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Torino, Inverno 2023
La nostra città sta ospitando la bellissima mostra dedicata a Tim Burton al Museo del Cinema. La mia deformazione professionale mi porta a ricordarvi la bellissima e indimenticabile scena di Big Fish, film del regista del 2003, ambientata in un campo di narcisi. In Big Fish infatti Edward (da giovane Ewan McGregor) conquista la donna della sua vita, Sandra, non con un semplice e banale mazzo di fiori, ma facendole trovare sotto la finestra un intero campo di narcisi. La magnifica distesa gialla di fiori regala allo spettatore un colpo d’occhio indimenticabile. Il narciso appartiene alla famiglia delle Amarillidacee ed è originario dell’area mediterranea. Il nome deriverebbe, secondo i più, dal greco narkào (“stordire”) a causa del suo profumo, inebriante come un narcotico. Secondo altri, invece, deriverebbe dalla parola persiana (che si pronuncia narghes) che indica proprio questo fiore.
Ovidio ne Le metamorfosi racconta di un giovane affascinante, Narciso appunto, che rifiutava ogni avance, vantandosi della sua bellezza
Alcune specie di narciso, come il Narcissus poeticus (fior di maggio) e il Narcissus pseudonarcissus (trombone) sono spontanee in Italia. Qui mi soffermo su alcune curiosità. Anzitutto non tutti sanno che i bulbi dei narcisi (ma anche le foglie) contengono un alcaloide molto velenoso che, se ingerito, provoca disturbi neuronali e infiammazioni gastriche negli animali al pascolo o nell’uomo che, se non presi in tempo, possono rivelarsi fatali. A chi verrà mai in mente di mangiare un bulbo di narciso – direte voi – ma il problema in realtà sussiste perché i bulbi di narciso possono essere scambiati per cipolle. A questo splendido fiore, largamente utilizzato anche per ricavare essenze pregiate, è legata la leggenda di Narciso, di cui esistono varie versioni. Ovidio ne Le metamorfosi racconta di un giovane affascinante, Narciso appunto, che rifiutava ogni avance, vantandosi della sua bellezza. Un giorno però un’amante, dopo un rifiuto, si rivolse a Nemesi (dea della vendetta), che punì il giovane facendolo innamorare della propria immagine riflessa nell’acqua, impossibile quindi da afferrare. Il giovane si lasciò morire per il dolore e, al posto del cadavere, le Naiadi e le Driadi trovarono uno splendido fiore che chiamarono narciso. Da questa leggenda deriva il termine “narcisista”, usato per indicare una persona vanitosa ed eccessivamente compiaciuta di sé. Ma mi fermo qui, perché non voglio invadere i campi di Walter Comello! Per finire ricordo che il narciso, oltre a rappresentare sicurezza e autostima, trasmette anche speranza per il futuro, essendo uno dei primi fiori a germogliare dopo il gelo invernale. In Cina il narciso ha un significato molto positivo e rappresenta l’augurio di buona fortuna, personale e professionale, per il nuovo anno, poiché la sua fioritura coincide con il capodanno cinese. E, allora, buon anno e buona fortuna a tutti!