«La responsabilità della politica è avere una visione, oltre che agire nella contingenza. Per Torino questo significa un piano che guardi almeno ai prossimi dieci anni, un patto per la Torino del 2030. Le amministrazioni del passato questa lungimiranza l’hanno avuta, ma è un ciclo che si è concluso. Servono energie e progetti nuovi, adeguati ai tempi che viviamo, ma che restituiscano a Torino il primato di città-laboratorio. In primis, nessuna città moderna può prescindere dalla conversione ecologica del modello di sviluppo.
Un patto tra la politica, la ricerca, l’impresa e la cultura alla base del futuro sviluppo della città
Non è un punto programmatico, ma la cornice in cui inserire tutto il resto. Prima della crisi coronavirus, la centralità del Green New Deal europeo era stata riconosciuta universalmente, anche per aggiornare il concetto di smart city. Nulla di astratto, e faccio due esempi immediatamente comprensibili di un modello ‘green’: le operazioni guidate dagli atenei sul Manufacturing Center a Mirafiori e il polo dell’Aerospazio in corso Marche.
Per centrare un obiettivo come questo è necessaria un’alleanza tra la politica e le migliori energie in città. Non parlo né di candidature né di tattiche di breve periodo, ma di patto tra la politica, la ricerca, l’impresa e la cultura. Su queste basi possiamo costruire≫.
Anna Rossomando
Vicepresidente del Senato, è nata nel 1963 a Torino, città in cui vive. Nel 1989 si è laureata in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Torino, per poi diventare avvocato penalista. Consigliera comunale a Torino dal 1998 al 2006, è stata eletta deputata per la prima volta nel 2008 e, successivamente, nel 2013. Senatrice dal 2018, eletta nella circoscrizione Piemonte nelle liste del PD, è membro della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, della 10ª Commissione permanente (Industria, commercio, turismo) e del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa. È presidente della Commissione sull’oblio del Consiglio di Presidenza del Senato.
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