«Impresa. Innovazione. Ambiente. Formazione. Cultura. Welfare. È intorno a questi sei pilastri che la Città di Torino dovrà ancorarsi per sviluppare il suo futuro. Viviamo un tempo di profondi cambiamenti e, quando la direzione verso la Torino di domani sembrava marcata, l’emergenza COVID-19 ha segnato un inevitabile rallentamento che, però, non può e non deve essere una battuta di arresto.
Impresa, innovazione, ambiente, formazione, cultura, welfare. I sei pilastri per una Torino ricca di opportunità
Stiamo lavorando a una Torino che torni a vedere nelle sue eccellenze e nella sua capacità produttiva colonne su cui fondare una ripartenza socio-economica. Tuttavia, i tempi sono cambiati e cambieranno ancora molto velocemente. Oggi il tema per chi governa credo si possa sintetizzare in una semplice scelta: governare il cambiamento o farsi governare. Torino deve necessariamente seguire la prima via. Per questo, quando si parla di impresa e innovazione, è necessario riempire di senso queste parole affinché non rimangano vuote. E per farlo servono i valori.
La difesa dell’ambiente, la comunità come realtà partecipata, mutevole e al servizio di ognuno, i diritti, l’equità e la giustizia sociale. Solo per fare degli esempi. Da qui è necessario partire. Forse ripartire. Per una Torino che sappia davvero guardare al futuro e che sia ricca di opportunità per tutte e tutti».
Chiara Appendino
36 anni. Si laurea in Economia e Commercio all’Università Bocconi di Milano. Subito dopo intraprende una carriera nel controllo di gestione, prima in Juventus e poi in una realtà più piccola. L’attenzione per il suo territorio e per la ‘cosa pubblica’ l’ha spinta a iniziare un percorso di attivismo politico, che si è trasformato ben presto in un impegno concreto. Nel 2011 è stata eletta con il Movimento 5 Stelle nel Consiglio comunale di Torino, città della quale è sindaca dal 2016, tuttora in carica.
Torino Magazine Speciale 2020.
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