Torino, autunno 2018
L’impegno delle donne nel settore vitivinicolo non è certo una novità, anche e, direi soprattutto, nel nostro paese. L’Associazione Le Donne del Vino, che le riunisce e rappresenta, è una grande e attiva associazione femminile mondiale del settore enologico, che ha aperto la strada ad altre associazioni di donne impegnate in diversi comparti economici, con un format basato sull’inclusione dell’intera filiera, da chi produce uva a chi fa vino, a chi scrive, vende, serve le bottiglie. L’associazione, nata nel 1988, oggi conta più di 750 associate e gode di una notevole reputazione sia in Italia che all’estero, riunendo produttrici, vignaiole, ristoratrici, enotecarie e giornaliste del settore. Tra di esse non si può non citare Donatella Cinelli Colombini, senese, produttrice di Brunello di Montalcino e docente di Turismo del vino. E non è la sola donna del vino.
L’associazione Le Donne del Vino oggi conta più di 750 associate e gode di una notevole reputazione sia in Italia che all’estero, riunendo produttrici, vignaiole, ristoratrici, enotecarie e giornaliste del settore
Che dire, infatti, di Dora Marchi, che del vino conosce ogni aroma e segreto e nei modernissimi laboratori di Enosis Meraviglia, e in giro per il mondo, continua a scoprire e riscoprire varietà autoctone? Anche la storica azienda vinicola Oddero di La Morra fa la sua parte, con Maria Cristina e Isabella che continuano con passione la tradizione famigliare; o di Joanne Harris, l’autrice di ‘Chocolat’, che in ‘Vino, patate e mele rosse’ (‘Blackberry Wine’, in lingua originale) racconta la storia di un giovane scrittore inglese che, alle prese con un libro che non decolla e un rapporto amoroso in crisi, decide di abbandonare Londra per trasferirsi in un paesino del sud della Francia? In questo libro c’è un narratore particolare, una bottiglia di vino che racconta quello che le succede intorno. Chi non conosce Santa Vittoria d’Alba, resa famosa, oltre che dai suoi vini, dall’avere ospitato nel 1969 le scene del film ‘Il segreto di Santa Vittoria, di Stanley Kramer, con Anthony Quinn e Anna Magnani? Cuore del Roero, con i suoi vigneti curatissimi Santa Vittoria offre ai turisti panorami mozzafiato. Ebbene, anche qui si celano tante donne del vino.
Nella Cascina Valle Spinzo, una tenuta appartenuta prima ai Visconti e poi nell’800 ai Savoia, dove il tempo sembra essersi fermato, si sta da qualche anno vivendo un’‘onda rosa’ travolgente: ben quattro donne, infatti, hanno scelto di lavorarvi, portandovi creatività, dedizione, competenza e allegria. Prima Annalisa, sposando Andrea Rabino, figlio di Tommaso, e poi le tre figlie di Andrea e Annalisa, Francesca, Chiara e Agnese, di età compresa tra i venti e i trent’anni: cresciute in un tale ambiente, cosa potevano fare se non occuparsi di vino? E lo fanno alla loro maniera. Dopo studi in ambito diverso, chi in campo tecnico, chi nel settore umanistico, si dedicano ad aspetti colturali, vinificazione, comunicazione e vendita. Anch’esse, come le tante donne che si occupano di vino, portano nel loro lavoro allegria, creatività e innovazione, senza peraltro tradire la tradizione. C’è più che mai fermento nel mondo del vino, ed è un fermento rosa.