Una mostra per riflettere sulla trasformazione del lavoro in epoca post-industriale e digitale. Installazioni, sculture, video e performance di 13 artisti. Dal libro di Nanni Balestrini
Alle OGR di Torino, luogo simbolo della transizione verso nuovi modelli di produttività, una mostra per riflettere sulla trasformazione del lavoro in epoca post-industriale e digitale.
Un percorso espositivo a cura di Samuele Piazza con Nicola Ricciardi, «tra coscienza e disillusione, precarietà e riscatto», che si articola tra le installazioni, le sculture, i video e le performance di tredici artisti, i quali invitano a osservare i resti di un recente passato industriale e le ambivalenze di nuove condizioni lavorative.
Il titolo deriva da un romanzo dell'artista e scrittore Nanni Balestrini pubblicato nel 1971, che «racconta l’autunno caldo della Torino del 1969, in una lettura animata e partecipe dei cambiamenti della società italiana di quegli anni».
L'esposizione analizza l'attuale condizione, non suggerisce soluzioni conclusive bensì invita gli spettatori a ripensare alla propria posizione all'interno del panorama lavorativo contemporaneo.
Due filoni principali: le opere esposte al Binario 1 si concentrano sulla transizione dalla società industriale a quella post-industriale, e sulla necessità di re-immaginare un futuro che si faccia carico dei lasciti materiali, sociali e ambientali di quel modello; al Binario 2, invece, l’indagine si focalizza sul lavoro digitale e su come il suo avvento abbia cambiato le questioni legate al mondo del lavoro.
Il percorso espositivo si chiude con opere che richiamano rivendicazioni del passato.
Vogliamo tutto era «una dichiarazione massimalista e concisa, che rifletteva le aspirazioni di una classe operaia in sciopero contro lo sfruttamento e implicava migliori condizioni di lavoro, salari commisurati allo sforzo, tempo libero e il diritto a un reddito estraneo al lavoro salariato. A cinquant’anni dalla pubblicazione, si può dire che molte delle questioni sollevate nel libro siano cambiate senza una vera soluzione, rendendo solo più complesso identificare cause e modi di affrontare una nuova precarietà in un contesto globale».
«In una società in cui il lavoro e il tempo libero spesso non hanno più distinzioni, e dove la pandemia di Covid-19 aggiunge ulteriori sfide ogni giorno, ha ancora senso volere tutto?».
Un'opportunità per riflettere su questioni importanti, che caratterizzano la vita di ognuno e il futuro della società.
Ingresso gratuito.
Prenotazione necessaria per visite guidate sul sito.