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D-Day Live da Capodoglio

un evento by Djungle Studio

SIAMO STATI DA CAPODOGLIO, AI MURAZZI, PER OSSERVARE IN PRESA DIRETTA UN INTERESSANTE SPACCATO SUL MONDO DELLE STARTUP CITTADINE, TRA TALK, DIBATTITI E PRESENTAZIONI

Le startup rappresentano l’incarnazione dell’innovazione e della creatività nel mondo degli affari; mondo nel quale, spesso e volentieri, trovano spazio solo numeri e dinamiche di lavoro che si potrebbero definire ormai datate. Torino, città intrisa di storia e cultura, è da un po’ di anni palcoscenico di un nuovo e dinamico modo di fare business e accoglie giovani imprenditori che, cercando di risolvere i problemi della quotidianità di tutti, vogliono presentare le proprie idee di azienda.

Djungle Studio è nata a Torino, ed è una startup builder, ovvero un’azienda che, studiando il mercato e analizzando i bisogni delle persone, crea startup digitali per sviluppare soluzioni che risolvano problemi comuni.
Abbiamo avuto occasione, giovedì 18 aprile, nella splendida location del Capodoglio ai Murazzi, di partecipare a uno dei loro D-Day. Ovvero un incontro tra potenziali investitori, addetti ai lavori o semplici appassionati del settore, durante il quale vengono presentate le startup che Djungle Studio ha lanciato sul mercato, per fare il punto della situazione e parlare di obiettivi futuri.

A introdurre l’incontro Alessandro Nasi, co-founder di Djungle Studio: «Le aziende, quelle grandi e spesso molto potenti, sono il più delle volte poco propense all’innovazione, proprio per questo possono creare certamente grandi cose, ma lo fanno in maniera lenta. Al contrario le startup sono, per indole, realtà ben più dinamiche». L’incontro è poi entrato nel vivo, con la presentazione di quattro startup innovative su cui Djungle Studio lavora da anni.

Torino è da un po' di anni palcoscenico di un nuovo e dinamico modo di fare business

La prima è stata MAMMT, un innovativo servizio di food delivery, presentato dal CEO Stefano Reverberi, il cui modello di business si basa sul fornire una soluzione alla pausa pranzo su misura, etica, sana. Proprio questa personalizzazione del pasto è ciò che caratterizza MAMMT che cerca di venire incontro alle esigenze dei propri clienti, con soluzioni sostenibili e affidabili.

È poi stato il turno della startup Chill Bill, un progetto interessante ancora in fase di sviluppo. L’idea base è quella di rendere meno complicati i rapporti tra inquilini di un’abitazione in affitto e l’affittuario stesso. Il rimando al film di Tarantino Kill Bill è piuttosto chiaro perché, proprio come Uma Thurman in tutina gialla che affettava chiunque le si parasse davanti, questa startup si pone l’obiettivo di tagliare le spese di gestione dell’appartamento per entrambe le parti, evitando così che qualcuno utilizzi una katana in maniera impropria. Tutti felici, tutti interi.

La terza startup si è poi confrontata con l’annoso problema del districarsi in quel complicatissimo labirinto chiamato burocrazia. Si chiama Büro e si occupa di tenere tutti i documenti personali e di proprietà aggiornati, in un unico posto, sempre a portata di mano, sostenendo anche nella gestione delle pratiche burocratiche e relative incombenze. Aiutando le persone, perlomeno nelle intenzioni, ad evitare di perdere tempo e superare la confusione degli iter burocratici

L’ultima startup presentata è stata Vegetali ambulanti, che punta tutto sulla necessità di avere sempre frutta e verdura fresca e di stagione in casa; proprio come quella del mercato ma per chi al mercato non riesce ad andarci. La particolarità di questo servizio è la personalizzazione accurata che si può applicare sulle box da ordinare, che sono infatti diverse in base all’utilizzo che devi fare dei prodotti. Che si tratti di un frutto da mangiare come snack al lavoro o verdura per accompagnare un piatto di carne o di pesce, Vegetali ambulanti si impegna a inviarti a casa ciò di cui hai bisogno.

L’incontro si è poi concluso con una discussione a quattro tra il sopracitato Alessandro Nasi, l’innovation and strategy manager di CirFood Alessandro Annovi e i co-fondatori di Food Hub, Francesco De Carolis e Fabio D’Elia.

Quello che è uscito fuori da questa chiacchierata finale e da questo evento in generale è che la crescita di startup innovative, in ambito food ma non solo, sta ridefinendo il modo in cui viviamo, in una società che sempre di più strizza l’occhio alla sostenibilità, ambientale e sociale, e all’innovazione. Torino dimostra ancora una volta di essere aperta alle novità e città dalla doppia anima, sia di grande industria sia substrato perfetto per lo sviluppo di startup giovani, dinamiche, con uno sguardo a un futuro migliore.