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Torino, Inverno 2023
La cronaca non ci dice se loro si siano mai incontrati (a Torino o altrove), ma non si può non sognare che sia accaduto. Due spiriti liberi, forse un po’ stralunati, ma anche due artisti straordinari. Erminio era nato a Torino il 27 maggio 1902, mentre Marcel a Strasburgo il 22 marzo 1923. Macario vide la luce in Via Botero 1. Grazie alle sue rilevanti doti sceniche e mimiche, a una comicità giocata sul clownesco e sul “nonsense”, in breve tempo divenne il protagonista più famoso della rivista italiana, tanto da essere consacrato come il “re delle rivista”. Marceau, nato Mangel, secondogenito di una famiglia ebraica francese, figlio di un macellaio kosher, già all’età di 5 anni era rimasto affascinato vedendo al cinema i film di Charlie Chaplin. Nel 1951 Macario fu il protagonista assoluto di una tournée trionfale in Francia con la sontuosa rivista Votate per Venere che vide tra gli spettatori le più note personalità francesi; si narra che il presidente francese avesse imposto che l’attore fosse scortato da guardie repubblicane in alta uniforme.
La loro naturale inclinazione alla mimica ne faceva due spiriti affini che abitavano il mondo dei sogni
Poco prima (nel 1949) Marcel Marceau fondò la Compagnia di mimo, la prima nel suo genere al mondo, attraverso cui sviluppò le sue idee sulla pantomima. E negli anni cinquanta le frequenti rappresentazioni, sia sul palco sia in televisione, lo resero popolare anche negli Stati Uniti. Erminio amava ripetere: «Mi dicono che io facevo Ionesco quando Ionesco quasi non era nato, e d’altronde io lo so… sono sempre stato un po’ lunare». Per contro Marcel aveva affermato: «Le persone che sono tornate dai campi di concentramento non sono mai state in grado di parlarne. Mi chiamo Mangel. Sono ebreo. Forse questo, inconsciamente, ha contribuito alla mia scelta del silenzio». E proprio l’esperienza della guerra gli insegnò i tratti più importanti della pantomima: la vita nascosta, il silenzio forzato, la paura di tradire se stessi. Il suo capolavoro lo recitò nel 1943, quando per ben tre volte, fu incaricato di accompagnare clandestinamente gruppi di bambini ebrei da un orfanotrofio francese in Svizzera, e le sue smorfie, la sua arte mimica servirono per tenere buoni i piccoli durante il tragitto. Erminio coltivava un sogno: recitare Molière in un teatro tutto suo. E lo realizzò nel 1977, in via Santa Teresa 10, nella sua, nella nostra Torino. La Bomboniera decise di chiamarlo e mi piace pensare che avrebbe adorato dividere quel palco con Marcel. Che incontro straordinario il loro: non sarebbero servite parole, Erminio e Marcel parlavano senza parlare. Proprio il silenzio sarebbe stato il filo conduttore del loro conoscersi: Erminio un sorriso, Marcel una lacrima. La loro naturale inclinazione alla mimica ne faceva due spiriti affini che abitavano il mondo dei sogni. Ed entrambi furono protagonisti, in Italia, a metà degli anni settanta, di quello straordinario momento di informazione pubblicitaria, che però tutti consideravano un momento di intrattenimento, e che tutti i bambini guardavano prima di essere mandati a dormire: Carosello. Come non associare Erminio ai panettoni Galup e Marcel ai cioccolatini Perugina? Ammirarli in teatro era un’esperienza, in video sono, ancora oggi, un’emozione. Erminio è mancato il 26 marzo 1980 e oggi riposa al cimitero monumentale di Torino. Marcel, che è stato insignito della Legion d’onore e del titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito dello Stato Francese, è mancato il 22 settembre 2007 e la sua salma è tumulata nel cimitero parigino di Père-Lachaise dove riposano i grandi di Francia e non solo.