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Home > People > Editoriali > Imprenditoria metropolitana > Tutti abbiamo una possibilità nella Torino del futuro
Torino, Inverno 2022
Facendo tesoro degli insegnamenti della mia famiglia, che ha sempre seguito il motto “labor omnia vincit”, sono profondamente convinto che impegnandosi duramente si può ottenere qualsiasi risultato. Il lavoro è fondamentale, ed è anche per questo che la mia migliore previsione per il 2023 è quella di trovare e sviluppare progetti, magari inventandone di nuovi. Il 2023 sarà fantastico per chi saprà avere questo atteggiamento di sfida e per chi sarà propositivo nella ricerca di soluzioni sempre nuove ai problemi che ci circondano. Sono convinto che tutti abbiamo una possibilità: l’importante è provarci e non mollare mai, anche nei momenti di sconforto e difficoltà. Abbiamo visto come stiamo gradualmente ritornando a una vita normale e, dopo questo difficile periodo causato dalla pandemia, abbiamo ricercato insieme una vita migliore. Sicuramente tutti ci auguriamo che il 2023 veda la fine della guerra in Ucraina, che ci tocca così da vicino, e perché no di tutte le guerre che affliggono le popolazioni del mondo. La speranza è quella della pace per ricostruire un mondo migliore. L’economia è il motore del paese e se tutti pensiamo a come dare un valore aggiunto, smettendola di lamentarci, e cerchiamo di abbattere le barriere della burocrazia e del tempo perso, forse avremo un paese migliore. A Torino abbiamo appena vissuto un anno di ripresa delle attività, di riaperture e aumento del turismo, di grandi eventi che hanno portato beneficio e risorse alla città: questo è stato possibile grazie alle istituzioni e agli imprenditori che hanno dato un importante contributo sia per fare meglio quello che si è sempre fatto, sia per organizzare con migliori risultati gli eventi che hanno posizionato Torino al centro del mondo.
L’economia è il motore del paese e se tutti pensiamo a come dare un valore aggiunto, smettendola di lamentarci, e cerchiamo di abbattere le barriere della burocrazia e del tempo perso, forse avremo un paese migliore
I musei sono rifioriti e hanno aumentano i visitatori, i teatri hanno ripreso le programmazioni con spettacoli di grande successo; le mostre d’arte di respiro internazionale, così come il TFF, le ATP Finals e il Salone del Libro, hanno avuto esiti straordinari. Sta funzionando una Torino che è riuscita a reinventarsi, passando dall’essere incentrata solo sull’automotive all’essersi accreditata come capitale dell’innovazione, dell’aerospace, del gusto, dell’arte, della cultura, del turismo. Lo sport ci ha dato molte soddisfazioni: abbiamo un campione del mondo di moto GP, nuotatori olimpici, tennisti tra i primi al mondo, atleti e squadre vincenti, un Centro Universitario Sportivo di eccellenza. Quindi il mio augurio è, prima di tutto, di essere orgogliosi di quanto abbiamo, di capitalizzare tutti questi eventi e tutti gli altri in programma, di apprezzare il fatto che la qualità della vita di Torino è tra le migliori d’Italia, ma allo stesso tempo di aiutare le fasce deboli che non riescono a godere di queste bellezze e, soprattutto, di focalizzare bene le aree che hanno bisogno in modo prioritario di interventi. Per brindare a questa Torino, lo farei con tutte le nostre care bollicine DOC e DOCG piemontesi: Alta Langa, Asti, Erbaluce, Gavi, Brachetto… e tanto altro.