Home > Food > Food Partners > Che trionfo l’autunno alla Trattoria della Posta!
L’autunno è uno stato mentale, né bianco né nero, con i suoi pro e i contro, e lo rivediamo, ogni anno, in tante diverse “fotografie”. L’autunno nelle poesie e nei racconti dei narratori piemontesi, da Pavese agli altri. L’autunno negli aneddoti del padre di Enzo Monticone che ci racconta di quando andava a prendere i formaggi da margari mezzi eremiti di montagna, parecchi anni fa. L’autunno nel profumo dei funghi fritti, nella “bagna” fatta solo a novembre, nei profumi delle salse colorate poste accanto al bollito misto – quello vero, da trattoria vera, con le tovaglie a quadri. L’autunno nelle giacche appese agli appendiabiti e nelle foglie che i bambini a scuola incollano sui fogli (so che qualcuno lo fa ancora). Tante diverse immagini di una stagione affascinantissima.
I miei colori dell’autunno non sono colori: sono immagini e ricordi d’olfatto, gusti mai dimenticati e racconti da rimettere in tavola. A fianco al Barbera. Sfumature d’autunno personali eppure condivise sicuramente con moltissima gente: le ritrovo tutte insieme in un posto solo, che è sia cult sia casa, e fortunatamente si trova a Torino: la Trattoria della Posta.
La Trattoria della Posta vive nell’autunno forse la sua stagione più stimolante e ricca, perché la natura in questo periodo dell’anno è particolarmente generosa… Mio nonno ha sempre mangiato con piacere tutto l’anno, ma per lui l’autunno ha sempre avuto una marcia in più. Ci sono i funghi prima, il primo freddo che porta a mangiare “caldo”, un’esplosione di verdure, che poi sono quelle che, crude e cotte, ritroviamo in quell’abbecedario che è la bagna cauda piemontese. Qui alla Posta la mettono a tavola solo a novembre, per il weekend, ed è subito rito collettivo atteso un anno intero. Ce lo conferma Enzo: «Un tempo la bagna era di mercoledì, oggi per ovvie ragioni non può più essere così. Venerdì e il fine settimana sono i giorni designati, e noi ci adattiamo. Le abitudini cambiano, fa piacere vedere però che tanti hanno voglia di provare o recuperare certi gusti che fanno comunque parte della nostra storia». La Trattoria della Posta è veramente il luogo adatto per intraprendere un tour culturale nella storia della ristorazione cittadina, d’altronde Enzo è la terza generazione dei Monticone, che da più di settant’anni, portano avanti la loro idea di cucina. Una cucina che un tempo era solo da “merenda” mentre oggi si è trasformata in un bel riferimento cittadino e non solo, con gli agnolotti (iconici) portati anche tempo fa nella cucina di uno chef stellato. Studio Aperto MAG è venuto qui questa estate, a raccontare uno degli ultimi alfieri di questo tipo di ristorazione, e Beppe Gandolfo, un affettuoso narratore del nostro Piemonte, ha scritto a riguardo: «Sono tornato alla Trattoria della Posta di strada Mongreno dopo più di 30 anni. E che sorpresa: nulla è cambiato, pare che il tempo si sia fermato. E lo dico a mo’ di complimento».
Tutti i prodotti arrivano freschi dalla cascina dei MonticoneCerto la ruota di formaggi che tanta fama ha donato alla Posta, non è più quella di un tempo: anni diversi, stomaci diversi. Però, appunto, tutto il resto sembra rimasto uguale.
Abbiamo potuto assaggiare la panna cotta (celestiale, unica, vera, personalmente una delle più buone di sempre) perché Enzo aveva trovato voglia e tempo per farla. Il coniglio con le verdure c’è quando la zia di Enzo prende in mano la situazione, e così via. Gli antipasti caldi e freddi però ci sono sempre, al massimo variano un po’: vitello tonnato, salame cotto, ricotta con la conserva, palline di formaggio, frittata, acciughe…
Stesso discorso per i già citati agnolotti, semplicemente imprescindibili. E poi le tagliatelle con i funghi, gli gnocchi al Castelmagno, sua santità il bollito misto (lui sì, di stagione), il brasato, la torta di nocciole e potremmo andare avanti parecchio.
Praticamente tutti i prodotti arrivano freschi dalla cascina dei Monticone o da partner di fiducia (oggi si dice così); ed Enzo & Co. poi fanno le marmellate, il gelato, imbottigliano il vino, si prendono cura dei formaggi…
Il tutto since ’51. Storie, suggestioni, emozioni da tavola: l’autunno è proprio il momento giusto per riappropriarsene. Scriveva il filosofo, saggista, aforista Emil Cioran: «Camminare in un bosco tra due siepi di felci illuminate dall’autunno: questo sì che è un trionfo. Che cosa sono a paragone le lodi e le ovazioni». Parafrasando: ritrovare il profumo del brodo vero e del vino buono, e del vociare di una bella compagnia. Che cosa sono a paragone le lodi e le ovazioni? Lasciamole a chi si è dimenticato il piacere di stare a tavola in posti come la Trattoria della Posta, specie in autunno.
La Trattoria della Posta è veramente il luogo adatto per intraprendere un tour culturale nella storia della ristorazione cittadina, d’altronde Enzo è la terza generazione dei Monticone, che da più di settant’anni, portano avanti la loro idea di cucina.
La famiglia Monticone è proprietaria della Trattoria della Posta dal 1951 e ne porta avanti antiche tradizioni e buoni piatti piemontesi all’insegna della genuinità.
TRATTORIA DELLA POSTA
Strada Comunale di Mongreno, 16 – Torino
Tel. 011.8980193
Facebook: Trattoria della Posta Torino
Instagram: trattoriadellapostatorino
(foto FRANCO BORRELLI e MARCO CARULLI)
(Servizio publiredazionale)