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ENRICO MURDOCCO È UN GRANDE PIZZAIOLO E PANIFICATORE. UN RIFERIMENTO NON SOLO A TORINO MA IN ITALIA. IL GAMBERO ROSSO NE HA PIÙ VOLTE RICONOSCIUTO IL GENIO, E NOI A DISTANZA DI TRE ANNI TORNIAMO A TROVARLO
Con l’ossimoro si accostano nella stessa locuzione parole che esprimono concetti contrari. Il termine l’hanno coniato i greci, che già conoscevano il valore dei contrasti e la magia delle parole usate con intelligenza.
Il claim di Tellia è #CroccanteMorbidezza, un ossimoro appunto, che ben descrive l’equilibrio che Enrico Murdocco, ideatore di Tellia, è riuscito a ricreare nella sua pizza.
Nel 2020 la sua Polpo era stata premiata come migliore pizza al taglio d’Italia dal Gambero Rosso, e noi lo avevamo intervistato parlando di sogni, pandemia, premi. A qualche anno di distanza il futuro di cui parlavamo è effettivamente arrivato e quella croccante morbidezza si è allargata e ha conquistato le tre rotelle Gambero Rosso (il top nel settore). Tellia è in via San Tommaso, in corso Sebastopoli e oggi anche con il Lab in via Maria Vittoria 20.
Pizza, pane, arte e genio: TelliaEnrico è giovane, preparato e nonostante il successo non ha mai messo da parte quel genuino desiderio di innovazione che lo accompagna da sempre. Per questi motivi, pensando a un riferimento della “nuova pizza” in città, abbiamo scelto lui, e siamo tornati a intervistarlo.
Ecco, ci siamo subito chiesti (un po’ in modo retorico) quanto siano cambiati il mondo e Torino da quella nostra chiacchierata del 2020: «Diciamo pure che è tutto diverso, e per fortuna! Ora siamo tornati alla normalità, a vivere i locali… Per quanto riguarda noi, ci siamo ampliati, con due nuove aperture, ultima quella del Lab che è molto incentrato sul pane».
Il pane: arcaico, contemporaneo, forse il più umano tra i cibi del mondo. Perché il pane? «Beh con il pane l’uomo ha da sempre un rapporto speciale. E cambiando il mondo, anche il pane cambia. Oggi non si compra tutti i giorni, non si fanno migliaia di ciabatte, ma si ricerca di più, si osa, insomma anche il pane deve essere di qualità. Poi arrivando dalla pizza il passo era breve…». Breve ma significativo.
E camminare non è scontato, già nel “primo episodio” parlavamo di come (nonostante le grosse difficoltà) i “bravi” sarebbero andati avanti: «Sì, diciamo che fare impresa in Italia non è mai un affare semplice. Io sono bravo con la pizza, ma ho trent’anni e di errori “d’impresa” ne commetto ancora parecchi. Però nel mio sogno metto tutto me stesso e credo questo sia fondamentale. In ogni caso la penso come all’epoca: chi lavora bene prosegue, anche perché chi lavora bene evolve, riflette, programma…».
Questo fa Enrico: crea. E le sue creazioni, fino adesso, composte da indubbie capacità tecniche, ingredienti di prima scelta e idee, riscuotono enorme successo. La pizza in teglia alla romana che non ti aspetti è più che altro un’esperienza sensoriale, per noi una delle più interessanti e buone della città. E questo percorso virtuoso non esisterebbe senza la volontà di migliorarsi continuamente (anche sperimentando).
Negli ultimi mesi si è parlato molto dell’idea di Enrico di proporre al suo pubblico un pane con farina di grilli; la questione ha portato molti haters alla critica sui social (spesso veramente poco costruttiva): «In parte credo di essere stato un po’ “superficiale”. Per me non era una questione “politica”, neanche lo sapevo e a dire il vero non mi riguarda. Ho visto un prodotto nuovo, mi ha incuriosito e ho voluto provarlo, come tra l’altro ho sempre fatto. Hanno fatto molto rumore le tante critiche (in realtà più insulti) che all’inizio mi hanno infastidito un po’, poi ho capito che lasciavano il tempo che trovavano, e me le sono fatte scivolare addosso. Siamo una grande famiglia adesso e devo pensare a tutti quelli che lavorano con me; non posso farmi distrarre da questi discorsi».
Il nostro pensiero? Non ci addentriamo nel dettaglio tecnico, resta il fatto che evoluzione e novità fanno rima con sperimentazione e tentativi; e la dialettica con cui ci si approccia ad argomenti di questo genere dovrebbe seguire più il lessico della curiosità e della scoperta.
Si discute e poi ognuno è libero di costruirsi un’opinione; perché senza approfondimento non c’è crescita. Ma forse Enrico deve ormai accettarlo: oggi più di ieri e meno di domani il suo status sta diventando quello di un riferimento per il settore (non solo a Torino), e quando parla sempre più gente lo ascolta. In attesa del prossimo incontro, una breve suggestione per il futuro: «Il sogno vicino è consolidare quello che abbiamo creato, è la prima necessità. Poi un giorno vorrei tornare anche alla pizza tonda, chissà…».
Una pizza alla romana con impasto ad alta idratazione e lunga lievitazione che ne garantisce digeribilità e consistenza inconfondibile. La nostra pizza è croccante e morbida allo stesso tempo.
Il claim di Tellia è #CroccanteMorbidezza, un ossimoro appunto, che ben descrive l’equilibrio che Enrico Murdocco, ideatore di Tellia, è riuscito a ricreare nella sua pizza. Nel 2020 la sua Polpo era stata premiata come migliore pizza al taglio d’Italia dal Gambero Rosso. Tellia è in via San Tommaso, in corso Sebastopoli e oggi anche con il Lab in via Maria Vittoria 20.
TELLIA
Via San Tommaso, 27/C – Torino
Tel. 011.4506032
Corso Sebastopoli, 241 – Torino
Tel. 011.2422152
LAB
Via Maria Vittoria, 20 – Torino
Tel. 011.2481776
Instagram: telliatorino
(foto TELLIA)
(Servizio publiredazionale)