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Rosario

un piccolo mondo antico

Inverno 2023

LA PASTICCERIA ROSARIO È UN PO' UN MONDO ALLA ROVESCIA. ALFIERE DI UNA GLORIOSA TRADIZIONE DOLCIARIA CHE SOTTO LE FESTE ESPRIME CHIARAMENTE IL MEGLIO. E NON SOLO PERCHÉ SONO BRAVI, MA PERCHÉ IL FUOCO, NONOSTANTE TUTTO, NON SI È ANCORA SPENTO. FORTUNATAMENTE

Pasticceria Rosario - Gaetano Vecchione all’opera

Gaetano Vecchione all’opera

Cyberpunk: Edgerunners è una bella serie animata disponibile su Netflix. Autoconclusiva, intelligente, movimentata, poetica. Interessante soprattutto per l’immaginario distopico che riesce a creare, un futuro decisamente spiacevole, caricaturale, ma nemmeno troppo lontano dagli incubi potenziali del presente. Uno dei dettagli più curiosi è quello legato alle droghe: salutate ormai le vecchie, tipiche sostanze da sballo, ecco che mentre ci avviciniamo al 3000, la droga più ricercata è diventata l’emozione. Nello specifico sotto forma di chip che, una volta impiantati, trasportano in situazioni adrenaliniche, romantiche, rilassanti. La droga in questo futuro distopico è la vita stessa, perché nel quotidiano non la si trova più. Perché ci è venuto in mente tutto ciò? Perché siamo andati a chiacchierare con Gaetano Vecchione, patron di una delle pasticcerie più iconiche della città. Una di quelle autentiche, che resistono, e anzi fioriscono, come testimoni di un mondo dolciario vero, sensibile, emotivo.

La Pasticceria Rosario è in via Sansovino da oltre 50 anni, ce l’ha portata qui il padre di Gaetano, appunto Rosario, agli inizi degli anni ’70. E da allora serve le colazioni, le merende, le code di aragosta ripiene, i pasticcini della domenica, le zeppole di San Giuseppe (ma non solo a San Giuseppe), le uova di Pasqua, i panettoni… E produce tutto nel proprio laboratorio, con immensa cura per la qualità e per la tradizione. Spesso ci diciamo che il futuro è il risultato di macro-programmi, ma ci va di andare controcorrente: il futuro è e sarà questione di dettagli. E tra questi piccoli e grandi particolari ci finisce anche, per esempio, la modalità con cui celebriamo le feste.

Produce tutto con immensa cura per la qualità e per la tradizione

L’italiano, seppur in un mondo profondamente globalizzato, non ha mai abdicato alle proprie tradizioni. Certo le famiglie sono cambiate, sono meno numerose, a volte anche “allargate”, ma c’è una sorta di indomabile istinto che ci porta a non mollare totalmente gli ormeggi della nostra cultura. «Penso che chi fa questo mestiere – precisa Gaetano – debba credere nell’importanza e nella forza dei riti. Familiari e sociali». E come si fa? Anzitutto ci si presenta con un vassoio di paste la domenica, e poi per le festività (specie per il Natale) ci si dedica un po’ di qualità, nel tempo passato insieme sì, ma anche nei prodotti. «Sono da sempre convinto che, specialmente per le feste, non si possa scendere a compromessi quando acquistiamo. È assolutamente meglio comprare un panettone buono, piuttosto che venti scadenti. E lo dico per tante motivazioni: anzitutto per una questione di salute e trasparenza di cosa mangiamo; e poi perché scegliere la qualità artigiana di questi prodotti significa sostenere non solo un certo tipo di economia, ma la cultura del fare bene, che tra l’altro è tipica italiana».

Pasticceria Rosario - Sonia l’anima artistica dei progetti di Rosario

Sonia l’anima artistica dei progetti di Rosario

Quindi scegliere una determinata proposta dolciaria diventa una presa di posizione concettuale? «E pratica. Guarda, spesso abbiamo scherzato dicendo che la pasticceria di Rosario è “vecchia”, orgogliosamente peraltro, però sarebbe più opportuno dire che è “fautrice delle grandi tradizioni”. Un tempo mio padre preparava dolci per tutte le comunità che abitavano qui attorno (siciliani, campani, istriani, pugliesi…), all’epoca erano veri e propri gruppi culturali, ed è una missione che continuiamo a portare avanti. Perché crediamo che dietro alla produzione di un singolo dolce ci sia più che il semplice piacere di mangiarlo». E sotto le feste questa vocazione si fa ancora più forte: «Ricordo che una volta l’odore delle feste si sentiva proprio. E durante il Natale diventava ancora più intenso. Noi puntiamo a tenere viva quell’emozione. Lo facciamo con tutti i dolci pre-festivi, con le torte dedicate, con le uova di Pasqua che mia moglie Sonia decora manualmente. Lei è fenomenale, è la mente creativa dietro i progetti più belli di Rosario».

Pasticceria Rosario - Tutte le creazioni di Rosario sono prodotte nel laboratorio di via Sansovino

Tutte le creazioni di Rosario sono prodotte nel laboratorio di via Sansovino

Ma il must natalizio rimane il panettone vero? «Ricordo che diverso tempo fa in città era nata una strana tendenza alla produzione “delocalizzata” dei panettoni, e si era completamente persa l’anima artigiana che poi è il bello del panettone. Noi, quindi, come al solito, ci eravamo buttati nella produzione cocciutamente in controtendenza, con un panettone assolutamente artigianale. Sono passati oltre vent’anni da quella scelta, e oggi il panettone è uno dei cavalli di battaglia di Rosario». Chiaramente c’è quello classico, e poi le varianti più golose. Sul podio, insieme al classico (che non si batte), ci finiscono il cioccolato e pere, e alchermes e albicocca (entrambi strepitosi). Apriamo un micro-dibattito: cerchiamo di mangiare i prodotti quando è il loro momento.

Discutiamo tanto dell’utilizzare materie prime stagionali e poi vogliamo il panettone a ottobre. Dai. E non lo diciamo solo per un discorso di sana ciclicità, ma perché il panettone, come le feste, deve essere speciale. Va aspettato, bramato, desiderato. E infine mangiato buono, anzi il più buono possibile. E poi attenderemo ancora un anno per assaporarlo, coltivandone gusto e mito. In un mondo velocissimo, rumorosissimo, con un surplus evidente di comunicazioni, occorre lavorare sul ritmo. E ridare gusto alle cose che meritano di averne uno, buono e pieno. Come i dolci di Rosario (e di Gaetano), che caparbiamente difende il suo “piccolo mondo antico”.

Pasticceria Rosario - Il panettone

 

La Pasticceria Rosario è in via Sansovino da oltre 50 anni. E da allora serve le colazioni, le merende, le code di aragosta ripiene, i pasticcini della domenica, le zeppole di San Giuseppe (ma non solo a San Giuseppe), le uova di Pasqua, i panettoni… E produce tutto nel proprio laboratorio, con immensa cura per la qualità e per la tradizione

Nel 1960, sempre a Torino, Rosario Vecchione apre la sua prima pasticceria, in via Ormea. Un’impresa coraggiosa, certamente non facile, che dopo dieci anni di lavoro e discreto successo, porta ancora una volta a un’altra scommessa: lo spostamento in via Sansovino.

 

PASTICCERIA ROSARIO

Via Andrea Sansovino, 121/A – Torino

Instagram: pasticceriarosario

Facebook: Pasticceria Rosario

011.735937

Pasticceria Rosario logo

 

(foto MARCO CARULLI)
(Servizio publiredazionale)