Lasciando da parte il fattore sponsor, che attualmente è Nitto (da qui Nitto ATP Finals), il torneo che vedremo in scena a novembre sul campo del nostro PalaAlpitour ha cambiato nella sua storia ben cinque denominazioni, a partire dalla sua fondazione e da quel Masters Grand Prix che nel 1970 fu subito Pepsi-Cola Masters di Tokyo, per la prima edizione; con lo sponsor particolarmente abbiente che copriva le ansie di Jack Kramer, ex giocatore e principale promoter del nuovo torneo. Divenne nel 1990 ATP Tour World Championships, nel 2000 Tennis Masters Cup, nel 2009 ATP World Tour Finals e poi, finalmente, dal 2017 vige la corrente denominazione, personalmente più asciutta e intuitiva.
Il torneo riunisce i migliori otto tennisti del circuito ATP, sia nel singolo che nel doppio, e, per importanza, si pone al di sotto solamente delle quattro prove del Grande Slam, con un montepremi decisamente ricco.
La prima edizione, in Giappone, fu vinta dall’iconico Stan Smith e l’ultima, a Londra, se l’è aggiudicata il russo Daniil Medvedev; mentre il record di vittorie totali va al re svizzero Roger Federer (sette), e a Novak Djokovic per quelle consecutive (quattro).
Vige la formula del girone all’italiana, dagli otto partecipanti si ottengono due raggruppamenti in cui ognuno sfida gli altri. Vincere significa totalizzare un punto e alla fine i primi due classificati di ogni girone si qualificano per le semifinali, che saranno poi incrociate come di consuetudine: il primo del girone A contro il secondo di quello B, e poi di conseguenza.
Il PalaAlpitour, accanto allo stadio Olimpico Grande Torino, ospiterà le Finals. Realizzato per i Giochi olimpici invernali del 2006, progettato dall’architetto giapponese Arata Isozaki, insieme all’italiano Pier Paolo Maggiora, è la più grande struttura sportiva coperta d’Italia, con una capacità di quasi quindicimila posti a sedere.
Adriano Panatta, Corrado Barazzutti e Matteo Berrettini sono gli unici italiani ad aver partecipato in singolo alle ATP Finals da quando esistono, ma solo Berrettini è riuscito nell’impresa di vincere un match delle Finals (nel 2019). Menzione speciale va anche al duo Fognini-Bolelli, che nel 2015, a Londra, si tolse una grande soddisfazione vincendo contro la coppia Bopanna-Mergea, e firmando così il primo successo azzurro alle Finals fino ad allora.
Per l’edizione di Torino 2021 delle Finals incrociamo tutti le dita, nella speranza di vedere un italiano sul campo di gioco, magari il giovane veterano Matteo Berrettini o la nuova stella Jannik Sinner, più complicati Fabio Fognini e Lorenzo Sonego, ma mai dire mai…