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Home > Food > Food Partners > PugliaMia è la Puglia a Torino
L’etimologia della parola “crisi” è da ricercare nel greco antico e fa riferimento al lessico della scelta. Un momento di crisi è un momento in cui siamo chiamati a decidere, è il luogo di un cambiamento. Incontriamo Giulia un venerdì mattina in piazza Hermada 12; lei è giovane, pugliese e torinese, innamorata e fiera della sua terra d’origine. Il padre, Antonio Lembo, è stato artigiano per venticinque anni, poi la crisi, uno spartiacque realmente profondo.
Giulia ce la racconta così la genesi di PugliaMia: «Dovendo ripartire da qualcosa abbiamo optato per la passione verso le nostre origini. Essere pugliesi significa esserlo sempre e ovunque, specie a tavola. Da questa convinzione è nato, dieci anni fa, il primo progetto di food truck, un’assoluta novità in Italia. Siamo partiti da una moto Guzzi, da un braciere e dalle nostre bombette, e nel giro di qualche anno abbiamo conquistato la penisola intera con un format veramente nuovo e di successo. Quando l’onda è diventata moda, diffusa, imitata, abbiamo deciso che era nuovamente arrivato il momento di rivoluzionarci. Abbiamo rilevato Il Battello di Arona, un piroscafo di inizio ‘900, ex discoteca, e l’abbiamo trasformato in un ristorante. Pochi mesi dopo è scoppiata la pandemia, una nuova crisi e quindi nuove decisioni da prendere, appunto». Nello specifico, l’apertura del primo PugliaMia a Torino, in corso Regina Margherita: una braceria delivery che si è fin da subito rivelata format di successo. Hanno vinto passione, genuinità, autenticità. E quindi? Quindi a inizio 2022 la nuova apertura, qui, in piazza Hermada, dal martedì al venerdì, perché poi il weekend si va ad Arona, al Battello. Ma perché PugliaMia è un format che funziona così bene? Ce lo siamo chiesti anche noi e sinceramente bisogna assaggiare per capire, ma ci proveremo ugualmente.
Anzitutto perché le bombette sono realmente commoventi (parola di scrivente), perché nel menù c’è segnato l’inventore originale di ogni piatto (vedi ricetta di Nonno Giovanni), perché c’è la doppia lingua italiano-dialetto, perché presto sarà pronto un magnifico giardino interno per sentirsi definitivamente in Puglia; perché orecchiette, cicatelle e tutta la pasta sono fatte a mano a San Severo e arrivano ogni settimana da giù, come d’altronde tutto il resto.
E Giulia rincara la dose: «Dalle cime di rapa all’olio, dalle bombette al capocollo di Martina Franca, ogni prodotto non è casuale: la scelta è stata quella di credere e promuovere i piccoli produttori di giù, specie del Foggiano, dal più rinomato
Senatore Cappelli per la semola alle chicche del nostro paese, Torremaggiore. Una menzione d’onore va al nostro socio Piero e al suo Il Grangusto a Cisternino, sulla rotatoria per Caranna, il luogo dove nascono le bombette, il cavallo di battaglia di PugliaMia». A noi fa un po’ sorridere il particolare della rotatoria, ma col senno di poi si tratta di un chiaro simbolismo del legame vero, non artificiale, che questa famiglia ha con la Puglia, con i suoi prodotti e la cucina che ripropone qui. PugliaMia è un exclave della Puglia a Torino, un asilo politico-gastronomico ed emozionale per i nostalgici che qui assaggiano una polpetta e ringraziano perché hanno ricordato tramite un morso i piatti che cucinava la nonna (che magari non c’è più da tanti anni).
PugliaMia è un angolo felice di buona gastronomia, buona birra (Baladin), in cui si pensa anche al futuro e si organizzano corsi per le scuole in cui imparare a impastare le orecchiette. Un luogo che ci ha fatto riconsiderare il termine “crisi” e in cui a fine pasto, finalmente, possiamo berci un caffè in ghiaccio con il latte di mandorla. Non vedevamo l’ora.
PUGLIAMIA
Piazza Hermada, 12
Tel. 389.6865665
Facebook: PugliaMia Braceria e Bottega
Instagram: pugliamiafood
Con i carboni ardenti più attivi che mai tutti i sapori
e profumi della nostra amata terra sbarcano a Torino.
Il nostro scopo sarà quello di portarvi
un po’ di casa nostra a casa vostra!
Le materie prime della nostra cucina pugliese, le andiamo a prendere direttamente in loco per farvi assaporare la cucina della VERA PUGLIA anche se siamo distanti 1200 km.
(Foto FRANCO BORRELLI)
(Servizio publiredazionale)