebbe il record assoluto da quando esiste il Museo del Cinema e un dato decisamente superiore ai 674 mila biglietti venduti nel 2019. Bisogna aggiungere che l’anno in corso ha segnato anche il definitivo ritorno delle persone al cinema. Lo vediamo dai biglietti staccati al Cinema Massimo (che nella sala 3 registrano un + 24% rispetto allo scorso anno) e soprattutto dall’entusiasmo attorno al Torino Film Festival, che sta portando davvero tante persone nelle sale».

Il Museo del Cinema è di tutti e per tutti. Quindi vogliamo allargare il nostro bacino d’utenza, portare i ragazzi dentro la Mole, raggiungerli con strumenti di educazione e formazione, così come stanno facendo altri musei

Uno dei motori di questo successo è certamente la mostra su Tim Burton, che è stata accolta benissimo dal pubblico e rimarrà aperta fino al 7 aprile 2024. Cosa la rende così speciale?

Direttore De Gaetano

«I fattori sono diversi. Uno è sicuramente la grande popolarità di questo autore, che ha saputo affascinare generazioni diverse, da chi lo ha amato per i primi film, chi lo ha conosciuto con Batman e le nuove generazioni che hanno incontrato il suo genio creativo recentemente con la serie “Mercoledì” su Netflix. In questo momento la tecnologia suscita grande attrazione (basti pensare al dibattito sull’Intelligenza Artificiale) e anche al Museo del Cinema abbiamo investito molto in questo settore ad esempio con la sala VR. Qui però portiamo il visitatore in uno spazio dove una matita e un foglio di carta sono mezzi sufficienti per esprimere la propria creatività. Chi entra nel Museo prova la sensazione di vedere un grande artista con tutto il suo mondo immaginario, anche molto intimo, sviluppato all’interno della meravigliosa architettura della Mole Antonelliana. Magia dentro la magia».

Intervista a Ghigo e De Gaetano - Ingresso alla mostra e masterclass di Tim Burton alla Mole

Ingresso alla mostra e masterclass di Tim Burton

La mostra, col suo stile leggermente pop, strizza l’occhio anche ai più giovani. D’altra parte quello di avvicinare al cinema le nuove generazioni è uno degli obiettivi del Museo. Cosa possiamo aspettarci in futuro?

Direttore De Gaetano

«Con un autore come Tim Burton avremmo potuto fare scelte più facili e ammiccanti (sorride, ndr). Credo invece che abbiamo privilegiato un approccio diverso, forse più elegante, mettendo in piedi una mostra dove l’enorme talento di Burton si esprime attraverso i disegni, le fotografie, i personaggi che ha creato e che compongono il suo mondo. Portare i giovani dentro la Mole, far scoprire loro la storia del cinema attraverso le nostre collezioni, per noi è un obiettivo primario. In questo senso la mostra sta avendo un grande potere attrattivo. Basta trascorrere qualche minuto dentro al museo per vedere tanti ragazzi di 14 o 15 anni che vengono per vedere la mostra “trascinando” i genitori, poi si fermano a gustarsi le collezioni permanenti. Non è un caso se i biglietti più venduti in questo periodo sono quelli per la fascia d’età dai 6 ai 26 anni».

Presidente Ghigo

«Il Museo del Cinema è di tutti e per tutti. Quindi vogliamo allargare il nostro bacino d’utenza, portare i ragazzi dentro la Mole, raggiungerli con strumenti di educazione e formazione, così come stanno facendo altri musei. Come sottolineava poco fa il direttore, i giovani fanno opinione, trascinano i loro coetanei e gli adulti. Pensi che, tra gli effetti positivi di questa mostra, c’è quello di aver portato alla Mole un pubblico diverso da quello tipico del Museo, che proviene storicamente da Piemonte, Lombardia e Liguria, oltre che da una parte della Francia. Anche il manifesto e la sigla del Torino Film Festival di quest’anno, che portano l’epopea del West tra le strade di Torino, rappresentano un’idea del direttore Steve Della Casa colorata e diversa dal solito che sta incontrando il gusto degli spettatori».

A parte la mostra su Tim Burton e la relativa masterclass, l’anno che si sta concludendo è stato ricco di iniziative per il Museo del Cinema.

Direttore De Gaetano

Intervista a Ghigo e De Gaetano - Kevin Spacey

Kevin Spacey

«Abbiamo cercato di spaziare tra tipi di cinema diversi, autori diversi in grado di raggiungere pubblici differenti. Siamo partiti a gennaio con la masterclass di Kevin Spacey, grandissimo attore hollywoodiano. Poi ad aprile abbiamo invitato il regista iraniano premio Oscar Asghar Farhadi, proprio in un momento in cui il suo paese era tristemente al centro dell’attenzione per la violenza sulle donne a cui era seguita una grande sollevazione popolare. A giugno è stato ospite il regista cileno Pablo Larraìn, che 15 anni fa aveva trionfato al 26º TFF con il suo film “Tony Manero”. Larraìn è un autore che sa suscitare interesse sia da parte dei cinefili che del grande pubblico, infatti in queste settimane è impegnato nelle riprese di “Maria”, il biopic su Maria Callas che sarà interpretata da Angelina Jolie. Di Tim Burton ne abbiamo già parlato, ma a ottobre abbiamo avuto con noi anche Damien Chazelle, regista ancora molto giovane, vincitore dell’Oscar con “La La Land”, che esordì nel cinema 14 anni fa presentando al Torino Film Festival il suo primo film. Oltre agli ospiti internazionali, tra i risultati raggiunti nel 2023 vorrei citare il varo della piattaforma InTO Cinema, lanciata a settembre. Si tratta di un progetto iniziato durante la pandemia, con l’obiettivo di rendere fruibili a chiunque alcuni contenuti del nostro Museo. Siamo partiti con la sezione educational e man mano stiamo inserendo altri contenuti, dai film muti musicati alle masterclass e agli altri eventi. InTO Cinema è una finestra attraverso la quale la Mole si apre al mondo».

Intervista a Ghigo e De Gaetano - Il direttore De Gaetano e il vicepresidente Molinari insieme a Damien Chazelle

Il direttore De Gaetano e il vicepresidente Molinari insieme a Damien Chazelle

Presidente Ghigo

«Quello appena trascorso è stato un anno incredibile, iniziato con Kevin Spacey e chiuso con Tim Burton e Damien Chazelle. Tra i tanti strumenti innovativi che abbiamo introdotto al Museo Nazionale del Cinema, le masterclass a mio parere hanno grande importanza, anche perché si tratta di un genere che finora non era stato molto esplorato.

Intervista a Ghigo e De Gaetano - Pablo Larraín con la Stella della Mole

Pablo Larraín con la Stella della Mole

Quella con Kevin Spacey in particolare è stata importante non solo per il grande successo di pubblico, ma perché è stato uno straordinario momento di cinema; in quell’occasione abbiamo infatti premiato con la Stella della Mole un protagonista di quest’arte che in quel momento non era ancora stato completamente riabilitato dopo i problemi personali che lo avevano riguardato. D’altra parte, il 2023 ha portato anche la scomparsa di Gaetano Capizzi, storico fondatore e direttore del Festival Cinemambiente. Una grave perdita che ci addolora molto. Gaetano è stato per decenni una voce importante del mondo dell’ambientalismo e ho preso personalmente l’impegno di portare avanti il suo messaggio, già a partire dall’edizione 2024 di Cinemambiente che sarà realizzata dal suo team in totale continuità col passato. A partire dal 2025 ci interrogheremo su come sviluppare ulteriormente questo progetto perché possa diventare non solo uno strumento di denuncia, ma anche di dibattito e soluzione sulle problematiche ambientali».

Nel 2023 si è parlato con una certa insistenza dell’interesse del Governo a entrare nel Comitato di Gestione del Museo del Cinema. Il matrimonio si farà? E cosa chiede in dote il Museo?

Presidente Ghigo

«La volontà del Governo mi è stata riconfermata nel corso di un recente incontro avuto a Roma col ministro della Cultura Sangiuliano. Ora saranno necessari alcuni passaggi formali, perché lo Statuto andrà modificato e poi approvato dal Comitato di Gestione e dai Soci Fondatori. Credo quindi che nei primi mesi del nuovo anno si raggiungerà un obiettivo che ho perseguito con molta determinazione. Ritengo infatti che un museo di rilevanza nazionale, come il nostro, debba sentire vicino il Ministero, anche in termini di sostegno economico. Com’è noto, dopo 23 anni di onorato servizio (il Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana è stato inaugurato nel 2000, ndr) abbiamo bisogno di un ampio restyling del Museo. È già pronto un progetto di massima da 30 milioni di euro che, tra le altre cose, riqualificherà gli spazi esterni, dove troveranno spazio la nuova biglietteria, la caffetteria e il bookshop: un luogo del Museo ma fuori dal Museo, accessibile a tutti. Verranno anche rivisti tutti gli impianti e si studierà come aumentare lo spazio espositivo, pur nel rispetto del meraviglioso ambiente che ci ospita. Abbiamo poi un altro sogno nel cassetto, cioè quello di poter acquisire e trasformare, con il sostegno di un soggetto terzo, la palazzina di via Montebello che la Rai ha messo in vendita. Potremmo trasferire lì gli uffici del Museo, dei festival e la biblioteca, creando una vera cittadella del cinema attorno alla Mole».

Intervista a Ghigo e De Gaetano - Gabriele Molinari, Elisa Giordano, Enzo Ghigo, Paolo Del Brocco e Alessandro Bollo

Gabriele Molinari, Elisa Giordano, Enzo Ghigo, Paolo Del Brocco e Alessandro Bollo

A proposito di novità, il 2024 porterà la prima edizione del Torino Film Festival diretta da Giulio Base, dopo il biennio firmato da Steve Della Casa. Cosa vi attendete dal TFF del futuro?

Presidente Ghigo

«Dopo l’ottimo lavoro di Della Casa, sono molto fiducioso della scelta di Giulio Base come suo successore. Anche se la sua carriera si è svolta prevalentemente a Roma, Giulio ha solide radici torinesi che lo aiuteranno a mantenere il DNA di questo Festival continuando percorso di crescita. Credo e mi auguro che vedremo un Torino Film Festival sempre più aperto alle prospettive internazionali del cinema d’autore».

Direttore De Gaetano

«L’anima del TFF rimarrà quella di sempre. Ciò che ha reso questa manifestazione così rilevante è la capacità di scoprire e valorizzare i giovani talenti, di permettere al pubblico di conoscere film destinati a diventare importanti, di entrare in sala pensando che quell’opera può segnare la vita di chi la guarda ma anche la carriera di chi l’ha girata, com’è successo in passato a registi come Damien Chazelle, Pablo Larraìn, Jane Campion e tanti altri, che hanno spiccato il volo da Torino. Ovviamente ogni direttore del Festival lascia la sua impronta e mi aspetto che Giulio Base faccia altrettanto, magari portando a Torino autori e attori non così noti al grande pubblico ma ben noti alla comunità di chi fa i film. Un pizzico di glamour in più, ma per cinefili, insomma».

Intervista a Ghigo e De GaetanoIn conclusione, che anno sarà il 2024 per il Museo del Cinema?

Direttore De Gaetano

«Dal punto di vista della programmazione, dopo la chiusura della mostra su Tim Burton ci sarà un’altra mostra di sicuro interesse. Proseguiremo col percorso delle masterclass e dedicheremo un omaggio a Tonino De Bernardi, straordinario uomo di cinema piemontese. Un’altra mostra riguarderà poi alcuni oggetti iconici del cinema. Anche se i lavori non potranno partire già il prossimo anno, il 2024 sarà inoltre dedicato a mettere le basi per il grande rinnovamento del museo di cui abbiamo parlato».

Presidente Ghigo

«La mostra su Tim Burton è stata un grande successo anche per il merchandising. Vogliamo sviluppare ulteriormente quest’aspetto per garantire al Museo un’altra fonte di introiti. Abbiamo iniziato a lavorare con 2 sponsor importanti del territorio come Novi e Gufram, che spero possano accompagnarci anche in altre iniziative. Mi piacerebbe poi dare maggiore visibilità alle nostre collezioni, conservate nel caveau di una banca torinese e oggi visitabili solo su appuntamento. Con parte di questo materiale vorremmo produrre delle mostre da portare in giro per l’Italia e all’estero».

 

(foto MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA e MARCO CARULLI)