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Mangiare (e bere) in San Salvario

4 posti che (forse) non conoscete

di Francesco Valdivia

MA QUANTA OFFERTA ENOGASTRONOMICA ESISTE IN SAN SALVARIO? TANTISSIMA. MOLTI LOCALI SONO CONOSCIUTISSIMI, ALTRI MENO. ORIENTARSI NON È SEMPRE FACILE. ECCO 4 SUGGERIMENTI POCO “MAINSTREAM” PER VOI

San Salvario: uno dei “santi” più amati e controversi di Torino (insieme a San Simone). Uno dei vertici del triangolo della movida torinese (San Salvario, Santa Giulia, Quadrilatero).

Per giocare un po', vi proponiamo una mini lista di consigli: 4 posti per mangiare (o piluccare) e bere in Sansa, che (forse) non conoscevate. E se li conoscete, avete ovviamente tutta la nostra stima.

Negli anni “Sansa” è cambiato, e anche parecchio. Dal grande calderone di movimento (condito da non poche polemiche) che era anni fa, oggi, a nostro parere, è un quartiere sempre più simile a tanti che si possono vedere in giro per l’Europa, da Londra a Bruxelles (vedi posticini come Marolles). San Salvario oggi non è solo confusione (come vorrebbero i suoi detrattori), certo ha i suoi angoli “critici”, ma è multiculturalità, locali divertenti, ristoranti super interessanti, aperitivi tra i migliori di Torino, enoteche da favola, torrefazioni, panifici “bomboniere” e tanto altro. È quel posto in cui mangiare kebab, cicchetti veneti, gyoza, ceviche, gyros, pizza napoletana, smashed burger, vitello tonnato, burritos, arepas ripiene.

Siamo sicuri che a ogni torinese, citando queste pietanze, vengano in mente per San Salvario posti diversi a cui affidarsi. Noi oggi, per giocare un po’, vi proponiamo una mini lista di consigli: 4 posti per mangiare (o piluccare) e bere in Sansa, che (forse) non conoscevate. E se li conoscete, avete ovviamente tutta la nostra stima.

2018 Bar (corner 23)

Iniziamo probabilmente con uno dei meno conosciuti. Ci troviamo in via Goito angolo via S. Pio V (ecco il corner), e già il nome è tutto un programma: risulta decisamente ambiguo, come un po’ tutto questo posto. Proviamo a riassumerlo rapidamente: saliamo tre gradini e ci catapultiamo in una sorta di trattoria cinese bella autentica, con i tavoloni di legno e un corgi (sì, il cane) che ci guarda. La frequentazione è così assortita: gastronauti, hipster e cinesi (che è sempre un ottimo indicatore). Il menù è ampio ed è tutto ciò che di più distante esiste da un “classico” ristorante cinese in Italia: qui si assaggiano i sapori veri di una nazione sconfinata e diversissima gastronomicamente nei suoi territori. Noi consigliamo assolutamente gli spiedini (c’è un’intera sezione), le costine (di ogni genere), le paste fresche in brodo. Per i curiosi esploratori del gusto questo posto è da mettere in wish-list.

Via Goito, 4/F – Torino


ISOLA

Proseguiamo su via Goito. Il nome completo è ISOLA Bar con cucina, vini naturali, e dice abbastanza tutto. Da ISOLA a tavola ci si diverte, perché la cucina ama giocare, cambia, evolve, studia proposte nuove e fa da spalla a una proposta di vini veri protagonisti: una scaffalata che non è facile trovare altrove. Naturali sì, ma scelti per bene, e per chi ama curiosare nell’universo del vino “nuovo”, questa enoteca con cucina è assolutamente da provare. Nessun uomo è un’isola è un modo di dire, una frase da una poesia di John Donne che ormai fa parte del nostro parlato, e il significato è molto chiaro: da soli non si può. Ci completiamo, a vicenda, con le buone emozioni, con i pregi e difetti nostri e altrui, con le cose che ci mancano, i sogni e le esperienze che non immaginavamo; con una buona bottiglia di vino e un bel crostino colorato. Come si fa qui, da Isola.

Via Goito, 15 – Torino


Faki San Salvario

Nel nome porta il suo quartiere, San Salvario, di cui riesce a coniugare anima “antica” e contemporanea. Faki è una bella novità del panorama dei locali di Torino, perché sa essere ideale per un after-dinner “movimentato” e allo stesso tempo smart e internazionale nell’aperitivo e nella cena. Quello che ci ha stupito di questa giovane iniziativa è appunto la ricerca della qualità nei cocktail e nel menù (tra popcorn di pollo, crostoni di Bra con avocado e cipolla caramellata, ribs BBQ con verdure ghiacciate…). Faki non fa troppe cose (less is more), ma le fa bene. Con quel pizzico di coraggio e follia che la gioventù garantisce. Dopo un periodo alla ricerca della propria identità, possiamo dire che oggi Faki ha finalmente le spalle larghe. Lietissima nota nella “nuova” San Salvario.

Via Sant’Anselmo, 38 – Torino


Gallina 2

Chiudiamo con il locale della lista che forse è più conosciuto. O meglio, il primo punto firmato Gallina (a Porta Palazzo) è senza tanti giri di parole un must che tutti i torinesi conoscono. Ora l’avventura continua, in San Salvario (dopo l’esperienza de La Gallina Scannata), con un bel ristorante in via Baretti. La formula è la solita, vincente: piatti di pesce semplici ma di assoluta qualità, e prezzi alla portata di ogni tasca. Gallina ha dimostrato alla città che si può mangiare pesce bene senza spendere troppo. Un format semplice direte voi, e avete ragione, logico e per questo geniale. Dopo neanche un anno di attività il giudizio è abbastanza un plebiscito (prevedibile ma certamente non scontato): recensioni super positive, dal “popolo” e dalla critica. Sempre una sicurezza, anche in Sansa.

Via Baretti, 25 – Torino