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Federica Deyme

«Sono quattro le mie parole magiche per la Torino del futuro»

di Redazione

Speciale Torino Futura 2022

Federica Deyme, direttrice dell’Agenzia Piemonte Lavoro, è una dei nostri Piloti Metropolitani per un futuro vincente.

Quali saranno, secondo lei, le sfide improcrastinabili che cambieranno il volto di Torino?

«Sembrerà banale, ma in questo preciso momento storico non possiamo che partire dai fondi del PNRR. Da spendere bene e tutti, mi permetto di sottolineare. Il traguardo che Torino non potrà mancare sarà proprio la capacità di usare al meglio le risorse del Piano di Ripresa e Resilienza per agganciare la città ai tre assi strategici: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale. Cosa significa in concreto? Realizzare azioni trasformative e rigenerative degli spazi, migliorare la rete dei trasporti, abbattere le barriere tra centro e periferia, non solo in termini di distanze fisiche (trasporti, appunto) ma anche sociali e culturali. Sono concetti che, con altre parole, sono stati espressi da molti altri prima di me. Vorrei allora dire qualcosa che possa rendere concreti questi auspici, pur rischiando di scomodare parole che da anni suonano come un mantra, ma mi perdonerete. Affinché la trasformazione di Torino in ottica smart, digitale, ecologica e sociale sia possibile, occorre fare sistema, fare rete: è questa la chiave di tutto. Nonostante se ne parli da tempo immemore, non si è mai davvero provato a rendere realizzabile la creazione di un sistema che connetta tutte le anime della città: quella afferente al settore produttivo, quella che ha come riferimento le parti sociali, il terzo settore, il mondo accademico, quello della formazione professionale, il mondo del lavoro, le istituzioni. Ecco un’altra parola magica: istituzioni. Il Pubblico può fare e farà la differenza, nel bene e nel male. L’ingente quantità di risorse finanziarie che, come istituzioni, ci toccherà gestire grazie ai fondi del PNRR misurerà la nostra reale capacità e il nostro valore. È una sfida che non possiamo perdere e per vincere occorre, come dicevo, lavorare in rete».

Federica Deyme - Confindustria Canavese

Il rilancio economico della città: da dove cominciare, quali gli attori da coinvolgere e come?

«Fare networking e lavorare in rete diventa strategico, soprattutto se si vogliono intraprendere azioni che diano un contributo fattivo e non solo immaginato. Ma per farlo è necessario poter contare su competenze molto specifiche. Credo quindi che gli attori da coinvolgere siano tutti coloro in grado di promuovere e sviluppare tale approccio, capitale umano dunque. Faccio un esempio: l’Agenzia Piemonte Lavoro ha deciso di realizzare un master ad hoc con la collaborazione della SAA (School of Management) perché, anche in ambito di politiche attive del lavoro, quella che era una graduale consapevolezza si è trasformata in certezza: solo attraverso la costruzione di risposte integrate si potrà fare fronte a un futuro così mutevole e sfidante. Vogliamo allevare manager della rete e, a tale scopo, tutti i responsabili dei nostri centri per l’impiego dovranno frequentare questo master. Ancora, un progetto di cui vado molto fiera sono i corsi della sede piemontese della SNA (Scuola Nazionale Amministrazione) presso la Fondazione Cavour di Santena, che auspico possano partire a breve: l’Agenzia Piemonte Lavoro c’è, e avrebbe piacere di condividere i contenuti e i percorsi di valorizzazione del capitale umano che ha intrapreso in questi ultimi due anni. Per essere più incisivi nella ricerca del lavoro, e anche per trovarlo, è però fondamentale creare relazioni proficue. Le istituzioni dovrebbero essere portavoce della convenienza che deriva da azioni di cooperazione. Da un recente studio dell’economista Mauro Zangola, per esempio, emerge che il 2021 ha registrato un aumento in valore assoluto di occupati sul 2020 (+19mila), mentre i disoccupati sono 10mila in meno rispetto all’anno precedente. Sembrerebbero dati molto incoraggianti, se non fosse che è aumentato di 23mila unità il numero di inattivi, ovvero di cittadini in età da lavoro delusi. Se le persone sono disincentivate e non hanno fiducia nella classe dirigente, sarà difficile prevedere un futuro roseo per Torino. Un nuovo appello: investiamo su questo! Ecco riemergere l’importanza della rete (penso a università, istituzioni, scuole di formazione professionale, associazioni di volontariato, grandi fondazioni, centri per l’impiego accreditati privati) e del capitale sociale quale possibile rimedio anche all’aumento della platea di cittadini privi della speranza nel trovare lavoro».

Pro

Torino ha tante potenzialità

La proposta universitaria

La propensione al green

Contro

X

C’è bisogno di lavorare a sistema

X

Non vengono valorizzate a sufficienza le periferie

X

Va migliorata la rete dei trasporti

Gli scenari sui quali puntare – industria, tecnologia, cultura e turismo, ambiente e sostenibilità – siamo chiamati a scegliere o avremo una città polidimensionale?

«Scegliere significherebbe rinunciare a qualcosa e non cooperare in modalità integrata. Credo sia ormai sotto gli occhi di tutti che focalizzarsi su una sola direzione sia rischioso; un po’ come negli investimenti finanziari, bisogna diversificare. Torino ha molte potenzialità, non è più la città della FIAT. Può svilupparsi su molteplici direttrici senza sacrificare la propria tradizione manifatturiera. Occorre però puntare sulla qualità e sulle competenze che, come si sa, vanno a braccetto con la meritocrazia e molto poco con il clientelismo».

Quali sono secondo lei gli ingredienti per una città attrattiva?

«A Torino sulla carta non manca nulla: università, green, servizi, sanità… Eppure evidentemente, qualcosa di migliorabile ancora c’è. Forse la nostra città dovrebbe imparare a promuoversi meglio, essere più consapevole di quanto può offrire e diventare più attrattiva, non solo per gli universitari, ma anche per turisti di tutto il mondo. Mi ripeto: c’è bisogno di un nuovo sistema Torino, un sistema che metta fortemente in connessione tutti coloro che a vario titolo possono contribuire al progresso economico, sociale e culturale della città. Senza dimenticare le periferie, dando l’opportunità a tutti di esprimere energie nuove che, vi assicuro, sono tante. Devono “solo” essere coordinate al meglio».

Federica Deyme

 

Federica Deyme e altri 15 sono i nostri Piloti Metropolitani:

Classe 1974, è direttrice dell’Agenzia Piemonte Lavoro. La sua carriera inizia come dirigente pubblico nel 2006, occupandosi di organizzazione e gestione delle risorse umane e maturando esperienza nei servizi sociali e politiche attive del lavoro, affari generali, appalti, servizi demografici, gestione del patrimonio dell’ente, sviluppo sistemi informativi, nascita di NewCo a partecipazione pubblica. Dal 2017 è entrata a far parte di Agenzia Piemonte Lavoro collaborando assiduamente con regione Piemonte e con gli attori del sistema istruzione, lavoro, formazione e orientamento.

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(Foto ARCHIVIO FEDERICA DEYME)