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Imprenditoria metropolitana

di Lamberto Vallarino Gancia

Vino e territorio, vincere la sfida della qualità

Torino, primavera 2020

Ci sono tanti cuochi stellati, affermati, emergenti e giovani, oltre agli agriturismi e alle cantine che aprono a visite organizzando costantemente educational sui loro prodotti. Proprio queste attività e l’encomiabile impegno dei produttori nel presentare personalmente le loro eccellenze, stanno dando impulso a un territorio che avrà sempre più successo; per accelerarlo, però, quello che veramente serve è uno sforzo maggiore sul fronte della comunicazione. In quest’ottica, la cultura può dare un contributo attraverso i teatri, le mostre, i musei, ma anche eventi come la vendemmia in città riescono a portare le nostre eccellenze enologiche verso il grande pubblico. Ma quali sono gli elementi che determinano il successo delle bollicine e/o di qualsiasi vino? Per me si elencano sulle dita di una mano, attraverso cinque elementi: la marca, il territorio, il vitigno, l’annata e il prezzo. Infatti, quanto più è nota e forte la marca – o ha qualche cosa di vero e serio e unico da raccontare – tanto più avrà successo. Il lavoro della costruzione di una marca necessita di tempo e investimenti, non necessariamente solo in denaro, ma anche in reputation, serietà, grande dedizione e passione da parte dei produttori.

Quali sono gli elementi che determinano il successo delle bollicine e/o di qualsiasi vino? Per me si elencano sulle dita di una mano, attraverso cinque elementi: la marca, il territorio, il vitigno, l’annata e il prezzo

Il territorio è fondamentale: pensate che oltre 500 tra DOG, DOC e IGT in Italia sono presenti come diciture nelle etichette, intese a caratterizzare e proteggere il territorio con disciplinari che ne obbligano le rese di produzione, l’imbottigliamento solo nella zona di produzione, l’esposizione delle uve, quanto può produrre la pianta e come devono essere organoletticamente le caratteristiche del vino alla vista, al naso e al palato. Questo permette di fare il Barolo o il Barbaresco o l’Alta Langa solo in zone ben precise e non nel resto d’Italia e del mondo… Sicuramente un bel successo, e una grande unicità per la protezione delle nostre eccellenze. Il vitigno determina con che uve è fatto lo spumante o il vino; questo è stato il segreto dei vini definiti ‘del nuovo mondo’ e ha premiato California, Australia, Sudafrica o Nuova Zelanda: aree dove manca la storia, ma si sono sfruttati adeguatamente vitigni internazionali come Chardonnay, Sauvignon, Cabernet o Merlot, varietà che hanno la peculiarità di adattarsi ai terreni più variegati.

In Italia, però, abbiamo un patrimonio di vitigni autoctoni straordinario, che ci dà una biodiversità unica al mondo. L’annata invece è legata agli aspetti climatici che, ogni anno, determinano nell’uva differenze di maturazione. Le annate eccezionali contribuiscono poi a creare i vini e gli spumanti millesimati, caratterizzati con l’indicazione del millesimo. I prodotti più prestigiosi verranno utilizzati per degustazioni verticali o per le aste. La degustazione verticale consiste nel confrontare il vino dello stesso produttore, e della stessa tipologia ma di annate diverse, dalla più giovane alla più vecchia. Ultimo elemento è il prezzo, o rapporto qualità-prezzo: non è sempre vero che più è alto il prezzo e maggiore è la qualità. Il risultato è una somma di elementi, dove vanno considerati la reputation della marca e il prestigio del territorio, elementi sempre basilari per esprimere un giudizio che collochi un prodotto ai vertici della qualità.