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«Io me te magno!» è una citazione, Sordiana, direttamente da Un americano a Roma, film cult con Alberto Sordi del 1954. Il protagonista è un romano che sogna l’America, e che con queste parole si rivolge a un maccherone, colpevole d’essere simbolo d’Italia e italianità. Io, me, te, Magno sembra invece più il titolo di una sitcom, o di una commedia in stile Io & Marley, di quelle che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo guardato. Ma cosa c’entrano questi preamboli con Magno, quello a Torino, in via Andrea Doria 4? In realtà più di quello che si potrebbe pensare.
Magno racconta, con la sua proposta, l’eccellenza delle materie prime italiane, e lo fa tanto con le pizze quanto con gli altri piatti della cucina; esplorando i sapori d’Italia, anche quelli più di nicchia, “alla conquista del gusto” (come recita il claim). In più, qui dentro si respira uno spirito frizzante, genuino, con la cucina a vista e la brigata, giovane e professionale, sempre sul ponte di comando. Non c’è da stupirsi se poi dalla cucina escono piatti come quelli fotografati da Franco Borrelli, in grado di evocare ogni volta qualcosa che va al di là del gusto e dei colori. Tutti i giorni ormai i torinesi scelgono Magno. Perché è disegnato bene e non tralascia i dettagli. Perché è fresco, contemporaneo, buono e sempre in evoluzione. Perché vive tutto il giorno, come i locali delle capitali europee, dai pranzi agli aperitivi alle cene. Perché la cucina non è mai banale e alla pizza va un plauso speciale: è un gioco di colori e consistenze, di profumi e ingredienti sapientemente mixati. È bello tornare a dover scegliere la pizza per davvero, con i dubbi, quelli sani, perché l’istinto porterebbe ad assaggiarle tutte.
Pacchero con pesto di pistacchio, burrata, pomodorini corbadry e rossi e tartare di gambero rosso e Salmone Gravlax marinato alla barbabietola, ricotta piemontese Seirass e fiocchi di burro con focaccia
Ecco, da Magno le persone tornano perché c’è altro da scoprire, piatti nuovi, prodotti stagionali, nuovi esordienti sul palcoscenico del menù. Quando Magno è sbarcato in città ormai qualche anno fa, ci siamo subito incuriositi. Era un’idea nuova e, per quanto a Torino ci si debba abituare a pensare a cose nuove e a farlo anche in grande, è sempre un po’ una sorpresa quando ce le ritroviamo davanti.
Passione, coraggio e tanto amore per questo mestiere. Se no, il salmone non sarebbe salmone Gravlax marinato alla barbabietola, ricotta piemontese Seirass e fiocchi di burro, ma solo salmone. E non esisterebbe la pizza Camelia, con crema di patate, fiordilatte Gioia del Colle, prosciutto cotto in brodo Renzini, tuorlo d’uovo, tartufo nero estivo, olio EVO Guglielmi al tartufo; sarebbe “solo” una pizza Camelia; tra l’altro bellissimo nome del fiore d’Asia da cui nacque il tè.
Da Magno esiste la necessità di raccontare e raccontarsi, e in mezzo a tutte queste ore di servizio, scorre la vita di un luogo in cui, se arrivi alle sette di sera, vedi spritz e taglieri, e nel mentre i preparativi per la cena, più qualche cocktail defaticante. Ricordo un locale a Londra che al mattino era una distesa di caffè e portatili (gente a lavoro immagino), in cui a pranzo servivano i club sandwich, poi il Pimm’s a tardo pomeriggio, le cene e il DJ più in là con le ore. Tutto nello stesso ambiente. Sono d’accordo, forse era un po’ troppo confusionario, però c’era vita, tanta vita. Magno mi dà in parte quell’impressione. Qui ci sono vita, qualità e una certa eleganza che ci appartiene per indole cittadina; un bel format di cui Torino deve andare orgogliosa.
Per noi la ricerca è fondamentale, è una delle nostre peculiarità, e pure un punto di forza
Il menu di Magno nasce da una ricerca costante di eccellenze gastronomiche e ingredienti di qualità, rispettando la stagionalità delle materie prime.
MAGNO
Telefono: 011.187 544 60
Instagram: magno_torino
Sito: www.magno.it
(Foto di FRANCO BORRELLI)
(Servizio publiredazionale)