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Le città e l'innovazione

di Valerio Saffirio

Città, grandi eventi e pandemia

Torino, primavera 2021

Le città sono da sempre il luogo naturale dove ambientare eventi dedicati a grandi appuntamenti culturali, ludici e sportivi (pensiamo ai ludi romani del 366 a.C. e alla prima grande arena dedicata, il Colosseo). Realizzati per condividere novità, ideali, passioni, divertimento. Manifestazioni che hanno permesso a città e territori di promuoversi nel mondo facendo leva sui loro valori. Un piano globale di intrattenimento interrotto nella storia moderna solo a causa di grandi conflitti mondiali. Tutto questo prima del COVID-19, un grande evento inatteso che ne cancella altri programmati nel corso delle decadi. I Giochi della XXXII Olimpiade previsti a Tokyo nel 2020 e posticipati a luglio 2021. Il Campionato europeo di calcio previsto in 12 città nel 2020 e spostato di un anno. L’Expo 2020 Dubai riprogrammata tra il 1º ottobre 2021 e il 31 marzo 2022. La lista mondiale di eventi cancellati o spostati è impressionante. Ad esempio il SXSW di Austin, il CES di Las Vegas, l’E3 di Los Angeles, la fiera più importante al mondo dell’industria dei videogiochi. La London Book Fair, il Salone del Libro di Torino, la Buchmesse di Francoforte, le più importanti fiere del mondo dell’editoria, posticipate o riprogrammate in digitale.

Una vera strage di progetti, idee, sogni, relazioni. Un dramma economico enorme con danni irreparabili a intere filiere economiche, dal turismo al commercio, all’industria. All’inizio del nuovo anno chi, come me, lavora in questo settore ha molte speranze e poche certezze. Il governo italiano si disinteressa del comparto lasciando alle amministrazioni locali il compito di prendere decisioni difficili. Torino segue la scia: saltano fiere, concerti, mostre. Cinema, stadi, arene sportive, musei: aperti o chiusi a seconda del colore della regione. Ma proprio da Torino si intravedono segnali di luce. Il Salone del Libro ha spostato la manifestazione al prossimo autunno e a novembre arriveranno a Torino le ATP Finals seguite dalla Coppa Davis.

Da Torino si intravedono segnali di luce: il Salone del Libro ha spostato la manifestazione al prossimo autunno e a novembre arriveranno le ATP Finals, la Coppa Davis e le fasi finali dell’Euro League 2021. Dovremo accontentarci? No.

E sempre a novembre Torino (così come Milano) ospiterà le fasi finali dell’Euro League 2021. Dovremo accontentarci? No. Occorre ripartire con una strategia complessiva di eventi per Torino e per il Piemonte analizzando meglio le ricadute economiche e con una visione più ampia. Un esempio. A Torino abbiamo il Pala Alpitour, l’arena più moderna in Italia: 30-40 concerti all’anno oltre a quelli organizzati allo stadio Olimpico e quelli sul ghiaccio al Palavela. Nel 2024 Milano inaugurerà l’arena di Santa Giulia, un vero gioiello per sport e live music. E creare un asse di entertainment (concerti, eventi sportivi, spettacoli) Torino-Milano in grado di competere a livello europeo? È così difficile immaginare un’alleanza tra le società che gestiscono la musica, le federazioni che gestiscono lo sport, le amministrazioni locali e regionali per raggiungere un obiettivo ambizioso ma possibile? Solo progetti rilevanti inseriti in un ambiente unico e seducente come il nostro ci faranno riscoprire tre caratteristiche importanti che ci appartengono: siamo un territorio ricco di opportunità e valori, sappiamo organizzare grandi eventi e ci piace stare insieme divertendoci in sicurezza.

Vorrei rivedere il «biondo studentino stringer sul cuor» la sua amata non solo più al Valentino, ma in una delle centinaia di manifestazioni all’anno che questa Torino si merita, per guardare al futuro con più serenità e, perché no, con più gioia. Come al solito, un consiglio di lettura e uno di musica. Se vi attirano la storia degli Stati Uniti e i grandi eventi che l’hanno accompagnata, non perdetevi ‘Queste verità’ di Jill Lepore. Per immaginare un futuro ancora incerto due brani: ‘Human’ di The Killers e ‘Scared For The Children’ del leggendario Jeff Beck.


«Un cocktail per Torino»
Leggi l’opinione di Valerio Saffirio, maggio 2020