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Imprenditoria metropolitana

di Lamberto Vallarino Gancia

Vini per l’autunno della bella Italia

Torino, autunno 2020

In questa estate italiana c’è stato un boom da parte dei wine lover nel frequentare nuovamente le cantine. In particolare quelle attrezzate, e in sicurezza, per visite ed esperienze culinarie. La vendemmia è finita, oppure appena iniziata, a seconda delle zone e dei vitigni. La qualità è molto buona, sebbene con quantità leggermente inferiore. Il lavoro finirà a novembre, quindi siamo nel periodo buono per iniziare ad apprezzare quanto fatto in vigna, ma anche per scoprire e degustare i vini delle vendemmie passate, che sono pronti a essere bevuti in autunno e poi, a seguire, in inverno. Ancora una volta il consumatore apprezza i territori, i paesaggi e il mondo del vino che, sicuramente anche in periodi di indubbia difficoltà, ha reagito, ha saputo creare nuovi servizi come la vendita online e la consegna a domicilio. Interessanti anche le opportunità di servizio tramite locali pubblici aperti e accoglienza in cantina.

Questo è un momento storico nel quale occorre procedere senza lamentarsi e piangersi addosso, ma reagendo e continuando a fare quel lavoro di qualità che è sempre vincente. Con l’autunno i paesaggi vinicoli sono molto belli, perché cambiano i colori, si abbassa la temperatura, si accorciano le giornate, e quindi si iniziano a prediligere i piatti più caldi, più ricchi, e i vini rossi. Nei nostri oltre 500 disciplinari che tutelano i territori tra DOCG, DOC, IGT e vini varietali – bianchi, rosati e rossi – per l’autunno consiglierei sicuramente dal Nebbiolo alle Barbera d’Asti e d’Alba, dal Grignolino alla Freisa, dal Dolcetto al Dogliani, per stare in Piemonte. Ma anche l’Albarossa, a cui sono molto affezionato in quanto ho contribuito a riscoprilo e rilanciarlo. E che dire degli ottimi Pinot Nero, Merlot e Cabernet, per passare ai Valpolicella, Chianti, Gutturnio, Lambrusco, Sangiovese, Lacrima di Morro d’Alba e ai Castel del Monte, oltre ai buoni Aglianico, Negramaro del Salento, per finire nelle isole con un Terre Siciliane e un Gallura IGT.

La vendemmia è finita, oppure appena iniziata, a seconda delle zone e dei vitigni. La qualità è molto buona, sebbene con quantità leggermente inferiore

Da buon amante delle bollicine, ed erede di Carlo Gancia che le ha proposte per primo in Italia, non posso mai rinunciare ai nostri grandi metodi classici tradizionali e, anche in autunno, ci sarà tempo per festeggiare con un Alta Langa, senza dimenticare i nostri cugini d’oltralpe, gli Champagne, che completano sempre un’offerta di qualità. Tornando al Piemonte, ci sarà da apprezzare il tartufo, che si abbina molto bene ai vini indicati e che inizia a manifestarsi proprio in autunno, con le prime nebbie e umidità. In questo periodo prediligo nei vini i profumi di frutta rossa, intensi ma freschi, fruttati e non troppo pesanti, quindi equilibrati, ma che ci lascino emozioni e un retrogusto più lungo in bocca; sempre piacevoli e da servirsi anche a temperature fresche di cantina, versati in un bicchiere ballon largo che valorizza il vino.

Infine, coi dessert autunnali – una buona bavarese, una torta di mele o uno zabaione – si abbinano sempre alla grande i Moscati, i Brachetti o i vini aromatizzati. Se volete apprezzare un aperitivo autunnale godetevi ancora una volta del buon Vermouth, magari rosso, che è un’eccellenza italiana e si sta rilanciando concretamente attraverso piccoli, medi e grandi produttori di notevole qualità.