Torino, Inverno 2023
Le attività di uno studio professionale che segue le imprese nella loro gestione corrente e nel loro sviluppo, sono una buona base di partenza per poter affrontare i temi più vari, compreso quello di mettersi a disposizione della cosa pubblica laddove possa essercene necessità. Se, ad esempio, prendiamo l’argomento decisamente contemporaneo dello sviluppo sostenibile delle aree e dei territori, vediamo come gli Obiettivi dello Sviluppo sostenibile siano stati definiti con un ampio intervento della società civile, anche perché la loro realizzazione riguarda tutti. Nel macro come nel micro questa sorta di compartecipazione alla tutela del “bene comune” può e anzi deve essere un modello di gestione e tutela della cosa pubblica; e credo che mai come di questi tempi si senta l’esigenza di mettere a fattore comune più competenze e risorse possibili, umane ed economiche, all’interno delle aree metropolitane. A questo proposito cito l’iniziativa di un gruppo di residenti del centro di Torino, determinati a “mettersi a disposizione” per il recupero, la rigenerazione e la tutela del giardino di piazza Maria Teresa. Una presa di posizione che va nettamente nella direzione appena raccontata.
Perché sentano il dovere e anche l’orgoglio di mettere la propria professionalità a favore del bene comune
La possibilità di interagire con l’Amministrazione può divenire una straordinaria opera di sensibilizzazione e potrà essere sempre più utile per realizzare interventi nelle nostre città. Per noi innamorati di Torino, l’esigenza di mettere a disposizione un patrimonio di competenze e relazioni, è motore cruciale di un’attività a favore dei nostri quartieri, centrali o meno. Certo il centro cittadino, a Torino come in tutte le città, è il biglietto da visita con cui ci si presenta al mondo e non è pensabile entrare nel futuro senza esserne dignitosamente rappresentati. Per questo la cura di un giardino, di un monumento, di una piazza dovrà diventare sempre più un obbligo “morale” nei confronti della cittadinanza che ne beneficia e di “promozione” nei confronti di turisti e visitatori che porteranno con sé il ricordo della città per tutta la vita e in tutto il mondo. L’insieme della società civile e delle varie forme di amministrazione pubblica (Circoscrizione, Comune, Regione) dovrà trovare sempre più forme efficaci di collaborazione, senza bloccarsi per puro eccesso di burocrazia o, ed è peggio, per una difesa d’ufficio dei propri ambiti operativi. Se infatti ciascuna entità continuerà a impegnarsi per attirare l’attenzione della pubblica opinione solo sul proprio campo di azione, dal sociale alla gestione delle aree urbane, senza dar corso a forme di collaborazione vera, sarà difficile apportare soluzioni a tutti i problemi che l’amministrazione pubblica deve affrontare, spesso con meno risorse che in passato. Una nuova, più efficiente ed efficacie idea di governance del territorio, un recupero di risorse economiche da partner privati impegnati nel dare visibilità alle proprie “buone azioni” a favore delle proprie città, un modello di compartecipazione a favore di tutti. In questo senso le imprese sono soggetti fondamentali da coinvolgere nei progetti, da responsabilizzare con intelligenza perché sentano il dovere e anche l’orgoglio di mettere la propria professionalità a favore del bene comune. Da questa rubrica potrei tranquillamente dire che è evidente, oserei dire “chiaro come il sole”, che il futuro appartiene sempre più alla capacità di fare squadra, mettendo a disposizione competenze, professionalità, relazioni e nuova capacità economica.