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Una mamma a Torino

di Sara D'Amario

Un’italiana, una francese e una tedesca

Torino, Estate 2022

Ci sono una mamma italiana, una francese e una tedesca, a Torino. E non è una barzelletta… «Sarò sola per sette giorni!» annuncio via WhatsApp alle mie amiche. «Moi, aussi!». «Wunderbar, anch’io!». Le nostre rispettive figlie partono per il mare con i papà. Statisticamente è improbabile in termini di sincronia, eppure accade, prova che non bisogna appiattirsi ciecamente sulle statistiche e che le eccezioni o le possibilità remote esistono e ci riservano sorprese incredibili. Le mie amiche ed io torniamo a uno stadio quasi adolescenziale e sicuramente “pre-materno” mentre organizziamo eccitatissime la nostra vacanza da sole in città. Il mio senso del dovere decide di farmi uno sgambetto: «Devi lavorare…» mi sussurra perfido, tentando di smorzare il mio entusiasmo. In effetti devo studiare e scrivere, ma la parola d’ordine resta “vedere le amiche ogni giorno appena escono dall’ufficio e fino a tarda notte possibilmente”. La prima sera, cena in zona Gran Madre e poi ai Murazzi, tra musica, chiacchiere e ricordi delle serate trascorse su queste stesse sponde tanti anni fa, quando tutto era diverso tranne la voglia di divertirsi. Seconda sera: aperitivo in via Carlo Alberto e poi al cinema. Gli eroici gestori delle sale cinematografiche indipendenti ci permettono di vedere delle chicche, anche a luglio. A loro tutta la nostra ammirazione e gratitudine. La terza sera, cena al Quadrilatero con musica dal vivo. Finito il dessert ci guardiamo con un sorriso inequivocabile: impossibile tenere i piedi fermi, ci lanciamo nelle danze, senza la minima esitazione. Meno male che non ci sono le nostre figlie, ci supplicherebbero di smettere, viola dall’imbarazzo… E invece siamo sole e libere di dimenarci! La quarta sera approfittiamo dell’apertura serale dei musei e visitiamo prima la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, eccezionale dimora dell’arte contemporanea, e poi il Museo di Palazzo Madama: il grande salone al primo piano ci porta indietro nel tempo e ci fa venire voglia di volteggiare su questo pavimento straordinario, di cui ho da poco raccontato la storia in un video dedicato a una pietra speciale, unica al mondo: la quarzite di Barge o Bargiolina. Quinta sera: Museo del Cinema con eccezionale salita notturna in cima alla Mole. Restiamo senza fiato. Quanto è bella Torino. Quanta leggerezza per tre mamme in vacanza!

Le nostre rispettive figlie partono per il mare con i papà. Statisticamente è improbabile in termini di sincronia, eppure accade, prova che non bisogna appiattirsi ciecamente sulle statistiche e che le eccezioni o le possibilità remote esistono e ci riservano sorprese incredibili

Il giorno dopo è sabato, decidiamo di dormire al mattino, di andare in piscina al pomeriggio e la sera al Teatro Regio, dove ci sembra di volare. «Vissi d’arte, vissi d’amore…» è proprio una dedica a noi che ci riempiamo gli occhi, il cervello e il cuore di tante bellezze e della nostra amicizia. Domenica, gita a Moncalieri: la mia amica francese è felice di visitare il Castello, residenza di Maria Clotilde di Savoia, e quella tedesca scopre che il patrono della città, il Beato Bernardo, era un giovane diplomatico suo connazionale. Nel tardo pomeriggio ci salutiamo, sorridenti e forse un po’ malinconiche. «Come vi sentite?» chiedo. «Trop cool» risponde la francese. «Sehr gut…». Squilla il mio cellulare e dopo poco anche quelli delle mie “compagne di fuga”. Ci guardiamo: angoscia e piacere… In realtà siamo felici che le truppe siano tornate. «Non ti sono mancata nemmeno un pochino, mamma?» chiede la mia cucciola con un sorriso sornione. «Non vedevo l’ora che tornassi per raccontarti quante cose belle ho fatto, amore mio».