«La manifattura come motore trainante»

«Crisi economiche e sociali così traumatiche offrono, quale contraltare, straordinarie opportunità di ripresa, che Torino e tutto il territorio dovranno saper cogliere, a condizione di delineare preventivamente piani e progetti di largo e ampio respiro.

Ritengo imprescindibile che la manifattura, nel suo concetto più ampio, debba tornare a essere il motore trainante di Torino e della sua area metropolitana, offrendo nuove opportunità di sviluppo e di lavoro, soprattutto per i nostri giovani, ma a condizione che l’amministrazione centrale, unitamente a quella locale, assumano, una volta per tutte, politiche di sostegno e di supporto, semplificando legislazione e burocrazia. Gli imprenditori, ma anche i professionisti, dovranno parallelamente abbandonare una visione ancora oggi un po’ troppo provinciale, aprendosi a nuove forme di integrazione tra loro, vedendo parallelamente nella collaborazione con Milano una fantastica possibilità di espansione.

Infine, auspico la futura guida della Città affidata a esponenti della classe politica dotati della necessaria professionalità, così da gestire in modo adeguato un nuovo sviluppo, senza ottuse prevenzioni demagogiche».

Massimo Boidi

64 anni, da quasi 40 esercita la professione di dottore commercialista nello studio fondato 70 anni fa da suo nonno, e poi portato avanti insieme a suo padre. Sposato da 36 anni con Gloria, ha due figli, Marco e Michela, anche loro già dottori commercialisti operativi all’interno dello studio. Consigliere dell’ODCEC di Torino, è professore a contratto di Diritto commerciale II alla Facoltà di Economia dell’Università di Torino. Nella sua attività assiste principalmente le imprese sotto il profilo societario e fiscale, sia nazionale che internazionale, ed è componente del Collegio Sindacale e del Consiglio di Amministrazione di molte società. Vicepresidente esecutivo di Assofiduciaria, è altresì esperto di società fiduciarie e di trust.

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