TRA GLI EVENTI “OFF” DI QUESTE ATP FINALS, LA BELLA SERATA ORGANIZZATA DA SINATRA GALERIE DE BEAUTÉ E TORINO MAGAZINE, IN PIAZZA SAN CARLO, IL 17 NOVEMBRE. ECCO IL REPORTAGE
«Sono gli altri le strade, io sono una piazza, non porto in nessun posto, io sono un posto». Questa frase l’ha scritta un torinese illustre, Alessandro Baricco, in un piccolo, ottimo romanzo del 1999, edito da Rizzoli, che si chiama City.
Piazza San Carlo dà la netta sensazione di essere un luogo a sé stante, e la sensazione è talmente netta che le strade attorno spesso non ci ricordiamo neanche che nome portano.
È il Salotto di Torino e, da che mondo e mondo, chi se ne importa dei corridoi quando c’è un bel salotto?
In occasione della settimana delle ATP Finals, diverse sono state le iniziative “off” in città. Dal tennis per le vie del centro a Casa Tennis nella cupola di piazza Castello, fino a tutto il resto. E anche noi non potevamo esimerci; quindi, cosa fare?
Siamo partiti dalla ricetta: un luogo simbolo, un partner d’eccellenza, delle idee serie su cui dialogare. E siamo arrivati alla “pietanza”: piazza San Carlo, Sinatra, un racconto costruttivo su Torino. Non ci restava che mescolare e servire il tutto a un pubblico qualificato. E così è successo.
Venerdì 17 novembre ore 18.30, piazza San Carlo, Sinatra Galerie de Beauté: per parlare di ATP ma non solo di ATP, per stare insieme, per scoprire che Sinatra è sì profumi, eleganza, charme, ma anche tanto altro (vedi una proposta food nuova e super interessante).
Questo è stato il contesto del 17 novembre, a grandi linee. Nello specifico la serata si è distinta in due fasi: l’accoglienza (con champagne nel dehors di Sinatra e chiacchiere assortite) e poi lo speech (all’interno, nel bell’atrio su due livelli di Sinatra).
L'idea è raccontare i luoghi quando sono belli e quando ci sono le idee«L’idea è raccontare i luoghi quando sono belli e quando ci sono le idee – apre lo speech Andrea Cenni, editore del gruppo Mediapress – Non so se avete notato questo posto e questa piazza? Piazza San Carlo è un’emozione da vivere, peraltro gratis. È un’opportunità incredibile. Panatta ha detto “non ricordo una città che si è così tanto appropriata di un evento, potrei dire solo Parigi con il Roland Garros”. Mi è venuta la pelle d’oca. Perché, in brevissimo, è quello che facciamo noi con Torino Magazine. Costruiamo sinergie e narrazioni positive. E lo facciamo con partner e soggetti che condividono questo pensiero, come Sinatra, che ci ospita qui stasera».
«Torino mi ha dato fiducia – la parola ad Antonella Frontani, conduttrice TV, giornalista, esperta di cinema – Io non sono torinese, sono nata a Roma, ma sono “adottata”. Fortunatamente adottata. Ho avuto la fortuna proprio di ritrovarmi a raccontare più volte Torino. Anche adesso con la trasmissione che sto facendo su Sky. Torino Magazine lo fa da più di trent’anni, anzi fa un’operazione ancora più complicata: racconta Torino ai torinesi, quegli stessi torinesi che pensano di conoscerla perfettamente, e invece spesso non è così. Il qui presente Sinatra ne è un chiaro esempio».
E in effetti, quanto conosciamo per davvero Torino? A che punto è la città confrontata al resto del mondo? Esistono città con cui potersi mettere a paragone per crescere? Queste e altre domande sono state rivolte a Paolo Turati, economista ed esperto d’arte: «Comincio dalla fine, comincio da Basilea: era una città prettamente industriale. È stata capace nel tempo di seguire una nuova identità, rimettersi in gioco, costruirsi e immaginarsi come nuova. Individuando come fulcro di questa evoluzione l’arte. Simile il discorso che possiamo fare per Maastricht. E, non casualmente, sono tutte città di dimensioni medio-grandi, non metropoli. Torino ha le caratteristiche, la qualità, la competenza per seguire le proprie vocazioni e rivoluzionarsi. Era industria, ma oggi deve essere sport, arte, innovazione, cultura. Le parole del nostro futuro le abbiamo sotto gli occhi, tocca portarle avanti».
Un passaggio “istituzionale” è stato poi affidato a Massimo Guerrini (per 15 anni presidente della Circoscrizione 1): «Rubo poco tempo: Torino è meravigliosa. È un orgoglio prendersene cura, oltre che una responsabilità. In questa settimana, con tutti questi turisti, anche il mondo se ne accorge. Abbiamo un incredibile patrimonio da valorizzare, siamo i primi a dimenticarlo, dobbiamo essere i primi a lavorarci. Passeggiare in questa piazza, chiacchierare in questo dehors, ce lo ricordano». E a Giampiero Leo, Fondazione CRT: «Tre flash. I giovani: sono il motore dell’innovazione e del cambiamento. La cultura: è necessaria e dimenticata troppo spesso. La squadra: è importante fare tutti squadra per Torino, nel pensarla, costruirla, raccontarla, sempre. Come stasera. E non solo durante i grandi eventi».
Patron di Sinatra, da buon padrone di casa, è intervenuto anche Gianfranco Tagliaferri: «Oltre a un sincero grazie, mi sento di dire che è un orgoglio fare parte di questa idea. Sinatra è e vuole essere una location di respiro internazionale. D’altronde questa piazza è meravigliosa e chi arriva da fuori ne rimane affascinato. Le persone presenti stasera sono la dimostrazione che si possono creare situazioni di valore a Torino. Abbiamo bisogno di situazioni di valore, perché la città se lo merita. Ognuno deve fare la sua parte e noi come Sinatra ci impegniamo a fare la nostra».
Ora che le ATP Finals si sono concluse, che l’immortale Djokovic si è nuovamente imposto, ci ritroviamo a tirare le fila e a fare i conti in tasca a queste Finals. Parliamo di un impatto economico sul territorio da più di 300 milioni di euro e di più di 70.000 stranieri in città (a cui devono essere sommati altri 70.000 non piemontesi), con una spesa media di più di 300 euro a persona. Numeri importanti, decisamente più alti di quelli delle scorse edizioni.
Possiamo però fare sempre meglio, e quindi senza crogiolarci troppo nei dati, serve ragionare su questi numeri (e altri) per costruire già ora le prossime Finals e i prossimi eventi. Partendo, perché no, anche da eventi come questo di Sinatra; che ci dimostra quanto Torino, quando vuole, sappia fare bene le cose. Con idee, sinergie, competenze, spunti, tutti dedicati a Torino e ai torinesi.