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Belvedere

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Estate 2022

IL BELVEDERE NON È SOLO UNA BELLA STORIA DI RISTORAZIONE CLASSICA E ALLO STESSO TEMPO CONTEMPORANEA. È LA MAGIA DI UN PARCO MERAVIGLIOSO IN CUI MANGIARE RIAPPROPRIANDOSI DI ARIA, LIBERTÀ E COLORE

Osvaldo Soriano, uno dei più grandi scrittori argentini di ogni epoca, ha scritto anche un racconto “per bambini”, sempre se così si possa chiamare e se esistano libri esclusivamente per bambini.

Albicocche caramellate con gelato al mascarpone e crumble

Albicocche caramellate con gelato al mascarpone e crumble

Si chiama Nero, il gatto di Parigi, ed è descritto così: «Una favola senza tempo, fatta di amore per la libertà e per la propria terra, una storia velata di nostalgia ma ricca di poesia e di speranza, in grado di incantare i lettori di ogni età». Quanta voglia di libertà abbiamo? Tanta, probabilmente. La prima cosa che ogni volta mi incanta al Belvedere è il prato (strano a dirsi per un bel ristorante), però entri dalla porta principale, arrivando dall’asfalto di Strada San Mauro e ti ritrovi catapultato in un’altra parte di mondo. In una dimensione parallela in cui il colore che comanda è il verde e il prato si espande a perdita d’occhio. Certo, il dehors è delicato, molto curato, ma a me i prati rendono sempre felice. Mi ci immagino, un po’ di anni fa, a farci rotolare un pallone, e la cosa mi mette allegria. Di fronte a questo spazio, ampio e libero, ci si sente un po’ bambini. Il figlio di un amico lo chiama “il ristorante di lusso”, cosa che il Belvedere non è.

Tagliolini al ragù

Tagliolini al ragù di carni bianche, bufala, pepe di Sichuan e pomodorini datterini

È “semplicemente” un ristorante in cui si mangia molto bene, parecchio curato, in cui si leggono distintamente passione ed estro di chef Luca; capace di esaltare la tradizione della cucina piemontese, divertendosi anche con qualche fuori pista sempre molto interessante (vedi la tartare di tonno, riso venere e maionese con bottarga qui proposta). Ma in quasi tutte le impressioni, anche dei bambini, c’è sempre una porzione di verità: il Belvedere è ristorante “di lusso” perché è luogo sia preciso che informale, con prezzi coerenti all’offerta, e soprattutto con un’attenzione maniacale al dettaglio. Questi sono elementi di una proposta di lusso; nel senso di “rara”, che non si trova più spesso in giro. Come i tagliolini al ragù di carni bianche, bufala, pepe di Sichuan e pomodorini datterini, che non sono piatto da tutti i giorni, o le albicocche caramellate con gelato al mascarpone e crumble, che non ci capita spesso di assaggiare. Il Belvedere è il classico posto in cui vai sul sicuro. Pranzo domenicale con la famiglia, cena con una o uno spasimante, tavolata di reunion con quegli amici che “non ci si vede da un sacco” e non sapevi proprio dove organizzarla. Il Belvedere ha una soluzione adatta a tutti; e per questo vive ancora anche di quel sano e magico passaparola di chi affettuosamente ti consiglia un posto perché vuole farti un favore. In città ma immerso nella natura, cucina schietta ma mai banale, tradizione piemontese autentica ma pure ricerca costante di nuovi percorsi di gusto. Un giusto mezzo socratico.

L’hanno immaginata così Luca e Alessandra, fratello e sorella, questa ennesima vita del loro Belvedere: «Quando abbiamo preso realmente possesso del Belvedere l’idea era di portarlo rapidamente nel futuro. Ci siamo però accorti quanto fosse ancora da investigare l’offerta gastronomica della nostra tradizione, e quanto alla gente faccia piacere ancora oggi ritrovare certi sapori tipici della cucina piemontese. Anzi, forse oggi più di ieri, perché a casa non li incontrano più e allora li ricercano altrove. Spesso qui. Noi i nostri classici li facciamo e li faremo sempre perché i clienti li chiedono, e perché rinunciarvi sarebbe come mettere da parte un pezzo di noi. Poi la cucina è innovazione, divertimento, colore… e contando su materie prime di qualità incredibile, vedi il tonno, ci permettiamo anche dei percorsi di gusto un po’ diversi ma super intriganti».

Cheesecake ai frutti di bosco

Cheesecake ai frutti di bosco

La gente vuole mangiare bene e lo chiede a gran voce. Le nonne di un tempo che facevano il coniglio alla perfezione non ci sono quasi più. La cucina “contemporanea” troppo spesso si dimentica la sostanza persa tra giochi d’estetica. Ma che uno mangi il futuro o la tradizione, la richiesta è una sola, univoca, comprensibile, umana: un piatto deve essere fatto bene. E ciò significa con la sapienza necessaria, con i prodotti giusti, nei luoghi adatti. Sì, perché anche gli spazi hanno un ruolo fondamentale in questo equilibrio, la suggestione si arraffa una discreta percentuale del risultato finale. Ci cibiamo anche di impressioni, e il cliente di oggi dopo la qualità domanda libertà, serenità, aria aperta, colore; perché non ci si abitui a pensare a un mondo grigio. Ma con tutte le stagioni, dentro e fuori dai piatti.

Piccola pasticceria

Piccola pasticceria

Luca sorride perché lo sa, al Belvedere buona parte di tutto questo c’è già, ed è merito suo e di Alessandra. Ci sono un giardino che mozza il fiato, le stagioni nei piatti e quando esci quella naturale voglia di tornare presto.

Il Belvedere ha una soluzione adatta a tutti. In città ma immerso nella natura, cucina schietta mai banale, tradizione piemontese autentica ma pure ricerca costante di nuovi percorsi di gusto.

Nel ristorante Belvedere piatti tradizionali ed internazionali: un’esaltazione totale di gusti, sapori e creatività.

 

RISTORANTE HOTEL BELVEDERE

Via Annibale Caro, 12 – Torino

Tel. 011.2730441

www.belvederetorino.com

 

Belvedere Logo

 

(Foto di FRANCO BORRELLI)

(Servizio publiredazionale)