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Torino, 27 aprile 2020
Stiamo a casa, recepiamo le notizie dai media con quei pochi strumenti a disposizione e viviamo nella preoccupazione di ciò che accadrà alla riapertura. Pratichiamo l’auto-flagellazione, immaginando il peggio da ciò che ci attende. Nella migliore delle ipotesi attendiamo l’arrivo di qualche ancora di salvezza alla quale aggrapparci per vivere questi ultimi giorni di quarantena trascinandoci verso la porta d’uscita, che speriamo si spalanchi il 4 maggio. Ecco, se siete in questa condizione, se siete affiancati da persone che vi aiutano ad alimentare questa tragedia, staccate i telefoni e non rispondete più a mail o altro.
È ciò che penso a determinare ciò che sono, e le energie utilizzate nell’atto di pensare produrranno le nostre condizioni di vita. Scegliamo quindi come impegnarle
Attenzione, ci siamo dimenticati che la forza dei nostri pensieri è l’arma più potente di cui disponiamo. Infatti, governandoli coscientemente, comprenderemmo la loro importanza e il loro impatto sulla nostra vita. La nostra realtà è influenzata costantemente dai nostri pensieri e sono loro a portarci qui dove ci troviamo ora. Pensiamoci, tra i nostri sentimenti, la paura è sicuramente quello più contrastante, spesso presente, generalmente limitante, in alcuni casi tutelante a patto che se ne comprenda l’utilità. Sebbene sia sempre li a guardarci le spalle, lei non sarà in grado di fermare la morte, così come i fallimenti nei quali incappiamo, le ansie che ci tormentano, i timori che ci incupiscono e gli sbagli che commettiamo non ci tuteleranno da ciò che accadrà domani. L’unico risultato certo è che la nostra paura condizionerà pesantemente il nostro presente, facendo si che ansie e preoccupazioni non cancelleranno i problemi di domani ma annulleranno la serenità di oggi. E quindi? È vivamente consigliato il cambio di approccio. Impariamo a fidarci di noi e della nostra capacità di affrontare studi stimolanti, promuovendo pensieri eccellenti e scegliendo guide illuminanti. Imparare a selezionare ciò che può potenziarci non deve rappresentare una possibilità, né un’opportunità, deve semplicemente essere la normalità.
I nostri pensieri sono quindi una cosa fondamentale di cui occuparci. Dobbiamo mettere in cima alla lista i nostri obiettivi, ragionare sui nostri valori e regolare i nostri disegni affinché la normalità sia orientata alla dinamicità e non alla paralisi. Scegliamo di promuovere pensieri che ci rendano ottime persone e facciamolo senza attendere oltre, facciamolo ora perché che sia la paura a guidarci o il coraggio, in entrambi i casi avremo ragione.