News

Cultura

Autunno della Fotografia 2020

I musei torinesi uniti in un calendario di dirette Facebook per approfondire i temi affrontati all'interno delle mostre in corso. Il trait d'union: la fotografia


A causa delle disposizioni imposte dal DPCM del 3 novembre 2020 contenente le nuove misure per fronteggiare l'emergenza epidemiologica Covid-19, fino al 3 dicembre sono sospese le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura  

Dagli scatti dei grandi maestri al reportage fotografico su temi d’attualità: CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, Fondazione Torino Musei, Musei Reali, Museo Ettore Fico, La Venaria Reale fanno rete per offrire Autunno della fotografia. Torino 2020, un calendario di dirette streaming per approfondire i temi affrontati nelle mostre di ciascun museo, un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati di fotografia, anche e soprattutto adesso che i musei e i luoghi di cultura restano chiusi al pubblico.

 

Il programma

Martedì 10 novembre

MAO Museo d’Arte Orientale e Palazzo Madama Museo Civico d’Arte Antica, Il mondo che cambia Samuele Pellecchia e Fabio Bucciarelli. Modera Walter Guadagnini  

La natura descrittiva della fotografia, la possibilità di comparare velocemente il prima e il dopo attraverso la semplice giustapposizione di due scatti e la sua diffusione a livello globale, ne hanno fatto il linguaggio ideale per testimoniare il presente, anche nel suo rapporto con il passato e con il futuro. Lampante è il caso del dirompente processo di urbanizzazione cinese raccontato nella mostra China Goes Urban al MAO attraverso le immagini di Samuele Pellecchia, fondatore dell’agenzia Prospekt Photographers. In quest’ottica le immagini diventano dati attraverso cui leggere e analizzare la situazione attuale, toccandone tutti gli aspetti, da quelli più positivi come l’abbassamento della mortalità infantile a quelli più preoccupanti, come la questione ambientale. Uno sguardo sulle trasformazioni contemporanee lo forniscono anche le opere dei fotografi vincitori del World Press Photo, storico premio indirizzato al fotogiornalismo, in mostra a Palazzo Madama. Fra questi troviamo il torinese Fabio Bucciarelli con un intenso reportage sulle rivolte in Cile, scoppiate nell’ottobre dello scorso anno a seguito della repressione violenta di decine di proteste pacifiche insorte contro le politiche neoliberiste del governo. Due modi differenti di utilizzare lo stesso linguaggio, entrambi basati sull’indiscussa capacità della fotografia di testimoniare i cambiamenti del mondo.

 

Martedì 24 novembre

GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e Museo Ettore Fico,  Fotografare la società contemporanea Guido Harari e Massimo Vitali. Modera Giangavino Pazzola

La fotografia è anche uno strumento di indagine sociologica, un mezzo attraverso cui rilevare i miti e i riti del ventesimo e del ventunesimo secolo. Ne sono esempio perfetto le fotografie di Massimo Vitali, attento testimone dell’esodo estivo che, fino a qualche mese fa, riempiva le spiagge e i mari di tutto il mondo. Fra le immagini in mostra al Museo Ettore Fico (Costellazioni umane. Massimo Vitali) troviamo anche quelle inedite realizzate durante i concerti dell’ultimo tour italiano di Jovanotti, dove migliaia di persone, ognuna con la propria individualità, si trasformano in un’unica immensa folla a ritmo di musica. Il binomio fra individuo e società, fra pubblico e privato, è presente anche nella lunga carriera di Guido Harari, che ha ritratto alcuni dei più grandi cantanti e musicisti degli ultimi decenni.

 

Mercoledì 9 dicembre

La Venaria Reale, Musei Reali e CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, Raccontare la guerra fra giornalismo e arte Paolo Pellegrin, Edoardo Accattino e Paolo Ventura. Modera Monica Poggi

Da subito utilizzata con scopi di propaganda politica, poi come mezzo di informazione sulla stampa illustrata e oggi sempre più presente all’interno di mostre e musei di arte contemporanea, la rappresentazione fotografica della guerra ha attraversato differenti fasi. Robert Capa è senza dubbio uno dei più significativi esponenti della stagione eroica del fotogiornalismo degli anni Trenta e Quaranta. Sue sono alcune delle immagini più iconiche di questo periodo, ma le opere esposte presso i Musei Reali appartengono a una parte della sua produzione meno conosciuta, quella a colori, non sempre strettamente legata al campo di battaglia e forse, anche per questo, ancor più sorprendente e rivelatrice. Paolo Pellegrin, a cui la Reggia di Venaria dedica la grande antologica 'Paolo Pellegrin. Un'antologia', racconta i teatri di guerra contemporanei attraverso le svariate possibilità offerte dal linguaggio fotografico. Proprio grazie all’uso di una prassi non rigidamente documentaria, i suoi scatti riescono a trovare posto sia all’interno del sistema di informazione che in quello artistico, espandendo ulteriormente la capacità delle immagini di testimoniare gli eventi a cui assiste. La guerra è un elemento ricorrente anche nella ricerca artistica di Paolo Ventura. Carousel, in mostra a CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia. Le sue raffigurazioni, però, pur nascendo da memorie famigliari o dal rinvenimento di reperti storici, prendono vita in un orizzonte in bilico fra realtà e finzione. Qui la figura del soldato diventa il tramite attraverso cui indagare il concetto di identità, in una visione tragica e poetica allo stesso tempo di eventi di un passato di cui sentiamo ancora gli echi.