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Dalle ATP Finals al Recovery Plan: nuove opportunità per la categoria degli architetti a beneficio della comunità, a partire dalla riconversione di beni dismessi anche in termini di temporary use
Torino, primavera 2021
Le ATP Finals rappresentano una vetrina e un’importante opportunità per Torino: come è stato per le Olimpiadi del 2006, si tratta di un evento capace di attrarre visitatori e di far parlare della città a un pubblico internazionale. Dal punto di vista dell’investimento a livello architettonico e strutturale, invece, sarà importante progettare delle infrastrutture che possano essere riutilizzate in futuro, come è stato in parte per il Palasport Olimpico, e in questo senso sarebbe opportuno non costruire delle cattedrali nel deserto ma investire su strutture flessibili, anche in termini di temporary use. Il temporary use, oltretutto, è inserito anche nei principi dell’attuale revisione del piano regolatore.
In tema di opportunità, grazie al Recovery Plan, gli architetti potrebbero inoltre intercettare il processo economico utile a cogliere nuove opportunità di lavoro e offrire alla comunità nuove prospettive, attivando procedure di qualità, nello specifico per quel che riguarda le infrastrutture, la riconversione ecologica e l’innovazione. Entrando nel settennio 2021- 2027 l’auspicio è di poter intercettare i fondi europei per progettare città del futuro. Un’ulteriore opportunità è identificabile con le Universiadi, la kermesse riservata agli atleti iscritti agli atenei di tutto il mondo e che vorremmo a Torino e in Piemonte nel 2025. In questo senso è auspicabile che la categoria degli architetti possa sedersi a un tavolo di discussione con gli enti che detengono grandi patrimoni immobiliari da riqualificare, per sondare nuove riconversioni di edifici e infrastrutture attualmente dismessi che potrebbero tornare ad avere nuova vita, con un grande beneficio per i cittadini.
Un esempio positivo di riconversione è quello che si può attivare attraverso i concorsi di progettazione, con procedure di qualità e sistemi snelli e trasparenti per selezionare le idee migliori. Un altro esempio di successo è Reinventing Cities, la gara internazionale che ha visto grandi investitori scegliere di puntare sul nostro territorio, cambiando lo scenario urbano in chiave innovativa, carbon free e resiliente. Inoltre, con l’attivazione di format illuminati – come è stato recentemente con il festival dell’architettura di Torino Bottom Up! – tramite il processo di crowdfunding dal basso e grazie alla sinergia di tutti, dal pubblico al privato, la nostra città vedrà fiorire nuove aree che saranno oggetto di rigenerazione urbana.
La voglia di ripartire a costruire e pianificare una trasformazione profonda del tessuto a livello urbanistico e sociale è tangibile, mossa dal desiderio di migliorare la qualità architettonica, sociale e culturale delle nostre città.
MASSIMO GIUNTOLI
Libero professionista, è presidente del Gruppo Torino progetti e opera nel settore sicurezza e prevenzione per committenze pubbliche e private. E inoltre coordinatore e responsabile dell'Ufficio Ambiente di alcune associazioni di categoria ed è coordinatore tecnico del Dipartimento di Interior Design e docente di Ergonomia per il Corso di Laurea di livello dello IAAD di Torino. Dal 23 marzo 2016 è presidente dell'Ordine degli Architetti di Torino.