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SOCREM Torino APS

140 anni al servizio della collettività

Primavera 2023

DAL 1883 A OGGI SOCREM RAPPRESENTA UN ELEMENTO FONDAMENTALE NELLA STORIA DELLA CITTÀ DI TORINO, SIA ATTIVAMENTE CHE COME OSSERVATORE DI PIÙ DI UN SECOLO DI CAMBIAMENTI, SFIDE E NUOVE PROSPETTIVE DI FUTURO

Alla fine dell’Ottocento Torino fu attraversata da una vera e propria febbre di novità. Dopo il trasferimento della capitale del Regno, prima a Firenze poi a Roma, la città aveva vissuto una crisi profonda smarrendo di colpo i suoi riferimenti tradizionali: ministeri, caserme, uffici pubblici, tutto il complesso di uomini e istituzioni che ruotavano intorno all’amministrazione dello Stato. Ma l’ex capitale sabauda seppe reagire accettando la sfida insita in quel passaggio, riuscendo a cambiare pelle, a dotarsi di un patrimonio di idee e di progetti che le avrebbe consentito di affrontare con lucidità la straripante modernità novecentesca che stava per irrompere nel mondo.

Tempio Crematorio di Torino, Sala del Commiato e Ingresso alla Sala del Commiato - SOCREM Torino

Tempio Crematorio di Torino – Sala del Commiato e Ingresso alla Sala del Commiato

Il 6 aprile 1883 nacque la SOCREM, proprio in quel contesto. Cinque anni dopo, il 17 giugno 1888, fu inaugurato il Tempio Crematorio. Per contestualizzare il periodo: l’anno successivo, nel 1889, fu terminata la costruzione della Mole, fermamente voluta da Alessandro Antonelli che, con la sua tensione visionaria, rappresenta con grande efficacia l’humus culturale cittadino da cui scaturì, tra le altre, la scelta cremazionista (assolutamente non scontata). Il Monviso, con l’inconfondibile vetta proiettata verso l’alto, fu il simbolo della sfida proposta da Antonelli al conformismo estetico della città subalpina. La stessa sfida che i pionieri della cremazione lanciarono a quella parte di Torino che appariva ancora rinchiusa nell’elaborazione del lutto per la “perdita della capitale”.

La cremazione è una pratica sempre più diffusa grazie all’attività della SOCREM

A sottoscrivere l’atto di fondazione della SOCREM furono all’epoca alcuni degli uomini migliori che vivevano  in città. Una sorta di élite urbana in grado di dialogare con tutti i settori sociali, anche con quelle che si definivano “le classi subalterne”. Alla già citata inaugurazione del Tempio, nel 1888, accanto alle autorità comunali figuravano gli stendardi di ben 43 società e club; espressione della mobilitazione attiva di tutto l’associazionismo politico e democratico.

Ingresso al Tempio Crematorio di Torino, 1888 - SOCREM Torino

Ingresso al Tempio Crematorio di Torino, 1888

Imprenditori e artigiani, poeti e artisti, intellettuali e professori, medici, avvocati, ingegneri, militari erano le figure che campeggiavano nel mondo cremazionista, sullo sfondo di una città in pieno fermento, affollata da industrie, laboratori, opifici, case editrici… Insomma vivacissima. I membri della SOCREM erano in prevalenza appartenenti alla massoneria, ma cremazionisti convinti erano gli operai socialisti, gli ebrei, i valdesi: minoranze sociali, culturali e religiose in grado però di soffiare “il diavolo in corpo” alla maggioranza dei benpensanti.

Una “classe” nuova accomunata e unita da un ideale nuovo (oggi diremmo “contemporaneo”), precursore del mondo moderno che andava costruendosi. Decisiva fu la stretta collaborazione con l’amministrazione comunale, come pure il sostegno dell’opinione pubblica, garantito dalla scelta cremazionista dei due principali quotidiani cittadini: la Gazzetta del Popolo di Giovan Battista Bottero e la Gazzetta Piemontese di Luigi Roux (che nel 1895 diventò ufficialmente La Stampa). Si trattava di una classe dirigente approdata all’impegno politico e alle responsabilità pubbliche avendo alle spalle una fortissima legittimazione sociale; individui sostenuti dalla propria importante collocazione professionale e dal prestigio personale.

Ingresso al Tempio Crematorio di Torino - SOCREM Torino

Ingresso al Tempio Crematorio di Torino

Una classe dirigente ansiosa di sperimentare “vie nuove”, dinamica, proiettata nel futuro, senza recinti da preservare e in cui rinchiudersi. Senza limiti in poche parole, perché già rivolti a un futuro tutto da afferrare. Gli scienziati erano anche organizzatori culturali, gli industriali benefattori, gli artisti orgogliosamente militanti. Da allora in poi, per 140 anni, la SOCREM ha accompagnato le vicende di Torino. Nel frattempo le condizioni sono mutate e la città anche. La cremazione è una pratica sempre più diffusa grazie all’attività della SOCREM. A fronte di tanti cambiamenti la SOCREM è ancora lì. Con la sua efficienza e con la consapevolezza maturata in un secolo e mezzo di storia; disponibile alla collaborazione con l’amministrazione pubblica e attenta al confronto con un’opinione pubblica che, dopo la pandemia (e con una guerra in corso), appare sempre più concentrata su un discorso sulla morte rispettoso della dignità dei defunti; e pronto a includere i vari settori etnici e culturali che popolano la nostra città. Oggi come allora.

A sottoscrivere l’atto di fondazione della SOCREM furono all’epoca alcuni degli uomini migliori che vivevano in città. Una sorta di élite urbana in grado di dialogare con tutti i settori sociali, anche con quelle che si definivano “le classi subalterne”

La Società per la Cremazione di Torino (SOCREM Torino) costituitasi il 6 aprile 1883 e divenuta Ente Morale nel 1892, dal 2005 è un’Associazione di Promozione Sociale senza scopo di lucro.

 

SOCREM TORINO APS

Corso Novara, 147/B – Torino

Tel. 011.2419332

www.socremtorino.it

 

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(foto MARCO CARULLI e ARCHIVIO SOCREM)

(Servizio publiredazionale)