Torino, Autunno 2024
Le piccole e medie imprese italiane si trovano oggi ad affrontare sfide senza precedenti, dettate da una serie di fenomeni globali e locali. In questo contesto è fondamentale saper gestire il presente e pianificare il futuro attraverso una risposta strategica, innovativa e flessibile; e grazie ad adeguate professionalità, oggi indispensabili. Ecco alcuni temi su cui a mio giudizio occorre riflettere, spunti interessanti su cui dialogare insieme.
Resilienza e adattamento alla crisi. Gli ultimi anni hanno messo a dura prova le PMI. Nonostante molte di queste aziende siano storicamente resilienti, la globalizzazione e le interdipendenze economiche ne hanno aumentato le vulnerabilità. La diversificazione è diventata un imperativo sia in termini di prodotti che di aree geografiche cui rivolgersi.
Gestione del rischio. Che deve essere obbligatoriamente proattiva. Questo implica creare piani di con tinuità aziendale e scenari futuri per ogni possibile crisi.
Focus sulla supply chain. Il modello just-in-time ha mostrato i suoi limiti durante la pandemia. Occorre ripensare la gestione delle forniture, valutando con attenzione il nearshoring (esternalizzazione della produzione) e il reshoring (riportare la produzione in patria). Con un impatto anche “ecologico” sulle caratteristiche dei propri prodotti.
Digitalizzazione e innovazione tecnologica. La digitalizzazione è un obbligo per molte aziende italiane, soprattutto piccole; un’opportunità non ancora sfruttata a pieno. Sia nei processi di produzione che nelle opzioni di marketing.
Industria 4.0 e automazione. L’introduzione di strumenti tecnologici come l’automazione, l’intelligenza artificiale e l’Internet of Things può radicalmente miglio rare l’efficienza e ridurre i costi. A cui si aggiungono uso dei big data e della data analytics, fondamentali per orientare decisioni aziendali in modo efficace.
Il cambiamento si affronta con resilienza, digitalizzazione, sostenibilità e buona gestione
Sostenibilità e cambiamento climatico. Le normative imposte dall’UE, come il Green Deal, pongono la sostenibilità al centro delle politiche aziendali. Le PMI italiane devono affrontare questa sfida per restare competitive in un mercato globalizzato.
Economia Circolare. L’adozione di modelli di economia circolare può essere una risposta a questa sfida, e insieme un’opportunità di business coerente con l’evoluzione di nuove sensibilità.
Attrazione e retention dei talenti. Nuove tecnologie richiedono nuove competenze. Le PMI devono diventare più attrattive, offrendo salari competitivi, ambienti di lavoro stimolanti e opportunità di crescita.
Cultura aziendale e benessere dei dipendenti. Una cultura aziendale solida è fondamentale per attrarre e trattenere. Smart working, flessibilità, welfare non sono solo parole, ma strumenti utili ad aumentare risultati e reputation.
Accesso ai finanziamenti e collaborazioni strategiche. Oltre al tradizionale canale bancario, esistono oggi nuove forme di finanziamento: venture capital, crowdfunding, fondi di private equity. È necessario esplorare questi canali alternativi insieme a consulenti specializzati.
Partnership e internazionalizzazione. Le PMI ita liane devono credere nelle partnership con aziende, consorzi e Istituzioni, e nella propria internazionalizzazione. Non solo nei mercati tradizionali (l’Europa), ma anche in quelli emergenti.
In sintesi, il cambiamento si affronta con resilienza, digitalizzazione, sostenibilità e con una gestione attenta delle risorse umane e finanziarie. Innovare significa modificare i paradigmi e quindi crescere. Gli studi professionali, commercialisti e legali, devono saper accompagnare le PMI in questo delicato percorso.