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Torino, Inverno 2022
– Mamma?
– Sì?
– Gli scriviamo?
– Perché?
– Non so… Forse così tutto diventa reale.
O almeno qualcosa.
– Buona idea, amore.
Caro… non hai ancora un nome, in effetti. A volte qualcuno te lo dà dopo il tuo passaggio, come un’etichetta, o ti affibbia un elenco di fatti e misfatti, come se ne fossi responsabile. In realtà nulla accade per merito o colpa tua, ne siamo consapevoli sia io, sia mia mamma e tante altre persone. Questo te lo scrivo per rassicurarti e toglierti l’ansia da prestazione. Detto ciò, tutti ci aspettiamo grandi cose da te. Uffa, scusa, di sicuro così ti agiti. Ma non lo facciamo apposta ad avere delle aspettative: malgrado tutto siamo sempre pieni di speranza e quando stai per arrivare ci batte forte il cuore, come quando sulla giostra devi acchiappare il pennacchio per vincere un giro gratis che ti godi il doppio.
– Ricomincio, mamma? Forse lo sto mettendo in difficoltà…
– No, amore, non sarà questa letterina a metterlo in difficoltà. Anzi. Andiamo avanti.
Allora: seguendo i tuoi ritmi… 12×30 e 30:7 e 7×24 e 24:60 e 60… mi fermo qui, inutile accanirsi con le cifre. Dovremo piuttosto prenderci cura di te, per far sì che tu sia bello. Dovremo aiutarti a preservare la natura che avrai a disposizione, la tua capacità di variare le stagioni, a cui nessun altro come te sa dare colori così diversi, verde e rosso, arancione e giallo e marrone, bianco, viola trasparente… anche se da un po’ di tempo i tuoi predecessori mischiano le stagioni e i colori come un pittore daltonico.
– Non so se lasciarla questa frase, mamma. Ormai è chiaro che in realtà siamo noi a essere miopi…
– Arriviamo alla fine, piccola. Poi rileggiamo e in caso correggiamo.
Incontri, scoperte, idee luminose e colpi di fulmine: tutto sarà benvenuto. Ci offrirai tante possibilità e ricchezze da cogliere, allevare, custodire e condividere
Sappiamo tutti che sarai unico, irripetibile, nessuno mai è stato o sarà come te. A volte, anziché migliorare, somigli a uno che ti ha preceduto, ma questo non è a causa tua: vuol dire che qualcuno di noi non ha provato a evolversi e si è accontentato di ripetere qualcosa di già sperimentato, che funzioni o no, perché cambiare non è sempre facile. O perché economicamente non conviene. Ma non vogliamo fare polemica o parlarti di sociologia, antropologia, economia, etica… Questa è una lettera di benvenuto, di auguri, piena di gioia. Incontri, scoperte, idee luminose e colpi di fulmine: tutto sarà benvenuto. Ci offrirai tante possibilità e ricchezze da cogliere, allevare, custodire e condividere. Ti chiederemo amore, acqua, aria, neve, pace, salute, amicizia e cibo anche per l’anima e per i cuori e i cervelli… Ne hai bisogno anche tu, per non sentirti oppresso e non opprimere, per non vedere spargimenti di sangue, non ne ha bisogno nessuno e tu di sicuro preferirai essere ricordato per qualcos’altro.
Torino, il suo Duomo che guarda il cielo e il Po meraviglioso che scorre verso il suo orizzonte ti accoglieranno con vivacità, insieme a tutti noi che allungheremo i cuori verso di te. Ti confideremo segreti e timori. Saprai attenuare dubbi, rumori, dolori. Condivideremo con te aspettative e speranze. Giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto camminerai su nuvole di desideri soffici come i sogni più belli. Sarai circondato e sollevato dall’energia che ognuno di noi metterà nel realizzarli. Di sicuro prima della tua partenza in tanti saremo riusciti in imprese piccole o titaniche e ad amarci meglio, o magari di più. Buon anno, caro 2023. Intanto ti diamo il numero che ti spetta, poi starà alla nostra intelligenza e volontà renderti piacevole, vivo, migliore. Almeno per qualcosa. Firmato: una Mamma e una Figlia a Torino, nel dicembre 2022, pensando all’anno che verrà.