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Torino, Inverno 2023
Nel mezzo del cammin di nostra vita (a dire il vero più in là del mezzo, visti i miei 45 anni) mi ritrovai ad avere un pensiero dantesco: i social sono il trionfo dei vizi capitali, lo spazio che maggiormente giustifica, promuove e spesso glorifica le nostre debolezze. Partiamo dall’invidia, sui social si rosica e si critica come nemmeno sui banchi di scuola, le vite degli altri ci appaiono migliori, meglio impaginate, meglio arredate e illuminate delle nostre. E tu sei invidioso, un meccanismo che si fa desiderio di emulazione, motore dell’acquisto e del capitalismo intero. Insomma un vizio capitalistico. Poi c’è l’accidia, l’inerzia, indifferenza e disinteresse verso ogni forma di azione e iniziativa. Insomma l’accidioso è lo scrollatore compulsivo di reels che aggrava il suo stato di inoperatività con la sensazione di essere partecipe delle cose del mondo, una partecipazione per tifoserie inutile e posticcia.
I social sono il trionfo dei vizi capitali, lo spazio che maggiormente giustifica, promuove e spesso glorifica le nostre debolezze
Gola e lussuria forse nemmeno dovrei spiegarle, basterebbe l’hashtag cumulativo #foodporn che unisce i concetti e avrei detto tutto. Il cibo trionfa in ogni forma, talvolta anche bizzarra, con effetti ridicoli (lo sapete che l’avocado ha avuto un boom di vendite perché il verde è molto instagrammabile?). La lussuria? Beh chi non ha flirtato con qualcuno in chat? Chi non ha cercato quella vecchia compagna o compagno delle superiori per verificarne il buon invecchiamento? Chi non ha usato Instagram come una versione meno spudorata di Tinder? Se dite no, è perché state leggendo ad alta voce con mogli e mariti accanto. E poi ancora superbia: quando il buon senso è stato sostituito dal senso comune, il concetto di giustizia è stato sostituito da quello di giustezza. E sui social la nostra opinione è sempre l’opinione. Infine ira, l’arrabbiatura è l’olio che tiene in movimento gli ingranaggi social, più sei arrabbiato più interagisci, più interagisci più insulti, più insulti più stai sui social perché vuoi quella ultima maledetta parola e quella ultima maledetta parola non è una ma sono due: buona vita. Ma perché siamo così iracondi? E perché tutto è tifoseria? Perché è una logica che crea maggiore ingaggio e quindi maggiore guadagno e torniamo all’avidità che al mercato mio padre comprò. A quel punto nel mezzo del cammin di mia vita, chiudo tutto e torno a riveder le stelle.