Storie inedite di chi la guerra l'ha vissuta e documentata, sublimandola in arte, dall'altra parte dell'obiettivo fotografico. Il terzo incontro del ciclo Autunno della Fotografia è dedicato al tema 'raccontare la guerra fra giornalismo e arte' e vede ospiti, in streaming, i fotografi Paolo Pellegrin e Paolo Ventura insieme a Edoardo Accattino e Monica Poggi.
Da subito utilizzata con scopi di propaganda politica, poi come mezzo di informazione sulla stampa illustrata e oggi sempre più presente all’interno di mostre e musei di arte contemporanea, la rappresentazione fotografica della guerra ha attraversato differenti fasi. A partire da quella di cui è stato un significativo esponente Robert Capa, tra i protagonisti della stagione eroica del fotogiornalismo anni '30 e '40. Sono sue alcune delle immagini più iconiche di questo periodo. Le opere esposte all'interno della mostra a Capa in Color (Musei Reali di Torino) appartengono tuttavia alla meno conosciuta produzione a colori, non sempre strettamente legata al campo di battaglia e anche per questo ancor più sorprendente e rivelatrice.
Paolo Pellegrin, a cui la Reggia di Venaria dedica Paolo Pellegrin. Un'antologia racconta i teatri di guerra contemporanei attraverso le svariate possibilità offerte dal linguaggio fotografico. Proprio grazie all’uso di una prassi non rigidamente documentaria, i suoi scatti riescono a trovare posto sia all’interno del sistema di informazione che in quello artistico, espandendo ulteriormente la capacità delle immagini di testimoniare gli eventi a cui assiste.
La guerra è un elemento ricorrente anche nella ricerca artistica di Paolo Ventura. Carousel, in mostra a CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia. Le sue raffigurazioni, però, pur nascendo da memorie famigliari o dal rinvenimento di reperti storici, prendono vita in un orizzonte in bilico fra realtà e finzione. Qui la figura del soldato diventa il tramite attraverso cui indagare il concetto di identità, in una visione tragica e poetica allo stesso tempo di eventi di un passato di cui sentiamo ancora gli echi.