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Torino, primavera 2021
Che autunno ci aspetta! A ottobre una grande abbuffata di libri con la XXXIII edizione del Salone del Libro e poi a novembre una scorpacciata di sport con la I edizione torinese delle ATP Finals. Sotto il cielo di Torino si alterneranno a dormire prima le migliori menti del mondo e poi gli otto migliori tennisti. Due straordinarie occasioni che, speriamo, potranno essere godute anche dal vivo e non soltanto filtrate dallo schermo dei televisori, dei computer o di qualsivoglia altro device. Ma le parole e lo sport, apparentemente così distanti, si sono spesso incrociati. Al di là degli straordinari cantori di epiche imprese, quali Gianni Brera e Gianni Mura o Candido Cannavò e Giovanni Arpino, oppure di lievi e spiritosi cronisti, Beppe Viola su tutti, quanti libri incredibili ruotano intorno allo sport e, in particolare, a quegli sport che non possono prescindere da una pallina, una palla o un pallone. Volendo iniziare proprio dal tennis, come non ricordare ‘Open’, la straordinaria biografia di Andre Agassi, uno dei più grandi artisti della racchetta di tutti i tempi.
E ‘Open’ è uno dei più appassionati libri ‘contro’ lo sport che siano mai stati scritti da un atleta. Non è quindi soltanto un memoir, ma un vero e proprio racconto di formazione di grandissima profondità. E le ultime tre pagine valgono il libro intero: leggere per credere. Non meno appassionante il ritratto che Roland Lazenby ci offre dell’‘arcangelo dei canestri’ nel suo ‘Michael Jordan, la vita’. Un uomo venuto da un altro pianeta il cui stile fu imitato da milioni di ragazzi che sognavano di essere ‘like Mike’: ‘Air Jordan’ era qualcosa di mai visto prima, un prodigio di una nuova epoca. Tra milioni di persone che avevano giocato a basket, lui era l’unico in grado di ‘volare’. E per venire al pallone più popolare, quello del calcio, un posto speciale occupa ‘Socrates.
Se c’è qualcosa che accomuna i libri e lo sport è di non saziare mai. Ogni pagina, ogni partita sono l’anticamera per quella successiva. Al finale del libro, alla finale del torneo si accompagna sempre l’amarezza di doverli abbandonare
‘L’immortalità della rivolta’ di Marco Gnaccolini e Cosimo Miorelli. Non esattamente un graphic novel, ma uno splendido libro illustrato. Socrates ha saputo fare della propria vita un esempio per tutti coloro che, sotto la dittatura militare brasiliana, aspiravano a un futuro di giustizia e uguaglianza. Quando lo sport diventa un mezzo per esprimere un’identità, per promuovere valori, acquista il suo più alto significato. E poi ‘La mia storia’ di Jonah Lomu: l’autobiografia di un fenomeno. Non ci sono mai stati giocatori di rugby come lui. E non importa che sia stato l’ala più veloce di questo sport; o che abbia segnato più mete di chiunque altro; o che sia stato un difensore eccezionale.
Lomu è oltre queste considerazioni, un uomo che ha trasceso il gioco del rugby per diventare un’icona dello sport. E per finire, ‘La regola del 9. Come sono diventato mister secolo’: l’autobiografia di Lorenzo Bernardi, l’uomo che ha portato la nazionale italiana di volley a vincere due Mondiali consecutivi fino a essere riconosciuto come il miglior giocatore del XX secolo. Tutto questo reso possibile dalla consapevolezza che avere talento non è sufficiente se non si ha il desiderio costante di migliorarsi e la capacità di rialzarsi subito quando si cade. ‘La regola del 9’ è il racconto di come si può, per tutta una vita, impegnarsi a dare sempre il massimo, senza mai dimenticare che è il gioco di squadra quello che fa la differenza.
E l’augurio, per quest’autunno, è di lasciarsi incantare dalle gesta dei tennisti, lasciando che il cuore e l’anima, ancora una volta, si riempiano di parole. Se c’è qualcosa che accomuna i libri e lo sport è di non saziare mai. Ogni pagina, ogni partita, ogni capitolo, ogni torneo sono l’anticamera per quelli successivi. Al finale del libro, alla finale del torneo si accompagna sempre l’amarezza di doverli abbandonare. E non vedi l’ora di ricominciare.