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Beatrice Borgia

Torino è una città laboratorio, da sempre

di Redazione

Speciale Torino Futura 2022

Beatrice Borgia, presidente della Film Commission Torino Piemonte (FCTP), è uno dei nostri Piloti Metropolitani per un futuro vincente.

Gli obiettivi da raggiungere: indichiamo un traguardo. Quali saranno le sfide improcrastinabili che cambieranno il volto di Torino?

«Credo che i due obiettivi a cui dovremmo puntare con priorità siano innovazione e diversificazione. E lo dico in una città che da sempre vive di un’eccellente tradizione industriale. Torino è cresciuta sotto l’ombra del successo dell’automotive che, nelle sue più recenti declinazioni in ottica di smart mobility, sta diventando un ambito di assoluta avanguardia. Ma anche altri settori sono emblemi dell’eccellenza territoriale e simboli dell’innovazione che noi torinesi sappiamo perseguire da sempre. Basti menzionare un ambito che mi riguarda direttamente: Film Commission. Il cinema è nato qui! Sono tanti gli esempi di come Torino possa trovare il suo spazio: può, con piena ragionevolezza, proporsi come città del cinema, della cultura, dell’aerospazio, dell’intelligenza artificiale. Insomma, ha tanti volti di cui vantarsi oggi senza abbandonare la sua storia, anzi, raccontandone l’evoluzione. Puntiamo quindi su quei settori che sappiamo che saranno trascinatori, realtà riconosciute come “antifragili”, cioè che sono in grado di prosperare anche in situazioni difficili. Dopo questo periodo, nonostante le evidenti difficoltà, ci sono aree che sono riuscite a crescere, come il digital, la salute, l’aerospazio. Non bisogna “importarle”, alcune di queste le abbiamo già in casa. La bellezza di Torino sta nell’essere, per tradizione, una città laboratorio. Perché? Perché ha le competenze tecniche per sperimentare, sia in ambito pubblico che privato, e perché sa cogliere in che modo le tecnologie siano applicabili anche in settori tradizionali. Se si fa riferimento alla questione del “laboratorio”, anche il settore cinematografico è una voce che merita menzione: dagli esordi del cinema fino a Film Commission, che per prima, nel 2000, è nata con la visione di contribuire allo sviluppo dell’industria del cinema a Torino. Obiettivo assolutamente raggiunto. Poi abbiamo il Torino Film Festival, uno degli appuntamenti più rilevanti a livello europeo; il Museo Nazionale del Cinema, vero tempio della storia del cinema; il Torino Film Industry dedicato alla filiera industriale. Partiamo quindi da innovazione e diversificazione, scardiniamoci dall’automotive pura e puntiamo alla smart mobility e alla città intelligente, senza dimenticarci di altri settori che mostrano già basi salde su cui continuare a costruire».Beatrice Borgia

Il rilancio economico della città: da dove cominciare, quali gli attori da coinvolgere e come?

«Se vogliamo una Torino in ripartenza, dobbiamo tenere a mente una sfida a cui non possiamo sottrarci. Parlando di innovazione e diversificazione, ciò che serve davvero sono gli investimenti, sia da parte del pubblico che del privato, in una reciproca collaborazione. Sono testimone di quanto questo connubio possa essere vantaggioso per il nostro territorio: porto l’esempio di Teoresi, un’azienda privata multinazionale (ma molto radicata sul territorio) specializzata nell’ingegneria informatica, che si trova spesso a lavorare insieme alle infrastrutture pubbliche. Per Torino City Lab, ad esempio, Teoresi testerà i suoi algoritmi di guida autonoma nei 35 chilometri di circuiti di Smart Road di Torino; è inoltre entrata a far parte del direttivo del Distretto Aerospaziale Piemonte e del polo bioPmed, cluster dell’innovazione piemontese negli ambiti healthcare e life-science, proprio per interloquire con le eccellenze locali. Oltre a questo, penso sia sempre più indispensabile attrarre capitali esteri sul territorio in modo da innestare interessanti ricadute».

Quali sono secondo lei gli scenari sui quali puntare? Industria, tecnologia, cultura e turismo, ambiente e sostenibilità – siamo chiamati a scegliere o avremo una città polidimensionale?

«Quelle da voi citate sono tutte direttrici fortemente interconnesse. Lo sviluppo industriale non può prescindere oggi dalla sostenibilità ambientale, ma per essere sostenibili è necessario avere a disposizione una tecnologia all’avanguardia (mobilità elettrica, industria 4.0). Il ruolo della tecnologia è determinante per lo sviluppo di una Smart City. E quando si parla di cultura e attività turistiche, anche in questo caso si tratta di due volani per l’intera economia. Il cinema stesso rientra in questo meccanismo (argomento trattato al Festival dell’Economia). Il settore cinema e audiovideo è di per sé polidimensionale, e se pensiamo alle ricadute sulle altre industrie ne abbiamo la conferma. È stato sotto gli occhi di tutti ciò che hanno prodotto le riprese di Fast&Furious effettuate a Torino. Quindi direi Torino necessariamente e felicemente polidimensionale! È questa la situazione che può garantire, a mio parere, stabilità, antifragilità e crescita».

Pro

Città ricca di eccellenze

Inclusività

Interazione tra pubblico e privato

Contro

X

Puntare ancora su innovazione e diversificazione

X

Serve più marketing territoriale

X

Bisogna favorire i capitali esteri

A che punto siamo nell’offrire un habitat metropolitano inclusivo e una città attrattiva?

«Ho vissuto per molti anni fuori Torino e quando sono tornata ho potuto apprezzare una città vivibile e accessibile per i cittadini (il costo degli affitti per gli studenti ne è un esempio). Se mi chiedete a che punto siamo nel proporre una città attrattiva, ecco, qui dobbiamo lavorare per farla conoscere meglio. Ci vuole un piano di marketing territoriale per valorizzare competenze e peculiarità. Abbiamo già iniziato a muoverci in tal senso ma possiamo farlo meglio. Forte della mia formazione, consiglierei di non focalizzarsi sulla comunicazione strutturata a silos per ogni singola proposta o competenza, ma trovare il modo per offrire una visione a sistema. L’integrazione, ne sono certa, può portare benefici. Un ultimo cenno lo farei, invece, relativamente alla mia esperienza personale, riferendomi al tema dell’inclusività e dell’internazionalizzazione. In Teoresi mi sono trovata ad essere donna in un mondo di uomini e sono stata accolta in maniera straordinaria e valorizzata anche per il mio percorso internazionale e ibrido tra una formazione tecnica e una specializzazione manageriale. Anche per quanto riguarda Film Commission provenivo da un percorso professionale che poco aveva a che fare con il cinema ma sono stata subito apprezzata con la mia filosofia che incoraggia la contaminazione. In tal senso posso dire che, sì, Torino è inclusiva e, al contempo, può trarre vantaggio da uno sguardo altro o una spinta internazionale che si sta cominciando a respirare negli ultimi anni».

Beatrice Borgia - Intervista

Beatrice Borgia e altri 15 sono i nostri Piloti Metropolitani:

Nata a Torino nel 1980. Dopo la laurea in Biotecnologie industriali tra Università di Torino e Imperial College di Londra, consegue un Phd in ingegneria genetica al Politecnico Federale di Zurigo e l’Executive MBA in Business Administration presso l’ESCP Business School di Parigi. Dopo un’esperienza decennale alla guida del marketing strategico presso realtà multinazionali e start-up in ambito medtech, agtech e digitaltech, dal 2021 è chief corporate development officer di Teoresi Group, società internazionale di servizi di ingegneria che supporta le aziende nella creazione di progetti con le tecnologie più all’avanguardia. Da novembre 2021 è presidente della Film Commission Torino Piemonte (FCTP). È mamma di tre bambini.

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(Foto IVANA PORTA e DANIELA FORESTO)