Home > People > Editoriali > #iosonotorino > «La resilienza torinese, strumento per ricominciare»
«Sono nato a New York, ho trascorso e trascorro parte della mia vita all’estero, ma l’Italia e Torino sono i luoghi dove ho le mie radici, un legame così forte e profondo che evoca piacevoli ricordi e un’irresistibile nostalgia, quando sono lontano. In questi ultimi mesi abbiano dimostrato di essere un popolo con una forza d’animo immensa, fronteggiando qualcosa di terribile e sconosciuto.
Che la resilienza tipicamente torinese sia lo strumento per ricominciare. Tutti insieme, uniti, per un futuro fatto di parità.
Da oggi ci troviamo di fronte a un’altra prova, che può essere superata solo se rimaniamo uniti e soprattutto attenti a coloro che soffrono. Nella storia italiana Torino è una città che ha unito il Paese, da nord a sud, con la sua paziente operosità. La nostra straordinaria resilienza si deve trasformare ora in una mano tesa verso coloro che più soffrono.
Per ripartire insieme abbiamo bisogno che le città siano davvero a misura d’uomo, per non lasciare indietro nessuno, guardando a un futuro di uguaglianza e pari diritti e dignità. Nietzsche diceva che “Torino non è un luogo che si abbandona”, e so quanto può essere vera questa frase, ma dico anche che Torino è una città che mai abbandona a sé stesso chi soffre».
Lapo Elkann
È presidente e fondatore di Garage Italia Customs (2015), Italia Independent Group (2007) e Fondazione LAPS – Libera Accademia Progetti Sperimentali (2016). Nato a New York nel 1977, dopo aver studiato in Francia e Gran Bretagna alla London Business School ed essere stato assistente di Henry Kissinger, si è distinto come responsabile mondiale della brand promotion di FIAT Group e del progetto Tailor Made di Ferrari. Nel 2013 è stato eletto nella Hall of Fame dell’Automobile. È stato membro del consiglio di amministrazione di Ferrari SPA e fa parte del board della Pinacoteca Gianni e Marella Agnelli.
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