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#iosonotorino

di Ernesto Olivero

«Rivedere le nostre scelte e pensare al prossimo»

«Credo che il SERMIG non sarebbe stato lo stesso senza Torino. La città, con le sue risorse e contraddizioni, ci ha cambiato, ci ha interpellato, ci ha portato a inventare risposte sempre nuove alle tante situazioni che hanno bussato alla nostra porta. Di Torino amo la capacità di ricomporre fratture e problemi. Siamo alla vigilia di mesi difficili.

Emblema del SERMIG, chi meglio di Ernesto Olivero può raccontare la Torino dei poveri e degli emarginati?

Dall’osservatorio dell’Arsenale della Pace stiamo già vedendo la povertà che cresce, la sofferenza spesso nascosta, la fatica di tante persone. Per questo sogno una Torino capace di farsi carico ancora di più degli ultimi. Una Torino solidale, creativa, disposta a far incontrare generazioni diverse, italiani e stranieri, chi può donare e chi e in difficoltà.

Abbiamo bisogno di ripartire insieme, di riqualificare i quartieri più difficili, di non aver paura di metterci in gioco. In tutti questi anni abbiamo capito che la pace non è un ideale astratto, ma scelte di vita concrete. E quello che auguro a tutti i miei concittadini: entriamo davvero in una mentalità nuova≫.

 

 

Ernesto Olivero

Nato nel 1940, è sposato e ha tre figli. Ex bancario, è da sempre impegnato al fianco di poveri ed emarginati. Nel 1964, insieme alla moglie Maria Cerrato, ha fondato il SERMIG (Servizio Missionario Giovani) e, al suo interno, ha dato vita alla Fraternità della Speranza: persone consacrate, ragazzi, famiglie che si dedicano a tempo pieno al servizio dei poveri e dei giovani. Dal 1983 la Fraternità della Speranza ha sede nel vecchio Arsenale Militare di Torino, ridenominato Arsenale della Pace, cui si sono affiancati l’Arsenale della Speranza a San Paolo in Brasile, l’Arsenale dell’Incontro a Madaba in Giordania e l’Arsenale dell’Armonia a Pecetto Torinese.

 

Torino Magazine Speciale 2020.

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