Home > People > Editoriali > #iosonotorino > «Torino sa reagire alle avversità»
«Per natura sono ottimista. Torino è sempre stata una città capace di reagire alle avversità, magari più lentamente di altre e in silenzio, ma sempre con efficacia. Anche agli ‘sgambetti’ fatti dalla natura e, più spesso, dagli uomini. Adesso è impossibile fare previsioni sul futuro a breve termine, ma sono certo che nel settore della distribuzione di vini e liquori di alta gamma le prospettive non possono che essere positive.
Oggi ancor più che in passato, sarà un'offerta selezionata e ricercata a offrire un'occasione di rinascita?
Indubbiamente l’attuale crisi economica avrà ripercussioni serie che toccheranno duramente la parte più fragile del mercato, ma credo fermamente che il futuro dei prodotti di qualità sia già scritto. Nel mondo occidentale, ne sono certo, si berrà sempre meno e sempre meglio. Da più di 90 anni, la politica della nostra società è sempre stata orientata alla ricerca di prodotti che evitino le mode passeggere e i facili volumi, portandoci a occuparci della distribuzione di prodotti a volte di piccolissimo mercato, spesso molto rari, ma altamente sofisticati e ricercati.
Torino è sempre stata attenta a un’offerta selezionata, starà a noi fare le proposte giuste».
Massimo Sagna
Nato a Torino nel 1953 da genitori torinesi, confessa di fare il tifo per entrambe le squadre cittadine. Terminati gli studi umanistici e alcune esperienze di lavoro nel campo della pubblicità e della comunicazione, si è trasferito in Francia per uno stage in un’importante maison di champagne: un’esperienza che gli ha permesso di acquisire conoscenze utilissime e di arricchire le sue competenze vitivinicole. Appassionato di viaggi, ha raccolto una piccola collezione di vecchie maschere e curiosità del continente africano, nel quale ritorna appena gli è possibile. Da 40 anni lavora nell’azienda di famiglia, la Sagna SPA, ora affiancato da due dei suoi figli, Leonardo e Carlo Alberto, la quarta generazione a seguire la via tracciata dal fondatore, il nonno Amerigo, e continuata dallo zio Ernesto.
Torino Magazine Speciale 2020.
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